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I Caffè Oculistici nascono spontaneamente, nei congressi, mentre si chiacchiera e dove la conversazione si fa interessante. Le domande sono quelle che potrebbe fare un bambino, o il bimbo che è in noi, una curiosità senza tempo e innocente. Non c'è un format, nascono da soli e per caso, spesso non davanti a un caffè... Da bambino vedevo mio padre nelle tribune politiche, da adulto vedevo mia sorella gestire interviste in giro per il mondo tra i disastri nel mondo, e notavo sempre una semplicità fanciulla che rendeva tutto magico, dove l'intervistato si sentiva accolto e a suo agio. Nulla è preparato, ed è bene, anzi doveroso, sottolinearlo. Michele D'Asaro (in foto).


L’Ospedale Oftalmico di Roma torna operativo: nuove tecnologie e un direttore in prima linea per l’eccellenza clinica Dopo un lungo periodo di attività a corrente alternata, l’Ospedale Oftalmico di Roma, situato in piazzale degli Eroi, riapre finalmente le sue porte. Conclusi i complessi lavori di ristrutturazione iniziati quasi vent’anni fa, il presidio torna a essere un punto di riferimento fondamentale per la salute visiva nella Regione Lazio. A guidare questa rinascita è stato il Prof. Ciro Tamburrelli, direttore dell’Ospedale Oftalmico, che si è prodigato con tenacia e visione clinica per restituire alla città una struttura moderna, tecnologicamente avanzata e capace di affrontare con competenza le più complesse patologie oculari. Sotto la sua direzione, il nuovo assetto dell’Ospedale risponde oggi ai più alti standard assistenziali e chirurgici. Il rinnovato Oftalmico si estende su una superficie di 1.600 metri quadrati e integra ambulatori super-specialistici, un nuovo blocco operatorio, diagnostica d’avanguardia e un sistema di telemedicina per il monitoraggio a distanza dei pazienti. Particolare attenzione è stata riservata alla chirurgia oftalmica: con microscopi operatori di ultima generazione, lampade a fessura ad alta risoluzione, biometri e poltrone dedicate per interventi ambulatoriali, l’ospedale è oggi in grado di potenziare significativamente l’attività chirurgica, in particolare quella legata alla cataratta. Grazie a una nuova organizzazione interna e a un team oftalmologico altamente qualificato, sarà possibile recuperare oltre 5.000 interventi di cataratta su scala regionale, riducendo le liste d’attesa e garantendo percorsi diagnostico-terapeutici più rapidi ed efficaci. Anche la diagnostica ha subito un potenziamento notevole, con l’introduzione di apparecchiature come MOC, TAC, tonometri, autorefrattometri, frontifocometri e pachimetri, che permettono una valutazione precisa delle patologie oculari e una pianificazione chirurgica mirata. Il piano seminterrato ospita ora un nuovo polo di diagnostica di circa 600 metri quadrati, precedentemente escluso dall’appalto originario, mentre il piano terra – completamente rimodulato – è stato organizzato per migliorare l’accoglienza e le prestazioni specialistiche, compresa l’area del Centro Unico di Prenotazione. Il risultato è un ospedale pubblico che, per dotazioni e qualità clinica, non ha nulla da invidiare alle migliori strutture private. Il Prof. Tamburrelli ha voluto restituire alla città non solo un ospedale funzionale, ma un centro di eccellenza dove l’oculistica viene praticata con rigore scientifico, passione clinica e attenzione al paziente. Inoltre l'Ospedale ospita l’Università in una fase in cui stanno ristrutturando le loro sale operatorie in uno spirito di collaborazione forte tra Ospedale Oftalmico e Università Sant’Andrea, ma anche nelle reti formative con il Gemelli e La Sapienza. L’inaugurazione, avvenuta il 10 maggio, ha visto la partecipazione del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, del direttore regionale Salute Andrea Urbani e del direttore generale Asl Roma 1 Giuseppe Quintavalle. Tutti hanno sottolineato come questa riapertura rappresenti un segnale concreto di rinascita della sanità pubblica, in particolare in un settore tanto delicato quanto strategico come quello della salute visiva.

L’Ospedale Oftalmico di Roma torna operativo: nuove tecnologie e un direttore in prima linea per l’eccellenza clinica Dopo un lungo periodo di attività a corrente alternata, l’Ospedale Oftalmico di Roma, situato in piazzale degli Eroi, riapre finalmente le sue porte. Conclusi i complessi lavori di ristrutturazione iniziati quasi vent’anni fa, il presidio torna a essere un punto di riferimento fondamentale per la salute visiva nella Regione Lazio. A guidare questa rinascita è stato il Prof. Ciro Tamburrelli, direttore dell’Ospedale Oftalmico, che si è prodigato con tenacia e visione clinica per restituire alla città una struttura moderna, tecnologicamente avanzata e capace di affrontare con competenza le più complesse patologie oculari. Sotto la sua direzione, il nuovo assetto dell’Ospedale risponde oggi ai più alti standard assistenziali e chirurgici. Il rinnovato Oftalmico si estende su una superficie di 1.600 metri quadrati e integra ambulatori super-specialistici, un nuovo blocco operatorio, diagnostica d’avanguardia e un sistema di telemedicina per il monitoraggio a distanza dei pazienti. Particolare attenzione è stata riservata alla chirurgia oftalmica: con microscopi operatori di ultima generazione, lampade a fessura ad alta risoluzione, biometri e poltrone dedicate per interventi ambulatoriali, l’ospedale è oggi in grado di potenziare significativamente l’attività chirurgica, in particolare quella legata alla cataratta. Grazie a una nuova organizzazione interna e a un team oftalmologico altamente qualificato, sarà possibile recuperare oltre 5.000 interventi di cataratta su scala regionale, riducendo le liste d’attesa e garantendo percorsi diagnostico-terapeutici più rapidi ed efficaci. Anche la diagnostica ha subito un potenziamento notevole, con l’introduzione di apparecchiature come MOC, TAC, tonometri, autorefrattometri, frontifocometri e pachimetri, che permettono una valutazione precisa delle patologie oculari e una pianificazione chirurgica mirata. Il piano seminterrato ospita ora un nuovo polo di diagnostica di circa 600 metri quadrati, precedentemente escluso dall’appalto originario, mentre il piano terra – completamente rimodulato – è stato organizzato per migliorare l’accoglienza e le prestazioni specialistiche, compresa l’area del Centro Unico di Prenotazione. Il risultato è un ospedale pubblico che, per dotazioni e qualità clinica, non ha nulla da invidiare alle migliori strutture private. Il Prof. Tamburrelli ha voluto restituire alla città non solo un ospedale funzionale, ma un centro di eccellenza dove l’oculistica viene praticata con rigore scientifico, passione clinica e attenzione al paziente. Inoltre l'Ospedale ospita l’Università in una fase in cui stanno ristrutturando le loro sale operatorie in uno spirito di collaborazione forte tra Ospedale Oftalmico e Università Sant’Andrea, ma anche nelle reti formative con il Gemelli e La Sapienza. L’inaugurazione, avvenuta il 10 maggio, ha visto la partecipazione del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, del direttore regionale Salute Andrea Urbani e del direttore generale Asl Roma 1 Giuseppe Quintavalle. Tutti hanno sottolineato come questa riapertura rappresenti un segnale concreto di rinascita della sanità pubblica, in particolare in un settore tanto delicato quanto strategico come quello della salute visiva.


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