Mario Conca
Mario Conca
May 31, 2025 at 10:22 PM
*Ipocrisie selettive e propaganda a intermittenza* Ogni volta che esplodono guerre, crisi internazionali o conflitti endemici come quello israelo-palestinese, mi torna alla mente una domanda che da anni mi accompagna: com'è possibile che l’opinione pubblica cada ogni volta nella trappola della propaganda più becera, del tifo cieco, della memoria a singhiozzo? Ci si divide tra chi grida al genocidio a Gaza ignorando Hamas e chi difende Israele a prescindere, dimenticando il sangue versato dai civili palestinesi. Nessuno che voglia davvero affrontare la complessità, che parta dalla famosa risoluzione ONU 181 del 1947, quella che parlava di due Stati, oggi ignorata tanto da Tel Aviv quanto da chi sostiene che Israele non abbia diritto ad esistere. E l'ipocrisia tocca vette grottesche: molti di quelli che oggi scendono in piazza “per la Palestina” sono gli stessi che ogni 27 gennaio si commuovono per la Shoah, celebrano il Giorno della Memoria e poi, con lo stesso fiato, legittimano slogan antisemiti sotto la bandiera della solidarietà. La memoria è diventata partigianeria politica, non un faro etico. La stessa schizofrenia la vediamo sull’Ucraina: chi difende la NATO che arma e combatte, poi accusa Israele per la sproporzione delle sue reazioni. Chi difende l’autodeterminazione in Europa orientale, la nega in Medio Oriente. Tutto è usato per tifare, non per capire. In questo contesto già abbastanza nauseante, non poteva mancare il colpo di teatro del governatore Michele Emiliano, che, come da copione, ha pensato bene di “chiudere i rapporti” tra la Regione Puglia e Israele. Un gesto completamente inutile, fuori dalle competenze regionali, ma perfettamente utile a far dimenticare ai pugliesi: i disastri sanitari, i conflitti di interesse, il sistema clientelare costruito in dieci anni di potere, e soprattutto la sua udienza in aula, proprio quel giorno, il 29 maggio, in cui, da imputato per diffamazione, rischiava la condanna in primo grado per aver offeso l’ex consigliere Luigi Cipriani. E cosa ha fatto? Si è ricordato solo in sede di repliche finali (quando doveva farlo all’udienza predibattimentale) che in quanto magistrato in aspettativa da oltre 20 anni, avrebbe dovuto essere processato a Lecce e non a Bari. Una mossa disperata, utile a far slittare i tempi e probabilmente a puntare alla prescrizione. Il tempismo è tutto. La coincidenza è troppo perfetta per essere casuale, ma staremo a vedere cosa deciderà il giudice. Così, mentre ospedali chiudono, liste d’attesa si allungano e i cittadini emigrano per curarsi o lavorare, Emiliano gioca a fare il ministro degli Esteri e il perseguitato politico. Con quale legittimità? Nessuna. Ma intanto cambia il discorso pubblico, distrae le masse e confonde le acque. In un mondo dove la verità è calpestata dalla narrazione, e la coerenza è un optional, difendere la complessità dei fatti è un atto di resistenza civile. _Mario Conca_ https://www.facebook.com/100044576522940/posts/pfbid0dwQBJC3FYHyPfv8HdmRPGg214bGzDXabE8XGL2hASPB3qvhLYSG8n7b7ady4h9pfl/
👍 7

Comments