🧪**ELON MUSK E LA VERITÀ SUL TEST DEL CAPELLO** Dove sono adesso i titoli a caratteri cubitali? Dopo settimane di insinuazioni, accuse e ironie gratuite da parte di giornali, opinionisti e tv, Elon Musk si è sottoposto non a uno, ma a due test antidroga. • ✅ Test delle urine: negativo. • ✅ Test del capello (più profondo e a lungo termine): negativo. E adesso? Silenzio. Nessuna rettifica, nessuna apertura di telegiornale. Solo il rumore sordo dell’imbarazzo che non viene mai ammesso pubblicamente. 🤔 COSA DOVREBBE SUCCEDERE ORA? Chi ha lanciato accuse pubbliche su ipotesi mai verificate — alimentando narrazioni tossiche e sospetti infondati — dovrebbe semplicemente fare la cosa più civile: 👉 Chiedere scusa. Non tanto a Elon Musk, ma al principio di giustizia. Alla logica. Al pubblico. Perché la diffamazione è virale. Ma la verità spesso passa inosservata. 📺 IL VERO PROBLEMA: MEDIA SENZA ACCOUNTABILITY Questo caso non riguarda solo Musk. Riguarda un modello mediatico che spara titoli e poi non raccoglie i cocci. Oggi non servono prove per lanciare sospetti. Basta un frame sgranato, una battuta in tv, una “voce attendibile”. E il danno è fatto. 🧭 COSA POSSIAMO IMPARARE? • Che la verità ha tempi lenti, ma arriva. • Che chi ha potere d’informazione ha anche dovere di rettifica. • Che una società libera si fonda anche sulla correttezza nell’errore. Elon Musk può permettersi avvocati, megafoni e prove. Ma cosa accadrebbe a una persona qualsiasi? Questa è la vera riflessione. 📣 Chiedere scusa non è un’ammissione di debolezza. È l’unico segno di forza rimasto nel giornalismo etico. #elonmusk #testdelcapello #mediaresponsabili #informazioneetica #fakenews #diffamazionepubblica #giornalismocorretto #veritàdeifatti #responsabilitàmediatica