Negli Anni '50 dell'Ottocento, la statunitense Amelia Bloomer, oltre a rivendicare la parità delle donne e la loro capacità di svolgere professioni fino ad allora riservate agli uomini, difese anche il loro diritto a un abbigliamento più funzionale rispetto ai capi, ingombranti e rigidi, previsti dalla moda tradizionale: decise pertanto di adottare ampi pantaloni alla turca coperti in parte da una gonna, uno stile già in voga fra le suffragette del tempo ma che la Bloomer pro mosse con forza dalle colonne del giornale da lei diretto, The Lily. Per l'impatto che i suoi articoli ebbero sul look femminile dell'epoca, quei pantaloni furono ben presto chiamati bloomer in suo onore.