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"Il deficit del 2024, inferiore alle stime del Piano strutturale di bilancio nonostante il quadro macroeconomico indebolito e l’aumento della spesa per interessi, è stato estremamente favorevole. Il saldo primario migliorato rispetto al 2023 tornato per la prima volta in surplus dello 0,4 per cento del pil dallo scoppio della pandemia. Vorrei anche sottolineare che la straordinaria riduzione del deficit registrata nel 2024, pari al 3,8 per cento del PIL, rappresenta una sorta di massimo storico della finanza pubblica italiana, una riduzione superiore anche a quella registrata nel 1997, alla viglia dell’ingresso dell’Italia nella moneta unica." Provate a indovinare chi ha pronunciato queste parole. Mario Monti? Acqua. Mario Draghi? Fuochino! Vi diamo qualche indizio. È di Cazzago Brabbia, fa il Ministro dell'Economia ed è espressione di un partito che qualche campagna elettorale fa proponeva di chiudere con l'austerità europea e uscire dall'euro. Che pena. PRO ITALIA 🇮🇹


Cos'è il famoso "sogno europeo"? Semplicemente una truffa venduta a colpi di propaganda, condita con autoritarismo e disprezzo verso il popolo. Intervento di Matteo Brandi, presidente Pro Italia. PRO ITALIA 🇮🇹

Il blocco degli Euro 5 diesel è una direttiva classista, folle e criminale. Ribellarsi contro queste imposizioni non solo è necessario: è giusto! Intervento di Matteo Brandi, presidente Pro Italia. PRO ITALIA 🇮🇹

Magneti Marelli non è un'azienda qualsiasi: è un vero e proprio fiore all'occhiello dell'industria italiana. Sospensioni, freni, illuminazioni, centraline, sensoristica, elettronica di bordo... Per un secolo buono Magneti Marelli ha fornito componentistica di primissimo livello alla Fiat e a molti altri grandi attori dell'industria automobilistica mondiale. Nel 2019 però il gruppo Fiat (ai tempi già divenuto FCA) decide con la classica lungimiranza di disfarsi dell'azienda per finanziare la transizione all'elettrico e la vende ai concorrenti giapponesi della Calsonic Kansei, società controllata a propria volta dal fondo americano KKR. Dettaglio fondamentale: l'acquisizione di Magneti Marelli avviene, come tragicamente accade sempre più spesso, tramite LBO (leveraged buyout). Che cosa vuol dire? Molto semplice: gli acquirenti comprano una società indebitandosi e offrono come garanzia agli istituti di credito gli asset della stessa società acquisita. Qual è il risultato finale? Altrettanto semplice: alla fine della fiera i debiti degli acquirenti vengono scaricati sulla società acquisita. E infatti al termine dell'operazione Magneti Marelli si ritrova con 9 miliardi di debiti. Negli anni successivi, nonostante il blocco dell'attività economica dovuto alle politiche pandemiche, Magneti Marelli si mostra una realtà solida e riesce a dimezzare questo fardello. Negli ultimi tempi, però, la crisi sistemica di tutto l'automotive a livello globale si è dimostrata un ostacolo insormontabile: il piano industriale è andato in fumo e i quattro miliardi di debiti sono diventati insostenibili. Nel 2024 fallisce anche il tentativo del fondo USA di vendere tutto al gruppo indiano Samvardhana Motherson e così si arriva ai giorni nostri, al momento in cui KKR presenta istanza di fallimento per Magneti Marelli al tribunale del Delaware. Di fronte a tutto questo, uno Stato normale avrebbe una sola opzione davanti: entrare a gamba tesa nella partita, acquisire Magneti Marelli (che ha dimostrato anche nei momenti più bui di essere un'azienda sanissima) e impiegarla per tornare a fare politiche industriali degne di questo nome. In questo modo in un colpo solo si tutelerebbero gli oltre 6000 lavoratori italiani del gruppo e si difenderebbe un patrimonio di saperi e conoscenze tecnologiche che il mondo ci invidia. Purtroppo, però, non siamo più in una condizione normale. Ci troviamo in una gabbia chiamata Unione europea che, da una parte, impedisce agli Stati di intervenire nell'economia e fare politiche industriali, dall'altra, detta le regole di una demenziale transizione all'elettrico che sta mettendo in ginocchio tutta l'industria automobilistica del continente. E non è tutto: di fronte a questo delirio che lascia di stucco chiunque abbia un minimo di cervello, assistiamo tutti i santi giorni a una gara fra centro-destra e centro-sinistra a chi rivendica più sguaiatamente la propria appartenenza al "sogno", cioè all'incubo, europeo. Già: sono trent'anni che l'Ue fa di tutto per distruggere il nostro tessuto industriale ma il Parlamento è ancora pieno di gente che la invoca. Nonostante tutti i tentativi di sabotaggio e di auto-sabotaggio, l’Italia ha ancora a disposizione uno straordinario serbatoio di capacità, ingegno e talento. Ritroviamo il coraggio di attingervi, rompiamo le catene di Bruxelles e torniamo a fare quello che abbiamo sempre saputo fare. MAGNETI MARELLI VA SALVATA. Pro Italia - Dipartimento Industria PRO ITALIA 🇮🇹

📺Stasera alle 21.30 il nostro Matteo Brandi sarà ospite in diretta sul canale TV di Radio Roma (canale 222 digitale terrestre) per parlare dell'Unione Europea e del blocco degli Euro 5 diesel. PRO ITALIA 🇮🇹


In queste ore in Inghilterra sta venendo fuori di tutto sul fenomeno delle "grooming gangs", le bande di pakistani che nel corso degli ultimi quindici anni hanno adescato e ridotto a schiave sessuali migliaia di ragazzine inglesi. La notizia che fa più rabbia, però, è quella riportata in questo titolo del Telegraph: la polizia ha evitato per anni di investigare sulle grooming gangs per paura delle accuse di razzismo. Al prossimo saputello che vi spiegherà che non esiste alcuna dittatura del politicamente corretto, sbattete in faccia questa storia. Se possibile, in senso letterale. PRO ITALIA 🇮🇹


Matteo Brandi, intervistato su Radio Roma nella trasmissione Next: "l'UE è antidemocratica e classista, come la direttiva contro le auto diesel Euro 5." https://www.radioroma.it/2025/06/17/next-brandi-ue-antidemocratica-e-classista-come-direttiva-contro-diesel-euro-5/

La subalternità a Israele dei governanti europei ha superato da un pezzo la soglia del ridicolo. PRO ITALIA 🇮🇹

La notizia dell'iscrizione al registro degli indagati dei due agenti di polizia coinvolti nello scontro a fuoco che ha portato alla morte del brigadiere Carlo Legrottaglie è l'ennesima testimonianza di come funzioni la macchina della giustizia in Italia. Una società in cui i delinquenti comuni godono della presunzione d'innocenza e le forze dell'ordine sono considerate colpevoli fino a prova contraria ha un nome preciso: anarcotirannia. Ce ne parla Ludovico Vicino in questo pezzo dai toni sobri e pacati. https://proitalia.org/articoli/atto-dovuto-dovuto-un-cazzo

Se la piantassero un po' tutti di appellarsi alle singole persone, innamorandosi di un fenomeno mediatico dietro l'altro, forse inizierebbero a capire come gira il mondo. Non è Trump, sono gli USA. Non è Putin, è la Russia. Non è Netanyahu, è Israele. Non è Khamenei, è l'Iran. Non è Erdogan, è la Turchia. E così via. Pupazzi europei non ne cito perché l'UE non è un attore geopolitico. Dobbiamo tornare a ragionare e pensare in termini storici. Certo, i singoli capi di Stato possono fare la differenza, ma le traiettorie strategiche rimangono. Con tutto il pragmatismo e il cinismo che ne consegue. La società del consumo e della deresponsabilizzazione ha portato milioni di persone a tifare per le facce, per gli influencer, dimenticando le necessità delle nazioni e dei popoli. Il cittadino europeo, il più rimbecillito di tutti, piange per l'insicurezza del mondo e per l'imprevedibilità degli eventi. Ma la Storia è sempre stata così, solo che il cretino lo ha dimenticato, troppo preso a sventolare arcobaleni. Il risveglio sarà brusco. Molto brusco. Matteo Brandi Presidente Pro Italia