Specchia: Centro Congressi o Centro Sociale? Una Scelta da Definire L’amministrazione di Specchia ha recentemente annunciato un convegno sul Mediterraneo e l’accoglienza, in programma il 28 e 29 giugno. Tra gli ospiti spicca Luca Casarini, noto attivista, la cui presenza solleva interrogativi sulla coerenza dei principi di legalità tanto proclamati dal Comune. Nel corso della sua carriera, Casarini ha ricevuto diverse condanne, tra cui: Occupazione abusiva: Condannato per l'occupazione di un immobile dell'Ater. Resistenza e lesioni a pubblico ufficiale: Condannato per scontri con le forze dell'ordine. Diffamazione: Condannato per aver definito le forze dell'ordine "nazistelli in divisa". Oltre ad essere stato portavoce delle Tute Bianche, movimento noto per i suoi scontri con la polizia, è attualmente rinviato a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l'aggravante di averne tratto profitto. La questione è chiara: Specchia intende affermarsi come un centro congressi serio, basato sul rispetto delle istituzioni, oppure rischia di trasformarsi in un centro sociale del Salento, con tutte le conseguenze del caso? L'amministrazione comunale fa della legalità il proprio slogan, eppure la sua applicazione sembra tutt'altro che uniforme. Invitare una figura con diverse condanne e ora sotto processo è coerente con i principi di legalità tanto proclamati? Sembra quasi esistere una distinzione tra "illegalità di Serie A" e "illegalità di Serie B": se le condanne riguardano figure di destra, vengono duramente criticate; se a commettere certi reati è qualcuno vicino a una determinata parte politica, si sorvola e lo si accoglie come ospite di un convegno. È tempo di riflettere sulle scelte che definiscono l’identità della città e sui valori che realmente si vogliono rappresentare.