Mario Conca
Mario Conca
June 10, 2025 at 04:12 AM
*Emiliano, in 24 ore, da vittima a difensore d’ufficio e infine a festaiolo.* Ieri l'altro Michele Emiliano era profondamente scosso da due commenti ricevuti su Instagram. Ha subito allertato la DIGOS, denunciato e ottenuto l’eco nazionale attraverso le agenzie di stampa, quasi che quelle righe rappresentassero un pericolo imminente e concreto. Peccato che ogni giorno migliaia di cittadini, politici e personaggi pubblici ricevano minacce ben più gravi, senza trasformare il tutto in una tragedia istituzionale. Nel giro di poche ore, però, ieri è passato alla difesa a spada tratta del suo assessore Delli Noci, per il quale la Procura di Lecce ha chiesto gli arresti domiciliari. Emiliano, senza attendere l’esito dell’interrogatorio o un pronunciamento del GIP, si è affrettato a dichiarare che l’assessore “non ha commesso reati”. Dimentica di non essere più un PM, dovrebbe lasciare che a parlare siano gli atti giudiziari, non le sue opinioni interessate. Ma non è finita, nel tardo pomeriggio era già a Taranto a festeggiare la vittoria di Bitetti al ballottaggio, come se nulla fosse. Un vero trasformista politico, capace di passare in meno di 24 ore da vittima, a difensore d’ufficio, fino a diventare il solito festaiolo egocentrico. E tutto questo mentre finge preoccupazione per la propria incolumità. Perché diciamocelo, chi teme davvero per la propria vita non fa bagni di folla, non va in giro a stringere mani e rilasciare interviste pubbliche. Nel frattempo, mentre si consuma questa narrazione vittimistica, si cerca di far dimenticare la sonora debacle referendaria che ha travolto Emiliano e il suo sistema. Stamattina, all’ospedale Di Venere di Bari, si è persino arrivati a far votare in corsia, nei reparti, con ogni mezzo possibile pur di contenere l’emorragia politica. E a suggellare la messa in scena, è partita in automatico la solidarietà di rito da tutto il campo largo, dalla città metropolitana di Bari, dai comuni amici, dalla Presidenza del Consiglio regionale per arrivare ai suoi uomini in Parlamento. Un copione già scritto, con i soliti attori. E Antonio Decaro? È sparito dai radar. Dopo i selfie con Caracciolo, quello della pergamena falsa della moglie Fiorella presentata ad Aqp e Adp, e con Delli Noci, oggi al centro di una richiesta d’arresto, ha pensato bene di scomparire, forse per evitare di sembrare parte integrante del sistema o di portare sfiga. Ma la realtà è un’altra, Decaro non è diverso, è semplicemente uno dei tentacoli della piovra di potere che stringe la Puglia da vent’anni. Chi non si sente preso in giro, io spero che lo sia per distrazione o per ingenuità. Perché se invece è consapevole e tace, allora vuol dire che ne fa parte. _Mario Conca_
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