
LAC-Lega per l'abolizione della Caccia
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About LAC-Lega per l'abolizione della Caccia
LAC - Lega per l’Abolizione della Caccia è stata fondata nel 1978 e promuove la difesa della fauna, la conservazione ed il ripristino dell’ambiente, con iniziative giuridiche, politiche, culturali, educative, informative ed editoriali. Tutte le attività della LAC sono frutto delle donazioni ed il sostegno dei soci e dei simpatizzanti, non utilizziamo nessun tipo di lavoro dipendente, difatti, tutte le persone che operano nell’associazione lo fanno su base volontaria, rispettando i contenuti del nostro Statuto. Tutto questo ci dà una totale indipendenza che ci permette di evitare qualsiasi tipo di condizionamento e di agire su qualsiasi piano con la massima libertà. Non è da tutti ma noi, da sempre, siamo un’organizzazione completamente slegata dalla politica e dai suoi potenziali ricatti. I fondi derivanti dalle donazioni vengono quindi utilizzati per interventi di protezione della fauna e dell’ambiente. Alcune news e scopri cosa facciamo su https://www.abolizionecaccia
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GIORGIA MELONI DICHIARA GUERRA AGLI ANIMALI SELVATICI LE ASSOCIAZIONI IN RIVOLTA Sta per arrivare in Consiglio dei ministri un DISEGNO di legge che cancellerà la tutela della fauna consegnando la natura in mano ai cacciatori. CACCIA IN SPIAGGIA, CATTURA DI UCCELLI DA CHIUDERE IN GABBIA A VITA E ZERO RISCHI PER I BRACCONIERI Le associazioni ambientaliste e animaliste: “INACCETTABILE ATTO DI ARROGANZA CHE CALPESTA LA COSTITUZIONE E LIMITA LE LIBERTA’ E I DIRITTI DI TUTTI APRENDO A INAUDITE FORME DI VIOLENZA SUGLI ANIMALI. Chiamiamo a raccolta il mondo scientifico, culturale e tutti quelli che hanno a cuore la natura e la libertà.” Le associazioni ENPA, LAC, LAV, LIPU, WWF Italia, sono venute a conoscenza del contenuto del disegno di legge che circola in ambienti venatori e che il Governo è intenzionato a presentare, forse già nel prossimo Consiglio dei ministri per poi mandarlo al Parlamento. Si tratta di un testo intriso di ideologia ed estremismo filo-venatorio che di fatto regala ai cacciatori la fauna selvatica e le aree naturali che la Costituzione riconosce come patrimonio di tutti e delle future generazioni, facendosi beffe della scienza e dei diritti dei cittadini. La devastante “riforma governativa”, elaborata sotto dettatura delle frange più estreme dell’associazionismo venatorio, senza alcuna condivisione col mondo ambientalista, presenta elementi di palese incostituzionalità e contrasta con le direttive europee in materia, ma evidentemente tutto questo non sembra interessare chi ci governa: accontentare un proprio elettorato di riferimento vale l’uccisione indiscriminata di centinaia di milioni di animali, la privatizzazione della natura e nuove procedure di infrazione che tanto non pagheranno né i ministri né i cacciatori, ma tutti i cittadini italiani. Il governo Meloni fin dall’inizio dell’attuale legislatura si è dimostrato ossessionato dai consensi venatori portando il Parlamento ad emanare decine di provvedimenti atti a scardinare progressivamente le tutele della fauna selvatica. Non soddisfatti, ora si accingono ad una misura drastica, cercando di far passare sotto silenzio un progetto che va contro le regole europee, gli animali, ma anche contro le persone, la loro sicurezza, la libertà di fruire delle aree protette, i sentimenti e la cultura ma anche lo sviluppo economico di questo Paese. Le Associazioni ambientaliste e animaliste sottolineano come ci si trovi di fronte ad un punto di non ritorno. Chi voterà a favore di questa riforma sarà responsabile del peggior attacco mai inflitto alla fauna selvatica! Ci attendiamo una forte risposta da tutte le forze di opposizione e chiediamo ai parlamentari della maggioranza di fermare questo scempio. Le Associazioni faranno tutto il possibile per impedire che questo scempio diventi legge, per questo chiamiamo a raccolta tutti coloro i quali amano la natura e sentono la responsabilità di difenderla da questi attacchi: associazioni, comitati, mondo scientifico e culturale, imprese, singoli cittadini. La fauna e la natura che la ospita non sono il giocattolo dei cacciatori, non sono la merce di scambio tra politici e le lobby di cacciatori e di produttori di armi. Sono un bene comune che appartiene a tutte e tutti. I PRINCIPALI ORRORI DELLA RIFORMA SULLA CACCIA DEL GOVERNO MELONI · La caccia da attività ludica diventa una pratica che per legge concorre alla tutela della biodiversità e dell’ecosistema dimenticando gli impatti che determina sulla conservazione della biodiversità. Un vero e proprio atto autoritario che, senza alcun tipo di condivisione con il mondo esterno a quello della caccia, impone a tutti un’attività che la maggioranza della popolazione ormai non condivide. · Si estendono enormemente le aree cacciabili, riducendo e in alcuni casi azzerando le regole e i divieti. · Le Regioni sono obbligate a ridurre le aree protette se ritenute “eccessive”, secondo una interpretazione della legge che il Consiglio di Stato ha più volte ritenuto errata, prevedendo addirittura un potere sostitutivo del Ministro dell’Agricoltura. · Vengono riaperti gli impianti di cattura dei richiami vivi le specie che possono essere catturate passano da 7 a 47 (milioni di animali oggi liberi finiranno all’ergastolo). Viene eliminato ogni limite nel possesso di uccelli da richiamo provenienti da allevamento. I controlli diventano sostanzialmente impossibili, favorendo il bracconaggio e il traffico di animali. · Viene consentita la caccia nelle aree demaniali come spiagge, zone dunali, foreste, praterie con enormi rischi per escursionisti, villeggianti, ciclisti... · Cancellato ogni limite alla costruzione di nuovi appostamenti fissi di caccia con enormi impatti sul turismo e sull’inquinamento da piombo dei pallini. · Le gare di caccia con cani e fucili sono consentite anche di notte e nei periodi di nidificazione. · Nelle aree private la caccia potrà essere esercitata senza regole. · Viene riconosciuta la licenza di caccia ai cittadini stranieri e non è prevista alcuna formazione dei cacciatori stranieri sulle regole italiane. · Si aumentano i periodi di caccia che vengono estesi oltre febbraio (periodo di migrazione prenuziale e nidificazione) · Possibile l’aumento delle specie cacciabili da parte della politica senza alcuna verifica preventiva dal punto di vista scientifico · La caccia sarà consentita anche dopo il tramonto con l’impossibilità di distinguere le specie ed enormi pericoli per la pubblica incolumità. · Sarò consentita la braccata anche sui terreni innevati così da poter seguire le tracce degli animali e si disturberanno tutti gli altri nonostante siano in condizioni di difficoltà. · Le guardie giurate di banche e supermercati potranno uccidere animali. · Sono previste sanzioni fino a 900 euro per chi protesta contro le uccisioni di animali durante le attività di controllo, mentre non è prevista alcuna modifica dell’impianto sanzionatorio penale e amministrativo volta a reprimere il bracconaggio e il traffico di animali selvatici. Leggi l'articolo https://www.abolizionecaccia.it/giorgia-meloni-dichiara-guerra-agli-animali-selvatici/

Capriola uccisa per intimidire nostro delegato. Il corpo di una capriola con la testa mozzata è stata fatta ritrovare vicino alla casa del responsabile della LAC Marche, Danilo Baldini, che abita nella campagna tra Cerreto d’Esi e Matelica. Un orribile atto di intimidazione. In un primo momento si era pensato ad un incidente, visto che in questo periodo si svolgono le falciature del fieno e dell’erba e siccome i piccoli dei caprioli, per non farli localizzare dai predatori, vengono lasciati dalle loro madri in mezzo all’erba alta, spesso purtroppo finiscono maciullati dalle falciatrici. Ma questa ipotesi è stata subito scartata, sia perché la carcassa della bestiola si trovava in un punto dove non vi era stato il taglio dell’erba, sia perché le falciature nei terreni vicini erano avvenute molti giorni prima. La povera #capriola era stata #uccisa da poche ore, visto che ancora sanguinava e non presenta nessuna altra ferita nel resto del corpo. Un medico veterinario del #Cras Marche allertato durante il sopralluogo insieme ai Carabinieri Forestali, ha poi confermato che la decapitazione della capriola fosse opera dell’uomo. Circostanza per la quale resta solo l’ipotesi dell’atto di intimidazione o di avvertimento nei confronti del delegato regionale della #LAC #Marche, da oltre 45 anni impegnato in prima linea in difesa dell’ambiente, degli animali e contro la caccia. Non saranno certo questi atti inqualificabili e queste vili minacce a far venir meno la lotta pluridecennale del nostro delegato contro il bracconaggio e in difesa degli animali selvatici. Verrà sporta denuncia sul terribile fatto ai #Carabinieri Forestali, mentre si stanno analizzando le schede di varie foto-trappole, posizionate nella zona per monitorare i movimenti degli animali #selvatici e che potrebbero anche aver immortalato l’autore o gli autori di questo orrendo rituale in stile mafioso.

https://www.abolizionecaccia.it/lollobrigida-il-sogno-di-una-riforma-spara-tutto/

GIORGIA MELONI DICHIARA GUERRA AGLI ANIMALI SELVATICI LE ASSOCIAZIONI IN RIVOLTA Sta per arrivare in Consiglio dei ministri un DISEGNO di legge che cancellerà la tutela della fauna consegnando la natura in mano ai cacciatori. CACCIA IN SPIAGGIA, CATTURA DI UCCELLI DA CHIUDERE IN GABBIA A VITA E ZERO RISCHI PER I BRACCONIERI Le associazioni ambientaliste e animaliste: “INACCETTABILE ATTO DI ARROGANZA CHE CALPESTA LA COSTITUZIONE E LIMITA LE LIBERTA’ E I DIRITTI DI TUTTI APRENDO A INAUDITE FORME DI VIOLENZA SUGLI ANIMALI. Chiamiamo a raccolta il mondo scientifico, culturale e tutti quelli che hanno a cuore la natura e la libertà.” Le associazioni ENPA, LAC, LAV, LIPU, WWF Italia, sono venute a conoscenza del contenuto del disegno di legge che circola in ambienti venatori e che il Governo è intenzionato a presentare, forse già nel prossimo Consiglio dei ministri per poi mandarlo al Parlamento. Si tratta di un testo intriso di ideologia ed estremismo filo-venatorio che di fatto regala ai cacciatori la fauna selvatica e le aree naturali che la Costituzione riconosce come patrimonio di tutti e delle future generazioni, facendosi beffe della scienza e dei diritti dei cittadini. La devastante “riforma governativa”, elaborata sotto dettatura delle frange più estreme dell’associazionismo venatorio, senza alcuna condivisione col mondo ambientalista, presenta elementi di palese incostituzionalità e contrasta con le direttive europee in materia, ma evidentemente tutto questo non sembra interessare chi ci governa: accontentare un proprio elettorato di riferimento vale l’uccisione indiscriminata di centinaia di milioni di animali, la privatizzazione della natura e nuove procedure di infrazione che tanto non pagheranno né i ministri né i cacciatori, ma tutti i cittadini italiani. Il governo Meloni fin dall’inizio dell’attuale legislatura si è dimostrato ossessionato dai consensi venatori portando il Parlamento ad emanare decine di provvedimenti atti a scardinare progressivamente le tutele della fauna selvatica. Non soddisfatti, ora si accingono ad una misura drastica, cercando di far passare sotto silenzio un progetto che va contro le regole europee, gli animali, ma anche contro le persone, la loro sicurezza, la libertà di fruire delle aree protette, i sentimenti e la cultura ma anche lo sviluppo economico di questo Paese. Le Associazioni ambientaliste e animaliste sottolineano come ci si trovi di fronte ad un punto di non ritorno. Chi voterà a favore di questa riforma sarà responsabile del peggior attacco mai inflitto alla fauna selvatica! Ci attendiamo una forte risposta da tutte le forze di opposizione e chiediamo ai parlamentari della maggioranza di fermare questo scempio. Le Associazioni faranno tutto il possibile per impedire che questo scempio diventi legge, per questo chiamiamo a raccolta tutti coloro i quali amano la natura e sentono la responsabilità di difenderla da questi attacchi: associazioni, comitati, mondo scientifico e culturale, imprese, singoli cittadini. La fauna e la natura che la ospita non sono il giocattolo dei cacciatori, non sono la merce di scambio tra politici e le lobby di cacciatori e di produttori di armi. Sono un bene comune che appartiene a tutte e tutti. I PRINCIPALI ORRORI DELLA RIFORMA SULLA CACCIA DEL GOVERNO MELONI · La caccia da attività ludica diventa una pratica che per legge concorre alla tutela della biodiversità e dell’ecosistema dimenticando gli impatti che determina sulla conservazione della biodiversità. Un vero e proprio atto autoritario che, senza alcun tipo di condivisione con il mondo esterno a quello della caccia, impone a tutti un’attività che la maggioranza della popolazione ormai non condivide. · Si estendono enormemente le aree cacciabili, riducendo e in alcuni casi azzerando le regole e i divieti. · Le Regioni sono obbligate a ridurre le aree protette se ritenute “eccessive”, secondo una interpretazione della legge che il Consiglio di Stato ha più volte ritenuto errata, prevedendo addirittura un potere sostitutivo del Ministro dell’Agricoltura. · Vengono riaperti gli impianti di cattura dei richiami vivi le specie che possono essere catturate passano da 7 a 47 (milioni di animali oggi liberi finiranno all’ergastolo). Viene eliminato ogni limite nel possesso di uccelli da richiamo provenienti da allevamento. I controlli diventano sostanzialmente impossibili, favorendo il bracconaggio e il traffico di animali. · Viene consentita la caccia nelle aree demaniali come spiagge, zone dunali, foreste, praterie con enormi rischi per escursionisti, villeggianti, ciclisti... · Cancellato ogni limite alla costruzione di nuovi appostamenti fissi di caccia con enormi impatti sul turismo e sull’inquinamento da piombo dei pallini. · Le gare di caccia con cani e fucili sono consentite anche di notte e nei periodi di nidificazione. · Nelle aree private la caccia potrà essere esercitata senza regole. · Viene riconosciuta la licenza di caccia ai cittadini stranieri e non è prevista alcuna formazione dei cacciatori stranieri sulle regole italiane. · Si aumentano i periodi di caccia che vengono estesi oltre febbraio (periodo di migrazione prenuziale e nidificazione) · Possibile l’aumento delle specie cacciabili da parte della politica senza alcuna verifica preventiva dal punto di vista scientifico · La caccia sarà consentita anche dopo il tramonto con l’impossibilità di distinguere le specie ed enormi pericoli per la pubblica incolumità. · Sarò consentita la braccata anche sui terreni innevati così da poter seguire le tracce degli animali e si disturberanno tutti gli altri nonostante siano in condizioni di difficoltà. · Le guardie giurate di banche e supermercati potranno uccidere animali. · Sono previste sanzioni fino a 900 euro per chi protesta contro le uccisioni di animali durante le attività di controllo, mentre non è prevista alcuna modifica dell’impianto sanzionatorio penale e amministrativo volta a reprimere il bracconaggio e il traffico di animali selvatici. 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https://youtube.com/shorts/FR6e7oE1U98?feature=shared Il Merlo -Turdus merula E’ un passeriforme della famiglia dei Turdidi, lo si riconosce per lo splendido piumaggio nero dei maschi e per il canto melodico che allieta le nostre giornate.Preferisce cantare all’alba e tramonto Ed è in grado di riprodurre tante melodie,suoni armonici e potenti fischi, oltre a imitare suoni diversi. Lo si può osservare nei giardini delle città o nelle zone rurali. E’ purtroppo specie cacciabile e ne vengono uccisi a migliaia durante la stagione venatoria. Utilizzati anche come richiami vivi negli appostamenti di caccia, sono fra le specie di uccelli costretti a penare in gabbiette della misua di un foglio A4, dove tutte le esigenze fisiologiche ed etologiche sono loro negate, fino alla fine della loro triste vita. Tutto al fine di attirare altri uccelli a portata di fucile, una vergogna che da anni LAC chiede di abolire. I merli comuni mostrano un grande dimorfismo sessuale, che significa che maschi e femmine differiscono notevolmente rispetto alla loro morfologia. Mentre i primi mostrano un piumaggio interamente nero e lucido, le femmine hanno piume marroni di una tonalità più opaca. Inoltre, il torace delle femmine presenta una sfumatura rossastra, con alcune macchie nere. Un’altra netta differenza riguarda il becco: Le femmine hanno un becco marrone di colore scuro, quasi nero. Al contrario dei maschi, nel qual caso è totalmente giallo. Sono uccelli onnivori e, in generale, un merlo libero tende a mangiare praticamente di tutto. Adatta la sua dieta alla disponibilità di cibo di ogni ambiente. Generalmente, preferisce scavare la terra alla ricerca di insetti, vermi, ragni, lumache, o cerca cereali, semi, ecc. Ama le bacche dell’edera e molto i frutti, tra i quali le mele. Il merlo di solito costruisce il proprio nido su alberi bassi o piccoli cespugli. A terra cammina saltando, mentre in volo è molto agile, costante e leggero. Ringraziamo Davide Alaimo per questo video che ci ha donato. ----- LAC - Lega per l'Abolizione della Caccia clikka la campanella-Iscriviti al nostro canale per mantenerti aggiornat* 🙂

https://www.abolizionecaccia.it/la-malacaccia-di-trump-jr-nella-laguna-di-venezia/

Concluso il processo a Salvatore Fais che è stato condannato per aver ucciso e scuoiato un Lupo Si è concluso oggi il processo per Salvatore Fais, il 34enne agricoltore maremmano accusato di aver ucciso, scuoiato e appeso un lupo su un cartello stradale, in una rotatoria alle porte di #Monterotondo #Marittimo. LAC era presente perché costituitasi parte civile, per contrastare la richiesta avanzata dal legale di Fais di improcedibilità e chiedere conto di questa deprecabile uccisione, dove aveva addirittura apposto un cartello con scritto "No all’abbattimento, sì alla prevenzione". Fu scoperto perchè lasciò impronte digitali sul cartello appeso e perché confermata la presenza sul posto attraverso le celle telefoniche. Oltre a questo, testimoni che erano stati convocati dal Pm, ovvero agricoltori della zona, che in qualche modo avevano avuto a che fare con Fais. Uno dei testimoni aveva raccontato, che nel periodo in cui fu ritrovata la carcassa, il suo cane era rimasto impigliato in un laccio che fu teso non si sa da chi. Addirittura alcuni testimoni hanno detto che in quel periodo, nella zona tra Monterondo e Suvereto, c’era anche una ricompensa a chi avesse portato la testa del lupo che stava facendo danni alle greggi della zona. Altri pastori che hanno lasciato delle testimonianze, hanno raccontato invece che nella zona non c’erano attacchi di lupo- Il processo si è concluso con la condanna a 7 mesi e risarcimento alle associazioni costituite parte civili, tra le quali LAC ai quali dovrà versare 2000euro. LAC ringrazia I Carabinieri Forestali per la buona condotta delle indagini che ha portato ad individuare il responsabile e l'avvocato Paola Tamanti che ha seguito il processo. Il Lupo è una specie molto importante per la biodiversità e mai come in questo periodo è sotto un attacco ingiustificato da parte di forze politiche filovenatorie e di allevatori che non intendono utilizzare i tanti sicuri ed efficaci metodi di protezione degli animali da reddito, ma preferiscono chiedere abbattimenti indiscriminati. Continueremo a difendere la Natura e pretendere la dovuta giustizia per chi delinque verso un Patrimonio naturale bene di tutti.