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La nave Madleen, il veliero della Freedom Flotilla Coalition (FFC) adibito al trasporto di aiuti umanitari diretti alla Striscia di Gaza con a bordo Greta Thunberg e altri attivisti, intercettata da Israele nella notte tra l'8 e il 9 giugno, è arrivata nel porto di Ashdod, città costiera meridionale israeliana. Lo riferisce l'emittente israeliana Kan. I passeggeri, tutti sani e salvi, saranno rispediti verso le loro case, secondo quanto affermato dal ministero degli Esteri israeliano. "Lo 'yacht da selfie' delle 'celebrità' sta navigando in sicurezza verso le coste di Israele. Si prevede che i passeggeri facciano ritorno ai loro Paesi d'origine", ha scritto il ministero degli Affari esteri di Tel Aviv sui social. "La piccola quantità di aiuti che si trovava sullo yacht e non è stata consumata dalle 'celebrities' verrà trasferita a Gaza attraverso canali umanitari reali". https://lespresso.it/c/mondo/2025/06/09/nave-umanitaria-freedom-flotilla-sequestro-israele-greta-thunberg-gaza/54832

Non c’è pace per l’ex Ilva. In un messaggio ai sindacati, Acciacierie d’Italia ha comunicato la richiesta di cassa integrazione per 3.926 lavoratori, di cui 3.538 nello stabilimento di Taranto. La scelta - spiega l’azienda - è dovuta al dimezzamento della produzione a seguito del sequestro dell’altoforno uno, disposto dalla procura tarantina, dove lo scorso 7 maggio si è verificato un grave incendio a causa dello scoppio di una tubiera. La cassa integrazione è stata richiesta anche per 178 dipendenti che lavorano negli impianti di Genova, 165 di Novi Ligure e 45 di Racconigi. https://lespresso.it/c/economia/2025/05/13/ex-ilva-cassa-integrazione-quasi-4-mila-lavoratori-protesta-sindacati/54227

Pochi, mal pagati e stanchi. L’Italia sta vivendo da anni una crisi del comparto infermieristico che non accenna a migliorare. Il sogno di essere un dipendente pubblico sta sempre più svanendo: l’offerta dal Sistema sanitario nazionale è tutt’altro che sufficiente e non garantisce uno stile di vita dignitoso. https://lespresso.it/c/attualita/2025/05/07/italia-fa-scappare-infermieri-orari-infernali-stipendi-ridicoli/54137

Bara bada bastu! È un grido che suona molto simile al “klatu barada nikto” col quale era possibile fermare il robot capace di distruggere il mondo in “Ultimatum alla terra”, e invece si tratta del titolo del pezzo al momento favorito all’Eurovision Song Contest che si svolgerà da martedì 13 maggio a sabato 17 a Basilea. A cantare “Bara bada bastu”, un titolo che, va detto, fa molto Eurovision, saranno i Kaj, finlandesi che gareggiano per la Svezia. Sono invece molto poco quotati, secondo la piattaforma Eurovisionworld, sia Lucio Corsi che Gabry Ponte, e avrebbe poche chance in più l’estone Tommy Cash. https://lespresso.it/c/cultura/2025/05/12/tre-canzoni-eurovision-lucio-corsi-gabry-ponte-tommy-cash-italia/54108

Sarebbe ingeneroso sostenere che al nuovo consigliere del ministro Alessandro Giuli per le funzioni di “diplomatico culturale” manchi del tutto l’esperienza sul campo. La prova è in un resoconto dell’Ansa datato 25 settembre 2014, dieci anni e mezzo fa. L’agenzia di stampa riferiva che alla testa di un manipolo di giovani calabresi del circolo culturale “Il Talebano” il ventisettenne Vincenzo Sofo aveva tentato il rapimento simbolico dei Bronzi di Riace al museo archeologico nazionale di Reggio Calabria. Si era ovviamente trattato di un’azione puramente dimostrativa a sostegno della battaglia condotta da Vittorio Sgarbi, che avrebbe voluto portare i Bronzi all’Expo 2015 di Milano. Battaglia persa per il parere contrario della Soprintendenza calabrese alla trasportabilità delle due statue. «Solo politici miopi e campanilisti come quelli calabresi possono opporsi al progetto di Sgarbi», aveva detto ai giornalisti il giovane Sofo, milanese ma di origini calabresi. https://lespresso.it/c/politica/2025/5/12/nomine-cda-aziende-pubbliche-partecipate/54146

Solo qualche settimana fa Abdel Ghani Al-Kikli era in Italia, all’European Hospital di via Portuense, a Roma, per far visita al ministro dell’Interno della Libia, Abel Jumaa Amer, ricoverato nella struttura privata capitolina dopo essere stato ferito in un attentato. Non era un nuovo caso Almasri, perché su di lui non pendeva alcuna “red notice”, ma comunque la presenza nel nostro Paese del capo dell’Apparato di supporto alla stabilità (Ssa), una delle tante milizie che spadroneggiano a Tripoli e dintorni, si era portata dietro non poche polemiche. Al-Kikli, noto come Gheniwa, è stato ucciso ieri - 12 maggio - nel campo militare di Tekbali, a Sud della capitale libica. Era considerato uno degli uomini più potenti e discussi della Libia: la sua milizia è ufficialmente riconosciuta dal governo libico, ed è per questo destinataria di fondi e mezzi, tra cui le motovedette fornite dall’Italia. Ufficialmente incaricata di garantire la sicurezza di sedi e autorità di governo, la sua milizia è considerata responsabile dall'Onu di “crimini contro l’umanità nelle prigioni di Ayn Zarah e Abu Salim”, “ripetutamente coinvolta in violazioni e abusi”. https://lespresso.it/c/mondo/2025/05/13/libia-scontri-uccisione-al-kikli-capo-milizia/54222

Dopo 40 anni, il Pkk non esisterà più. Lo ha riferito l'agenzia di stampa filo-curda, Anf, secondo cui il Partito dei Lavoratori del Kurdistan ha annunciato il suo scioglimento e la fine di oltre quattro decenni di lotta armata contro lo Stato turco per ottenere una patria curda. "Il 12esimo congresso del Pkk (che si è tenuto la scorsa settimana, ndr.) ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa del partito e di porre fine alla sua lotta armata", ha fatto sapere il gruppo armato curdo in una dichiarazione. "Il processo pratico (per l'abbandono della lotta armata e per lo scioglimento) sarà gestito e attuato dal leader Apo", si legge nella nota. Apo è il nome con cui è conosciuto Abdullah Öcalan, fondatore e capo del Pkk, che dal 1999 è in carcere con una condanna all'ergastolo sull'isola di Imrali, nel mare di Marmara. https://lespresso.it/c/mondo/2025/05/12/turchia-pkk-scioglimento-fine-lotta-armata-curdi/54205

La guerra a Gaza entrerà presto in una fase più cruenta. L’esercito israeliano, dopo il piano approvato dal gabinetto di sicurezza la scorsa settimana, sta preparando una nuova offensiva di terra. L’annuncio arriva diretta dal premier Benjamin Netanyahu: “Nei prossimi giorni, entreremo con tutte le nostre forze per completare l’operazione e sconfiggere Hamas”, ha detto durante un incontro con i riservisti. “Non ci sarà alcuna situazione in cui fermeremo la guerra”, ha aggiunto, rispondendo a chi gli chiedeva se esistesse la possibilità di fermare l’offensiva in caso di liberazione degli ostaggi. https://lespresso.it/c/mondo/2025/05/13/annuncio-netanyahu-ingresso-israele-striscia-di-gaza/54231

Una forte scossa di magnitudo 4.4 è stata avvertita a Napoli e ai Campi flegrei alle 12:07 di oggi, 13 maggio. L'ipocentro, secondo una prima rilevazione dell'Osservatorio vesuviano dell'Ingv, sarebbe a tre chilometri di profondità nel golfo di Pozzuoli. In molti comuni campani le persone sono scese in strada. Nel capoluogo sono state interrotte le linee della metropolitana. Fermi diversi treni. È stata evacuata la sede dell'Università Federico II di Napoli di Piazzale Tecchio a Fuorigrotta. https://lespresso.it/c/attualita/2025/05/13/campi-flegrei-terremoto-napoli-pozzuoli/54229

Dopo l'incendio del 6 maggio all'altoforno 1 dell'acciaieria di Taranto, l'ex Ilva, il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso ha laconicamente commentato che le trattative per la vendita dell'impianto agli azeri di Baku Steel Company sono a rischio. Più precisamente ha detto: «Se il sequestro dell'altoforno prevederà anche l'inibizione all'uso, dovremo necessariamente prevedere un forte numero di lavoratori in cassa integrazione e una riduzione significativa della produzione». E poi ha aggiunto: «Proprio in queste ore è in corso un negoziato difficile, complesso. Che deve mettere insieme tante cose, fra cui la funzionalità degli impianti. Se non vi è la funzionalità, il negoziato si interrompe e nessuno ovviamente mai scommetterà sulla riconversione industriale e tecnologica di quello che era l'impianto siderurgico più grande d'Europa». https://lespresso.it/c/economia/2025/05/12/ex-ilva-stop-trattativa-azerbaigian-commissari-supporto-cinesi-baosteel/54211