🗓 Sono le parole di don Luigi Ciotti che, ieri sera, ha ricordato la storia di Pietro Sanua, commerciante ambulante e sindacalista ucciso dalla ‘ndrangheta il 4 febbraio 1995 📣 Il Presidente di Libera Contro le mafie ha spiegato che “ci sono migliaia di familiari di vittime di mafia e l’80% non conosce la verità sui propri lutti. C’è chi vede, chi sa, ma non parla. Sono molto pericolosi i neutrali, quelli che non prendono posizioni. La nostra è avere giustizia e verità” 🗣 Lo ha ribadito anche il capo della Dda di Milano Alessandra Dolci: “Non smetteremo di impegnarci per ricostruire la verità giudiziaria che Lorenzo e Francesca meritano da tanto tempo” 📄 Le indagini, riaperte proprio dalla dottoressa Dolci tre anni fa, non sono semplici, appesantite da tante lacune e “fascicoli che non si trovano”, ha evidenziato ➡️ Quello che è certo, è che Pietro “ha sfidato la 'ndrangheta, pagando con la vita il suo impegno contro l’illegalità e il malaffare – ha evidenziato il sindaco Stefano Martino Ventura –. Ha avuto il coraggio di opporsi. Non dimentichiamo il suo esempio” 🕯 Centinaia le fiaccole che ieri sera hanno dimostrato vicinanza a Lorenzo e Francesca, capace di emozionarci sempre con le sue parole, e luce di speranza affinché vengano individuate le responsabilità dell’uccisione di Pietro Sanua 👉🏻 “Da quel momento la vita è cambiata per volontà di killer e mandanti - ha espresso Lorenzo, referente di Libera Sudovest milanese -. Ho tanta rabbia, voglio sapere perché devo andare al cimitero a piangere mio padre. Era un uomo semplice, corretto. Fate in modo che questa serata non rimanga solo una storia raccontata”