Solo Gesù salva
Solo Gesù salva
May 21, 2025 at 07:34 AM
*Tabita, àlzati* Il racconto di Tabita, o Gazzella, è una delle storie più toccanti del libro degli Atti. Non solo ci parla di un miracolo straordinario, ma ci offre anche un ritratto vivido di cosa significhi vivere una fede incarnata, concreta, che si traduce in amore operoso. Tabita viene descritta come una discepola "che faceva molte opere buone ed elemosine" (v. 36). Il suo nome, che significa "Gazzella", evoca grazia e agilità, ma anche una vita dinamica, spesa per gli altri. Le vedove che piangono la sua morte mostrano le tuniche e i vestiti che lei stessa aveva confezionato (v. 39). Questo dettaglio è significativo: Tabita non era solo una benefattrice generica, ma una donna che metteva le sue capacità al servizio della comunità, con attenzione ai bisogni concreti. Sappiamo e sottolineiamo spesso che la fede senza le opere è morta (Giacomo 2:17). Tabita incarna perfettamente questo principio: la sua fede si esprime in atti di misericordia, diventando un segno tangibile dell’amore di Dio. Quando Pietro arriva, non agisce immediatamente. Prima prega (v. 40). Questo momento di silenzio e dipendenza da Dio è cruciale. Pietro sa che non è lui a possedere il potere, ma Dio. La sua preghiera è un atto di sottomissione e fiducia. Solo dopo, con autorità, pronuncia le parole: *«Tabita, àlzati»*. Questo ci ricorda che ogni ministero efficace nasce dall’ascolto di Dio. Nella nostra vita spirituale, possiamo essere tentati di agire frettolosamente, contando sulle nostre forze. Ma l’esempio di Pietro ci invita a fermarci, a cercare la guida dello Spirito, e solo allora agire nella potenza di Dio. Tabita si sveglia, e Pietro la presenta viva ai credenti. Il risultato? *"Ciò fu risaputo in tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore"* (v. 42). La resurrezione di Tabita non è solo un miracolo personale, ma un segno che porta conversioni. Questo ci interroga: le nostre vite, le nostre opere di amore, sono testimonianze così vivaci da attrarre altri a Cristo? La storia di Tabita ci mostra che una fede autentica ha un impatto che va oltre noi stessi. Tabita non era una predicatrice, né una figura di spicco nella chiesa primitiva. Era una discepola fedele nel quotidiano. Eppure, la sua vita e la sua "resurrezione" hanno cambiato una città intera. Dio ci chiama a servire con ciò che abbiamo, nelle nostre case, nelle nostre comunità, con umiltà e perseveranza. E quando passiamo attraverso prove, lutti, o momenti di morte spirituale, possiamo ricordare che Dio ha il potere di ridarci vita—non solo per noi, ma per la gloria del Suo nome e l’edificazione della chiesa. Che possiamo, come Tabita, essere ricordati non per le nostre parole, ma per le nostre opere d’amore. E che, come Pietro, sappiamo dipendere sempre dalla potenza di Dio, affinché molti, vedendo la Sua opera in noi, credano. _Meditazione di Atti 9:36-43_

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