Le recenti minacce rivolte ai figli della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del Vicepremier Matteo Salvini e del Ministro Matteo Piantedosi rappresentano un preoccupante segnale di escalation. Lungi dall'essere episodi isolati, tali atti sembrano inserirsi in una spirale d'odio alimentata da un fanatismo ideologico che ha oltrepassato ogni limite di civiltà e rispetto. È fondamentale che chi si rende protagonista di queste vili azioni venga individuato e che gli vengano comminate le giuste e severe punizioni previste dalla legge. La tutela delle persone, specialmente se minori e innocenti, deve essere una priorità assoluta e incondizionata. In questo contesto, si rileva con amarezza la quasi totale assenza di solidarietà da parte dei rappresentanti politici di Sinistra. Ad eccezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la cui condanna è stata esemplare, il silenzio di molti esponenti dell'opposizione di fronte a minacce così gravi rivolte a membri del governo, e in particolare ai loro figli, suscita interrogativi e amare considerazioni. Tale mancanza di empatia e di condanna unanime, al di là delle divisioni politiche, rischia di essere percepita come una preoccupante tacita assenso o, peggio, come una strumentalizzazione del dolore altrui, minando ulteriormente la coesione sociale e il rispetto reciproco necessari per un sano dibattito democratico.