
Arcidiocesi Crotone-S.Severina
June 21, 2025 at 05:13 AM
un Servizio ημερήσιος alla 'Parola'
Sabato, 21 Giugno 2025
Buongiorno.
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Il Teologo: Dialogo, Ricerca e Fedeltà (Donum Veritatis, Paragrafi 31-35)
Carissimi battezzati, proseguiamo la nostra analisi dell'Istruzione Donum Veritatis, addentrandoci oggi nei paragrafi 31-35. Questa sezione è dedicata al modo in cui il teologo deve affrontare le sfide e i problemi, mantenendo un equilibrio tra la ricerca, il dialogo e la fedeltà alla Chiesa.
Il paragrafo 31 esorta il teologo a essere un interlocutore attivo nella Chiesa e nella società. Non deve limitarsi a ripetere formule, ma deve porsi le domande che emergono dalla fede e dalla cultura, cercando risposte alla luce della Rivelazione. Si incoraggia un sano e rispettoso dialogo con tutte le discipline del sapere, riconoscendo che la verità è una sola, e che la fede può illuminare e arricchire la comprensione umana.
Il paragrafo 32 affronta le situazioni in cui il teologo può trovarsi di fronte a difficoltà nell'accettare un insegnamento non infallibile del Magistero. Viene ribadito che, anche in questi casi, la lealtà alla Chiesa impone un comportamento prudente e rispettoso. Non si deve fomentare il dissenso pubblico, né presentare le proprie obiezioni come se fossero certezze o come se rappresentassero una posizione alternativa della Chiesa. Il teologo è chiamato a un dialogo discreto con l'autorità competente, offrendo le proprie perplessità in spirito di servizio e non di opposizione.
Il paragrafo 33 insiste sulla responsabilità del teologo nell'insegnamento e nella pubblicazione. Le sue teorie e le sue ipotesi, prima di essere diffuse pubblicamente, devono essere sottoposte a un attento discernimento e, se necessario, all'approvazione dell'autorità ecclesiastica. L'Istruzione mette in guardia contro la tendenza a presentare come acquisizioni definitive della teologia ciò che è ancora oggetto di dibattito o di ricerca. Questo per proteggere la fede dei semplici fedeli e per mantenere l'unità nella dottrina.
Il paragrafo 34 sottolinea che la teologia ha un compito insostituibile nel superare le difficoltà e le obiezioni alla fede. Il teologo è un esperto nella Parola di Dio e nella dottrina della Chiesa, e deve usare questa competenza per chiarire, approfondire e difendere la fede di fronte alle sfide intellettuali e culturali. Ciò richiede una solida formazione, un profondo amore per la verità e una sincera carità pastorale.
Infine, il paragrafo 35 ribadisce l'importanza del dialogo tra il teologo e il Magistero. Questo dialogo, quando condotto con rispetto reciproco e nell'amore per la verità, è un mezzo prezioso per il progresso della teologia e per la comprensione più profonda della Rivelazione. Il Magistero, a sua volta, beneficia della ricerca teologica per meglio adempiere al suo servizio di custodire e interpretare la fede.
In sintesi, questi paragrafi delineano il teologo come una figura di ponte tra la Rivelazione e il mondo, chiamato a unire la ricerca intellettuale più rigorosa con una profonda lealtà alla Chiesa e un servizio disinteressato alla verità e alla salvezza delle anime.
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don Rosario