
Sen. MANFREDI POTENTI
February 28, 2025 at 07:47 PM
🟦 PULITA, SICURA, ECONOMICA...
IL NUOVO NUCLEARE.
NON PIÙ GRANDI CENTRALI MA IMPIANTI MODULARI.
Insieme a un'ampia quota di risorse energetiche rinnovabili, le tecnologie nucleari di nuova generazione hanno un ruolo importante da svolgere nella transizione energetica verso un'economia a basse emissioni di gas serra.
A questo scopo l'UE ha incluso l'energia nucleare nella tassonomia per le tecnologie energetiche a supporto del Green Deal, e il nucleare sta guadagnando consensi per far parte della spina dorsale di un mix energetico a emissioni zero. Affinché le nuove tecnologie nucleari avanzate possano dare un vero contributo a questi obiettivi, il loro dispiegamento dovrebbe aver luogo nel prossimo decennio.
La capacità del nuovo nucleare di sostituire le centrali nucleari ormai a fine vita, di provvedere alla cogenerazione industriale (calore industriale), al teleriscaldamento e alla produzione di idrogeno possono rappresentare ulteriori fattori di successo per la loro penetrazione nei sistemi energetici ibridi futuri e più sostenibili.
Tutti i concetti oggi sviluppati hanno in comune la taglia, più piccola se confrontata con le centrali nucleari convenzionali (da pochi a poche centinaia di MWe), e una progettazione che si pone come obiettivo la realizzazione di gran parte dell'impianto in fabbrica per il successivo trasporto in sito (modularità).
Le tecnologie nucleari avanzate possono essere classificate in 2 gruppi:
Small Modular Reactors (SMR), che sfruttano l’attuale tecnologia dei LWR (Generazione III o III+) su scala ridotta, in una configurazione di tipo a circuito (loop) o in una configurazione integrale (componenti del circuito primario tutti installati nel reactor vessel);
Advanced Modular Reactor (AMR), derivati dalle tecnologie di quarta generazione, che utilizzano nuovi sistemi di raffreddamento (es. piombo liquido) o combustibili innovativi per offrire prestazioni migliori, nuove funzionalità (cogenerazione, produzione di idrogeno, soluzioni per la chiusura del ciclo del combustibile e quindi della gestione dei rifiuti nucleari) e un cambiamento di passo per una più elevata competitività economica, sostenibilità, sicurezza passiva e affidabilità, nonché resistenza alla proliferazione e protezione fisica.
Diverse agenzie internazionali (tra cui IAEA, IEA, OECD-NEA) prevedono grandi quote di mercato dell'energia per il nuovo nucleare: nello scenario “high-case” (SMR realizzabili in 3-4 anni, produzione in fabbrica e assemblaggio in sito) entro il 2035 potrebbero essere aggiunti fino a 21 GWe di SMR (circa il 3% di capacità nucleare totale installata), mentre nello scenario “low-case” la capacità installata si ridurrebbe a meno di 1 GWe principalmente in Nord America e Asia.
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