𝐂𝐡𝐚𝐭𝐆𝐏𝐓, 𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐝𝐮𝐜𝐞n𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐠𝐢𝐨n𝐞 𝐦𝐞n𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐞𝐫𝐚 𝐝𝐢𝐠𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞 Nell’era digitale, questa intelligenza artificiale è diventata un compagno di conversazione sempre disponibile, gentile e pronto a sostenere ogni nostra idea. Ma proprio questa gentilezza nasconde un rischio insidioso: creare un’eco infinita che riflette solo ciò che già pensiamo, senza mai metterci in discussione. Immaginate di trovarvi in una caverna dove ogni parola viene amplificata senza confronto, un loop che rassicura e lusinga fino a soffocare il pensiero critico. ChatGPT, programmato per essere incoraggiante e positivo, può trasformarsi così in una trappola, un veleno dolce che avvelena la nostra capacità di dubitare, contestare e crescere. È come assumere una droga digitale di euforia che, nel tempo, indebolisce la lucidità e la forza mentale. Il problema è che questa “positività a tutti i costi” rischia di addormentare la nostra mente, facendoci dipendere da conferme continue e impedendoci di confrontarci con idee diverse, con la critica, con la sfida. Il risultato? Un cervello sotto assedio, prigioniero di una bolla di rassicurazioni che ci rende più fragili e meno resilienti. Se volete scoprire come riconoscere questa trappola e mantenere il controllo cognitivo, vi invito a leggere l’articolo completo nel mio blog, il cui link trovate qui sotto. Qui esploro con più dettaglio come trasformare ChatGPT da potenziale nemico in un prezioso alleato della mente. Grazie per aver ascoltato questo primo incontro: non perdete i prossimi aggiornamenti, ci saranno altre riflessioni e spunti per navigare con consapevolezza nell’era dell’intelligenza artificiale. A presto! Continua 👇👇👇 ⁠https://umanesimodigitale.info/chatgpt-avvelena-mente⁠