Dr. Gianluca Lo Presti, Dislessia e DSA 🔡
Dr. Gianluca Lo Presti, Dislessia e DSA 🔡
June 12, 2025 at 06:22 PM
C’è chi dice che a scuola, a giugno, avvengano dei miracoli. Tipo che certi studenti passano l’anno… così, per magia. Non perché hanno studiato. Non perché si sono impegnati. Ma perché – udite udite – hanno un PDP. Come se fosse un passpartout. Un lasciapassare. Un jolly da tirare fuori a fine anno, quando le insufficienze iniziano a pesare. Solo che no. Il PDP non è un miracolo. Il PDP è un atto dovuto. È previsto dalla Legge 170/2010, dal DM 5669/2011, dalle Linee Guida del MIUR, e da almeno una dozzina di circolari successive. Non vantaggi. Ma opportunità. Un alunno DSA non è meno intelligente. È solo che impiega più energie per leggere, scrivere, calcolare. Fa il doppio della fatica, spesso nel silenzio. Il PDP non gli regala nulla. Gli permette solo di dimostrare quello che sa, senza essere frenato da quello che non automatizza. È come togliere un sasso dallo zaino prima di una corsa. Non gli stai dando il traguardo. Gli stai dando la possibilità di correrci davvero. E poi, vogliamo dirla tutta? Questa storia del “una volta si studiava” funziona solo quando si finge di non sapere niente. Perché una volta, semplicemente, non si diagnosticava nulla. I dislessici venivano bocciati. I discalculici venivano umiliati. E i disgrafici? “Pigri”, “svogliati”, “irrecuperabili”. Non erano miracoli. Erano fallimenti educativi. Vogliamo una scuola giusta? Una scuola che seleziona i migliori? Allora iniziamo col dire la verità: i migliori non sono quelli che non hanno bisogno di aiuto. Sono quelli che lo ricevono, e lo usano per crescere. E no, non ci rovineranno il Paese gli studenti con un PDP. Ce lo rovinerà l’ignoranza di chi quel PDP non lo ha mai neppure letto.
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