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Il MIT (Ministero delle Infrastrutture) ha espresso, in tempi recenti, alcuni pareri in tema di incentivi per funzioni tecniche che appare opportuno analizzare anche considerando alcuni aspetti pratici sulla corretta applicazione dell’attuale normativa. Una prima questione viene affrontata con il parere n 3773/2025 circa le modalità di calcolo degli incentivi in caso di appalto delegato/espletato dalla CUC/SUA. https://www.appaltiecontratti.it/gli-incentivi-per-funzioni-tecniche-nel-caso-dellintervento-della-cuc-di-funzioni-svolte-dal-personale-staff-del-sindaco-e-negli-accordi-quadro/

A proposito di compensazione prezzi nell’ambito dei lavori pubblici, la previsione di un meccanismo lato sensu indennitario della perdita economica subita dall’appaltatore a causa dell’aumento dei prezzi presuppone quindi necessariamente l’esigenza per l’amministrazione di proseguire nel contratto. In tale logica non può trovare spazio la pretesa dell’appaltatore di vedersi remunerare, ex post, prestazioni relative a rapporti contrattuali ormai esauriti, che siano state eseguite con esito soddisfacente per l’amministrazione nella vigenza di diverse e meno convenienti condizioni economiche. Il reciproco adempimento delle prestazioni, nei contratti commutativi, estingue le reciproche obbligazioni, sicché, in riferimento a queste ultime, non può più predicarsi la pretesa all’attivazione di vicende modificative. È quanto stabilisce il TAR Lombardia – Brescia – con la sentenza della sez. II del 13/05/2025 n. 413. https://www.appaltiecontratti.it/compensazione-prezzi-esclusa-se-il-contratto-e-gia-stato-eseguito/

Nell’ambito delle modifiche introdotte dal Decreto Correttivo n.209/2024 va sicuramente segnalata la nuova disciplina relativa alle clausole sociali prevista dall’articolo 57 del Codice e connesso Allegato II.3. https://www.appaltiecontratti.it/la-gestione-delle-clausole-di-pari-opportunita-generazionali-e-di-genere-nelle-schede-anac-analisi-della-regola-34-in-caso-di-deroga/

Il panorama normativo in materia di appalti pubblici è in continua evoluzione, nonostante la volontà del legislatore del 2023 di creare un assetto definitivo e stabile per la contrattualistica pubblica. Con l’emanazione del Decreto-Legge Infrastrutture (Decreto-Legge 21 maggio 2025, n. 73), entrato subito in vigore, si assiste a un ulteriore intervento sul Codice dei Contratti Pubblici, in parte modificato (con riferimento agli incentivi tecnici) e in parte derogato (con riferimento a procedure emergenziali). Inoltre si assiste ad una anomala applicazione ex post della disciplina della revisione prezzi a procedure soggette al Codice del 2016. Nell'articolo un’analisi delle modifiche. https://www.appaltiecontratti.it/ancora-modifiche-e-deroghe-per-il-codice-dei-contratti-pubblici-il-d-l-infrastrutture-e-legge/

L’obbligo di utilizzo di una PAD certificata prevista ai sensi dell’art.25 del nuovo Codice dei contratti pubblici è condizione necessaria nell’ambito del processo di digitalizzazione degli appalti, ma a volte non sufficiente. A conferma, invero, di quanto sempre sostenuto in più di un’occasione su questa rivista, il Servizio Supporto Giuridico del MIT con parere n.3424 del 13 maggio 2025 ha definito in termini molto puntuali gli obblighi posti in capo alle stazioni appaltanti in merito alla corretta scelta delle Piattaforme di approvvigionamento digitale per la gestione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici. https://www.appaltiecontratti.it/acquisti-di-beni-e-servizi-informatici-e-le-pad-super-certificate-analisi-del-parere-mit-n-3424-2025/

La sentenza del TAR Lazio in commento affronta un’importante questione relativa alla legittimità dell’attuale Regolamento adottato da ANAC, ai sensi dell’articolo 222, co. 1 del d.lgs. n. 36/2023, con delibera n. 272/2023 in materia di gestione del casellario informatico dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. La controversia è stata promossa da una società destinataria di un’annotazione nel casellario da parte dell’Autorità, a seguito della segnalazione di una stazione appaltante in merito alla risoluzione di un contratto di appalto finanziato anche con fondi PNRR. https://www.appaltiecontratti.it/il-potere-di-annotazione-tra-automatismo-e-principio-di-legalita-il-tar-lazio-censura-il-regolamento-anac/

L’intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella Pubblica Amministrazione, trasformando processi decisionali e operativi. Questo sviluppo richiede un monitoraggio costante per massimizzare benefici e prevenire rischi di opacità, discriminazioni e perdita di fiducia. Occorre dunque un approccio sistematico che integri formazione mirata, trasparenza sui modelli, governance normativa e strumenti di valutazione dell’impatto. https://www.appaltiecontratti.it/intelligenza-artificiale-nella-pubblica-amministrazione-opportunita-rischi-e-soluzioni-pratiche/

Nulla la clausola che impone di dichiarare la natura qualificante del subappalto E’ nulla la clausola del disciplinare che impone al concorrente di dichiarare esplicitamente la natura qualificante del subappalto a pena di esclusione e senza possibilità di sanare l’omissione con l’istituto del soccorso istruttorio. Lo afferma il TAR Toscana. https://www.appaltiecontratti.it/nulla-la-clausola-che-impone-di-dichiarare-la-natura-qualificante-del-subappalto/

Il Consiglio Nazionale Forense ha impugnato davanti al Tar Lazio la deliberazione dell’Anac con cui la stessa stabiliva che, per l’affidamento di tutti i servizi legali a favore di committenti pubblici, compresi gli incarichi di patrocinio legale ai fini della difesa in giudizio, occorre il ricorso a una procedura di tipo comparativo, l’acquisizione del CIG e il versamento del contributo Anac. Respinto il ricorso di primo grado, il CNF ha proposto appello al Consiglio di Stato che, con la sentenza della Sez. V, del 2 aprile 2025, n. 2776, ha chiarito alcuni aspetti su una materia che da tempo anima i dibattiti degli esperti. Facciamo un breve riassunto delle posizioni che si sono avvicendate nel tempo. https://www.appaltiecontratti.it/laffidamento-di-servizi-legali-e-un-appalto/

Si predicava la stabilità del quadro normativo in materia di contratti pubblici, quale valore essenziale per lo stimolo degli investimenti e la garanzia di tempestività delle procedure, maggiore concorrenza, correttezza e certezza del diritto. Ma anche il nuovo Codice, a distanza di soli due anni dalla sua entrata in vigore, oltre all’inevitabile e già programmato (maxi) decreto correttivo, ha subito numerose, reiterate modifiche e innovazioni contenute in ben otto provvedimenti, consegnandosi così come il “work in progress” già conosciuto in occasione dei precedenti Codici. Vediamo di ricomporre in ordine cronologico questo mosaico. https://www.appaltiecontratti.it/verso-il-forum-appalti-le-tante-troppe-modifiche-al-codice-dei-contratti-pubblici-e-le-imminenti-ulteriori-novita-nello-schema-del-dl-infrastrutture/