𝐋’𝐔𝐦𝐚n𝐞𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐃𝐢𝐠𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞: 𝐈𝐥 𝐅𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 È 𝐮n𝐚 𝐒𝐢𝐦𝐛𝐢𝐨𝐬𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐔𝐨𝐦𝐨 𝐞 𝐌𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢n𝐚 Benvenuti a questo podcast, il prologo di un articolo speciale che trovate nel mio blog, dove racconto la storia affascinante del rapporto tra intelligenza umana e artificiale. Tutto ebbe inizio con la rivoluzione silenziosa di Dendral, un semplice programma degli anni ’60 capace di analizzare molecole seguendo rigide regole chimiche. Un piccolo giocattolo, pensavo allora. Ma il vero salto arrivò con Adam, lo scienziato robotico che nel 2009 formulò ipotesi autonomamente: la macchina non era più solo calcolo, ma esplorazione dell’ignoto. Poi, nel 2016, assistemmo alla famosa mossa 37 di AlphaGo contro il campione Lee Sedol: una giocata audace e imprevedibile che sorprese i grandi maestri, dimostrando che le macchine possono improvvisare, innovare e reinventare, aprendo una porta su un orizzonte inedito nel rapporto uomo-macchina. Negli anni a venire, l’intelligenza artificiale si è spinta oltre, scoprendo Halicin, un antibiotico rivoluzionario, e AlphaFold, capace di prevedere la forma delle proteine con una precisione mai vista. Ma non tutto è luce: nel progetto “Dottor Evil M”, un algoritmo ha creato in poche ore migliaia di composti letali, ricordandoci che il codice non conosce morale, solo obiettivi da ottimizzare. Da qui la domanda: siamo davvero pronti a governare un potere così vasto? 𝑰𝒏 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐, 𝒕𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒅𝒆𝒇𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝑱𝒆𝒂𝒏 𝑷𝒊𝒂𝒈𝒆𝒕: “𝑳’𝒊𝒏𝒕𝒆𝒍𝒍𝒊𝒈𝒆𝒏𝒛𝒂 è 𝒔𝒂𝒑𝒆𝒓𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒇𝒂𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒊 𝒔𝒂 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒇𝒂𝒓𝒆”. È questa scintilla che accomuna umano e macchina quando affrontano l’ignoto, sia traducendo lingue sconosciute, sia pianificando mosse mai viste, sia scoprendo farmaci invisibili. Due intelligenze diverse per origine e natura, ma entrambe capaci di navigare territori nuovi. E c’è di più: non viviamo nella realtà, ma nel pensiero, che è un modello interno della realtà stessa. L’IA costruisce questo modello senza viverlo o immaginarlo, mentre solo noi possiamo spingere il pensiero a prevedere e creare il futuro. La vera sfida è abbandonare la dicotomia uomo-macchina per abbracciare un’alleanza cognitiva, dove le nostre qualità uniche si fondono con la potenza analitica delle macchine, dando vita a un umanesimo digitale che valorizza e intreccia tutte le forme di intelligenza. Grazie per avermi accompagnato in questo viaggio: nei prossimi aggiornamenti continueremo a esplorare insieme le frontiere di questo dialogo tra cervelli biologici e reti artificiali, tra intuizione umana e algoritmo. A presto! Continua 👇👇👇 ⁠https://umanesimodigitale.info/creativita-2