
Mario Conca
June 3, 2025 at 05:53 AM
*LA FIRMA INVISIBILE*
_Il potere senza responsabilità_
«Il potere è come la bellezza: non serve a nulla se non è riconosciuto».
Così scriveva Leonardo Sciascia ne Il giorno della civetta, in un passaggio che andrebbe scolpito nei muri degli assessorati e nei corridoi delle Regioni: “La responsabilità non è solo di chi firma, ma anche di chi fa in modo che si firmi”.
In Puglia, da vent’anni, la firma vera è sempre la stessa. Anche quando non c'è. È la firma morale di Michele Emiliano, che si è ritagliato il ruolo di grande regista di un sistema dove tutto si muove per suo impulso, ma nulla può mai ricondursi ufficialmente a lui. Sembra un medioevo politico, dove vassalli, valvassori e valvassini agiscono in nome e per conto del loro feudatario.
Gli incarichi? Delegati.
Le assunzioni nelle partecipate? Disposte da CDA “autonomi”.
Le consulenze milionarie? Frutto di bandi “trasparenti”.
Le nomine nei consigli di amministrazione? Scelte “tecniche”.
Le gare senza gara? Decise per “urgenze straordinarie”.
Tutti esecutori, nessun mandante. Nessuna traccia diretta, nessuna firma, ma tutto passa da lui o da uomini scelti da lui.
Dove sono finite le responsabilità politiche per l’ospedale in Fiera da 35 milioni, partito da 8?
Dove sono le risposte sulla sanità territoriale devastata? Dove sono le responsabilità sui 45 milioni regalati al Lavanolo? Sui concorsi manipolati, sulle nomine fiduciariamente blindate, sugli incarichi conferiti sempre agli stessi, sulle inchieste sfumate, sulle denunce ignorate? Dove sono le verità sulle piscine mai aperte, sugli scandali delle partecipate, sugli amici premiati e i nemici querelati?
E ancora:
Quando accompagnò Antonio Decaro a casa della sorella del boss Capriati per "rassicurare" il rione di Bari vecchia, violando ogni logica istituzionale e forse anche l'art. 378 del codice penale (favoreggiamento).
Quando avvertì l’allora presidente di Arti, Alfonsino Pisicchio, che stava per essere arrestato, innescando le sue dimissioni ore prima che scattassero i domiciliari.
Quando nominò Nancy Dell’Olio “ambasciatrice della Puglia nel mondo” con contratto da 100 mila euro, salvo poi essere pubblicamente accusato da lei stessa di comportamenti inopportuni.
Emiliano ha governato Bari per 10 anni e la Regione per altri 10, intrecciando uomini, nomine, strutture, interessi e clientele. Ha costruito un potere tentacolare, che si è blindato nel silenzio pavido dei suoi sodali e nella lentezza (o distrazione?) di certi apparati.
Eppure nessuno ha mai osato chiedergli conto di nulla. Chi lo ha fatto, come me, è finito a processo.
Ma la firma morale resta. E noi siamo qui per ricordarla. Perché il potere non è solo ciò che si esercita, è ciò di cui si risponde.
La Puglia merita verità, non giochi di prestigio istituzionali. La politica deve tornare ad essere responsabilità, non fuga dalle responsabilità.
_Mario Conca_
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