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June 11, 2025 at 03:03 PM
❗️**“La vittoria di Israele è la vittoria del mondo libero”? – Quando le parole diventano complicità**
Il presidente argentino Javier Milei, in visita ufficiale a Gerusalemme, ha dichiarato con entusiasmo:
“La vittoria di Israele è la vittoria di tutto il mondo libero.”
Accanto a lui, il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo ha ringraziato definendolo un “vero amico di Israele”, pronto a rafforzare l’alleanza tra i due Paesi.
Ma di quale vittoria stiamo parlando, esattamente?
🕯️ Gaza: una vittoria costruita sul sangue dei civili
Mentre Milei stringe mani e sorride davanti alle telecamere, a Gaza:
• Più di 36.000 civili sono stati uccisi in meno di un anno, secondo fonti ONU e ONG internazionali;
• Donne e bambini rappresentano circa la metà delle vittime;
• Gli ospedali vengono colpiti, le scuole distrutte, gli sfollati bruciati vivi sotto le tende;
• Organismi umanitari parlano apertamente di fame usata come arma e di strangolamento sistematico della popolazione civile.
⚖️ Genocidio: la parola che fa paura, ma che non possiamo più evitare
La Corte Internazionale di Giustizia ha già dichiarato, a gennaio 2024, che esistono “prove plausibili” di genocidio in corso da parte dello Stato israeliano a Gaza.
Questo significa che ogni dichiarazione pubblica, ogni sostegno politico, ogni trasferimento di armi o copertura diplomatica può costituire complicità morale e legale in un crimine contro l’umanità.
🌍 Milei: leader libertario o apologeta di guerra?
Javier Milei si definisce “paladino della libertà” e difensore dell’Occidente.
Ma sostenere una campagna militare che ha causato decine di migliaia di morti civili, senza alcuna forma di critica o equilibrio, non è difesa della libertà: è endorsement alla brutalità.
“Combattente per la libertà”, sì — ma per la libertà di chi?
🤝 Libertà significa anche diritti umani
La vera libertà non può esistere senza:
• il rispetto del diritto internazionale,
• la protezione dei civili,
• il diritto all’autodeterminazione dei popoli.
Quando si inneggia alla “vittoria di Israele” in questi termini, si legittima una guerra che ha annientato intere famiglie, quartieri, ospedali, sogni.
📢 Conclusione
Il mondo non ha bisogno di “nuovi amici di Israele” pronti a chiudere gli occhi.
Ha bisogno di voci libere, responsabili e coraggiose, che sappiano distinguere difesa da distruzione, sicurezza da sterminio.
Oggi non si può parlare di “mondo libero” senza parlare di Gaza, e non si può difendere la libertà ignorando o giustificando il genocidio.
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