Mykola Hohol non era gay, non ha mai confessato l'omosessualità a nessun prete, non ha mai nemmeno espresso impulsi omosessuali, tranne alcune righe usa e getta nelle sue opere. Molti articoli vi diranno che non ha mai amato nessuno, nemmeno una donna, ma non è vero, perché *aveva un'amante*: una donna russa di nome Anna (famiglia dei Vielgorskys). La sua famiglia considerava Mykola un grande scrittore. *Ma da dove viene la voce che sia gay?* Ebbene nella sua opera autobiografica, Notti alla Villa, c'è un segmento un po' gay. *(immagine allegata)* Ma un altro fattore è che la chiesa si è posta come missione quella di rovinare la sua reputazione, in parte lasciando sfuggire questa voce. Molte persone non sanno nemmeno dell'esistenza di Anna, quindi sì, Mykola in realtà non era gay! Malinteso sfatato. Un'altra informazione davvero meravigliosa e straziante è arrivata da un fattore molto vicino a Nikolai in BSD: il suo lavoro chiamato “L’Ispettore Generale”, è stato percepito da molti come semplicemente satirico senza profondità, ma Mykola ha ripetutamente cercato di spiegare che ha dato un significato più profondo a questo lavoro e che tutti dovrebbero, usando le sue stesse parole, *"guardare la sua anima"*. Gran parte del carattere di Nikolai è basato sul voler essere capito, la sua lotta per la libertà è sfidata solo dalla sua umanità interiore. *Non desiderava disperatamente essere capito da qualcuno, ma quando qualcuno lo capiva, ciò gli toccava il cuore, la sua anima, gli faceva dubitare di ciò che voleva veramente.* Nikolai in BSD è una splendida caratterizzazione delle lotte di Mykola come scrittore, di come le persone prendessero le sue opere semplicemente per valore nominale e le etichettassero come comiche, quando c'era più profondità che voleva che vedessero, *voleva essere capito.*