
CreativaMente News
June 4, 2025 at 07:26 PM
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TG NEWS 04/06/2025
ROMA (ITALPRESS) –Delitto Garlasco, famiglia Poggi: “Basta illazioni su Chiara” – Ai funerali di Martina la folla urla “giustizia” – Rivolta in carcere a Marassi, due agenti feriti – Dl Sicurezza è legge, protesta opposizioni in Senato – Viterbo, a fuoco l’Università della Tuscia – Putin: “Kiev sta diventando un’organizzazione terroristica” - Ue promuove Italia sul deficit, nessuna nuova misura - Webuild, al via un nuovo impianto di depurazione in Argentina - Previsioni 3B Meteo per il 5 Giugno.
I FATTI DEL GIORNO:
DELITTO GARLASCO, FAMIGLIA POGGI: “BASTA ILLAZIONI SU CHIARA”
Il delitto di Garlasco. “La famiglia Poggi è da settimane vittima di una assillante campagna diffamatoria da parte di organi di informazione e social, che non sta purtroppo risparmiando nemmeno la amata Chiara". Lo affermano, in una nota, dopo le ultime illazioni scatenate da una trasmissione tv ieri sera, gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, legali della ragazza uccisa nella sua abitazione di Garlasco il 13 agosto di 18 anni fa. “Chiara era una ragazza per bene e non aveva una seconda vita o amanti” afferma la madre Rita, che annuncia azioni legali a tutela delle dignità e dell’onore della figlia.
AI FUNERALI DI MARTINA LA FOLLA URLA “GIUSTIZIA”
“Martina è morta per un'idea malata dell'amore". Lo ha detto l'arcivescovo di Napoli, il cardinale Domenico Battaglia, durante i funerali della 14enne uccisa dal suo ex fidanzato Alessio Tucci. Il feretro di Martina Carbonaro è stato accolto dalle grida delle migliaia di persone presenti che hanno urlato "giustizia". In chiesa, ad Afragola, anche i compagni di scuola della ragazza. In tanti hanno indossato una maglia bianca con la foto della ragazza e la scritta "Martina vive".
RIVOLTA IN CARCERE A MARASSI, DUE AGENTI FERITI
Sono due gli agenti feriti per la rivolta nel carcere di Marassi, a Genova, due invece sono stati medicati sul posto e si contano diverse celle devastate. Nel pomeriggio decine di detenuti si sono riversati in una sezione della casa circondariale dando vita a disordini. Altri sono saliti sui tetti, denunciando sevizie su uno di loro, che sarebbero avvenute martedì ad opera di altri carcerati. Sono intervenute diverse ambulanze del 118 e le forze dell'ordine, con polizia e carabinieri arrivati fuori dalla struttura in tenuta antisommossa, mentre il personale amministrativo è stato messo in sicurezza. La polizia locale ha invece chiuso l'area intorno all'edificio.
VITERBO, A FUOCO L’UNIVERSITA’ DELLA TUSCIA
Un vasto incendio si è sviluppato nella sede della facoltà di Agraria dell'Università della Tuscia a Viterbo. Il rogo, divampato poco dopo le dieci, si è propagato anche a un'altra palazzina del blocco C del polo del Riello, dove erano in corso dei lavori di ristrutturazione. L'operaio che risultava disperso è stato ritrovato e sta bene. Studenti, docenti e personale sono stati allontanati da uffici e aule. Oltre agli edifici universitari, è stata evacuata l'area circostante per 500 metri, compreso un albergo.
DL SICUREZZA E’ LEGGE, PROTESTA OPPOSIZIONI IN SENATO
L'aula del Senato ha confermato la fiducia al decreto Sicurezza, chiesta dal governo, con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un'astensione. Approvato dalla Camera il 29 maggio scorso, il decreto è quindi diventato legge. Prima di arrivare alla fiducia le opposizioni sono insorte: in segno di protesta, i senatori di Pd, M5s e Avs si sono seduti davanti ai banchi del governo urlando "vergogna, vergogna" e chiedendo di convocare la conferenza dei capigruppo. Alle proteste non ha preso parte Italia Viva.
PUTIN: “KIEV STA DIVENTANDO UN’ ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA”
"Il regime di Kiev, già illegittimo, sta degenerando in un'organizzazione terroristica". Lo ha detto il presidente russo Putin, citato dall'agenzia Tass, dopo gli attacchi a convogli ferroviari nella notte tra sabato e domenica, attribuiti da Mosca agli ucraini. Gli attacchi, ha aggiunto Putin, miravano a far fallire i negoziati di Istanbul. Il presidente ucraino Zelensky è invece tornato ad attaccare Mosca, sostenendo che stia "conducendo colloqui solo per ritardare nuove sanzioni".
UE PROMUOVE ITALIA SUL DEFICIT, NESSUNA NUOVA MISURA
La Commissione Ue ritiene che nella procedura per deficit eccessivo aperta dall'Ue sull'Italia, per il Paese "non siano necessarie ulteriori misure". Stesso giudizio su Francia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. "Rafforzare la spesa complessiva per la difesa e la prontezza operativa, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 6 marzo 2025" – si legge nella nota - è una delle raccomandazioni specifiche per l'Italia della Commissione europea nell'ambito del Pacchetto di primavera del semestre europeo.
IN PRIMO PIANO:
WEBUILD, AL VIA UN NUOVO IMPIANTO DI DEPURAZIONE IN ARGENTINA https://video.italpress.com/storage/archive/video/2025/6/0c6fd2ccafd4b04c1d9395c43c51e40c876b8a85.mp4
PREVISIONI 3B METEO PER IL 5 GIUGNO
https://www.paviaunotv.it/2025/06/04/informazione-3b-meteo-nazionale-previsioni-5-giugno-2025/
QUI BREAKING NEWS LOMBARDIA TG: https://www.paviaunotv.it/2025/06/04/breaking-news-lombardia-04-06-2025/
BREAKING NEWS LOMBARDIA - 04/06/2025
In questa edizione: Famiglia Poggi: “Noi e Chiara vittime di campagna diffamatoria” – Elezioni del nuovo Rettore in Università a Pavia, si rivota il 12 Giugno – Polemica a Dorno per l’arabo insegnato alle medie - Bimba sequestrata e nascosta in Spagna, arrestata la madre – I funerali di Ernesto Pellegrini in S. Ambrogio – Rabbia social dei tifosi per l’addio di Inzaghi dall’Inter - Pronto Meteo Lombardia per il 5 Giugno.
I FATTI DEL GIORNO:
FAMIGLIA POGGI: “NOI E CHIARA VITTIME DI CAMPAGNA DIFFAMATORIA”
“La famiglia Poggi è da settimane vittima di una assillante campagna diffamatoria da parte di organi di informazione e social, che non sta purtroppo risparmiando nemmeno la amata Chiara". Lo affermano, in una nota, gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, legali della ragazza uccisa nella sua abitazione di Garlasco il 13 agosto di 18 anni fa.
"Ieri sera la trasmissione le Iene ha addirittura adombrato una presunta relazione sentimentale di Chiara con un 'uomo adulto', utilizzando a tal fine le risalenti dichiarazioni di una persona deceduta, già all'epoca ritenute del tutto false - aggiungono i legali della famiglia Poggi -. La continua sovrapposizione fra fughe di notizie, vere o presunte, riguardanti l'attività di indagine e le autonome ricostruzioni romanzesche liberamente costruite dai soggetti più vari, ha determinato l'incontrollabile diffusione di ogni genere di insinuazioni in totale dispregio della realtà dei fatti e del rispetto dovuto ad ogni singola persona a qualsiasi titolo coinvolta nelle vicende in questione".
"Nell'auspicio che le autorità preposte possano a loro volta contribuire a porre fine a simili reiterate condotte illecite - concludono i due avvocati - la famiglia Poggi provvederà da parte sua a ogni opportuna iniziativa giudiziaria a tutela della dignità e dell'onore di Chiara". Intanto è stata fissata la data per il recupero dei reperti da analizzare nell'ambito della nuova perizia sull’omicidio di Garlasco. Il 12 giugno i due consulenti incaricati dalla Corte dovranno ritirare i materiali custoditi al dipartimento di medicina legale di Pavia e presso i carabinieri a Milano. La consegna dei pacchi dovrà avvenire con registrazione video, per documentare con precisione le operazioni ed evitare errori. Gli accertamenti peritali, già programmati, si svolgeranno il 17 giugno.
ELEZIONI DEL NUOVO RETTORE IN UNIVERSITA’ A PAVIA, SI RIVOTA IL 12 GIUGNO
Oggi a Pavia urne aperte fino alle 18 per il primo turno delle elezioni universitarie che decideranno il nuovo rettore o rettrice che guiderà l’ateneo fino al 2031: in corsa Silvia Figini, Alessandro Reali e Stefano Sibilla. Il quorum era fissato a 761 voti, ma nessuno l’ha superato poiché Reali ha ricevuto 619 voti, Figini 430 e Sibilla 212. Per vincere al primo turno serve la maggioranza assoluta di circa 760 voti su 1500 totali. Tra docenti, studenti e personale, sono chiamate alle urne circa 2.200 persone. Si rivota il 12 Giugno.
POLEMICA A DORNO PER L’ARABO INSEGNATO ALLE MEDIE
Non si placano le polemiche a Dorno per un progetto pilota nelle scuole medie, attraverso cui si cerca di avvicinare gli studenti all‘arabo. L’evento che si è tenuto sabato 31 maggio ha suscitato interesse in alcuni alunni, la questione ha suscitato polemica tra la gente del posto e non solo, ritenendo l’iniziativa un modo per islamizzare la cultura italiana. Un progetto extra curricolare, dall’approccio anche ludico, a cui si sono avvicinati volontariamente gli alunni della quinta classe della scuola primaria e del primo anno della scuola secondaria di I grado dell’I.C di Garlasco.
BIMBA SEQUESTRATA E NASCOSTA IN SPAGNA, ARRESTATA LA MADRE
Quattro persone sono state arrestate per aver sequestrato e nascosto in Spagna sotto falso nome una bambina oggi 14enne. Tra loro la madre e il compagno. La piccola, stando a quanto ricostruito nelle indagini della Procura di Milano, sarebbe stata portata via quando aveva tre anni, in quanto tra il 2013 e il 2014 il Tribunale di Milano ne aveva disposto l'affidamento al Comune. La madre, a quel punto, si era resa irreperibile ed era fuggita con la bambina. La donna e il fidanzato sono ora in carcere. Le indagini dell'Unità Tutela Donne e Minori della polizia locale di Milano e del Nucleo Investigativo dei carabinieri, hanno portato a individuare la donna a Valencia, ricostruendo la "fattiva collaborazione nella condotta delittuosa" da parte del compagno sul territorio spagnolo.
I FUNERALI DI ERNESTO PELLEGRINI IN S. AMBROGIO
Nella Basilica di Sant'Ambrogio a Milano nel pomeriggio sono stati celebrati i funerali di Ernesto Pellegrini, imprenditore e presidente dell'Inter dal 1984 al 1995, scomparso sabato scorso all'età di 84 anni. All'ultimo saluto sono arrivati il presidente nerazzurro Beppe Marotta, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il prefetto Claudio Sgaraglia, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, l'ex primo cittadino Gabriele Albertini, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, Paolo Berlusconi, Enrico Pazzali, Beppe Bergomi, Riccardo Ferri, Carlo Muraro, Aldo Serena, Giuseppe Baresi, Nicola Berti, Karl-Heinz Rummenigge.
RABBIA SOCIAL DEI TIFOSI PER L’ADDIO DI INZAGHI DALL’INTER
Mentre il Milan è ad un passo dall’acquisto di Luca Modric, che dopo 12 anni lascia il Real Madrid a scadenza di contratto, in casa Inter c’è tanta rabbia per l’addio di Inzaghi e c’è la caccia al nuovo allenatore, con Fabregas prescelto numero uno ma con il Como che issa le barriere per non mollare il suo allenatore. Sui social monta la rabbia dei tifosi mentre escono indiscrezioni sull’addio di Inzaghi attratto da 50 milioni arabi e deciso già da tempo, nonostante il vertice in casa nerazzurra di ieri pomeriggio. L’Inter partirà per il Mondiale per Club in America esattamente la settimana prossima. Si ritroverà ad Appiano lunedì 9 giugno una volta rientrati i vari nazionali e decollerà mercoledì 11. Sono dunque strettissimi i tempi per la ricerca di un tecnico adatto a guidare i nerazzurri nella spedizione americana e nella prossima stagione.
PREVISIONI DI ARPA LOMBARDIA PER IL 5 GIUGNO
Il tempo sulla Lombardia sarà variabile per buona parte della settimana a causa del transito di una saccatura approfondita ad ovest della regione che porta anche aria fredda in quota. Nella giornata di giovedì ci sarà una maggiore instabilità, con probabilità di temporali sulle Prealpi e in pianura. Temperature in aumento fino a domenica. L'avvicinamento di un ulteriore nucleo freddo in media troposfera per il fine settimana, accompagnato da un fronte freddo a quote più basse, porta un crollo delle temperature per la giornata di lunedì.
Previsioni a cura di Arpa Lombardia sempre disponibili su prontometeo.it.
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L’ASTERISCO *diegosocialmediajournalist
L’ADDIO DI INZAGHI: DOVERI, VALORI E RICONOSCENZA IN FRANTUMI IN NOME DEL VIL DENARO
Da ieri pomeriggio non si fa che parlare dell’addio di Inzaghi all’Inter, mentre si è in attesa di un sì da Fabregas, che oggi a Londra vedrà i vertici del Como. I tifosi sui social sono scatenati per il modo in cui questo addio è avvenuto, ovvero la riunione in sede perfettamente inutile, perché era già tutto concordato con gli arabi da diversi giorni, contratto biennale da 50 milioni, che mai l’Inter avrebbe potuto garantirgli (insieme ad un mercato faraonico). Inoltre sono emersi particolari che hanno fatto infuriare chi ama i colori nerazzurri: sul Corriere si scrive chiaramente che aveva chiesto ai suoi fedelissimi di seguirlo (Barella, Bastoni, DiMarco, Acerbi). Si spiega così l'espressione strana e furba di Barella in conferenza stampa della vigilia, alla domanda sul futuro del tecnico. Di sicuro la sera della sfida con il Psg il gruppo non era già più unito. Venerdì 30 maggio, Inzaghi, secondo gli arabi, avrebbe incontrato in quel di Monaco un emissario dell'Al Hilal e di fatto ha gestito malissimo tutto l'avvicinamento alla partita che valeva una stagione. Questione di vil denaro, di irriconoscenza, di valori che non esistono più di fronte a contratti faraonici. Stamane il direttore della Gazzetta Stefano Barigelli nel suo editoriale ha chiarito bene le cose, a partire dal titolo “Ha avuto più Inzaghi dall’Inter che l’Inter da Inzaghi”. E poi scrive: “Uscire di scena così è quasi peggio che perdere cinque a zero. Inzaghi chiude le quattro stagioni con l’Inter lasciandosi alle spalle le macerie di una disfatta sportiva per firmare con un munifico club arabo un contratto favoloso. Diciamo che se si voleva una fotografia di cosa sia diventato il calcio non poteva essercene una più emblematica. Parole come contratto, riconoscenza, dovere non esistono più. Al loro posto comandano altre parole: interesse personale, guadagno, bonus. Se infatti Inzaghi è arrivato a quel contratto lo deve all’Inter che lo volle a tutti i costi quando già aveva promesso a Lotito di restare alla Lazio. C’era da sostituire Conte, non uno qualsiasi, un tecnico che in due anni era arrivato secondo e primo. Per ripagare la scommessa sportiva fatta allora da Marotta e Zhang, che lo hanno fortemente voluto sulla panchina di uno dei club più importanti al mondo, Inzaghi sarebbe dovuto restare. Per tornare a vincere già l’anno prossimo. Un capo non lascia il gruppo che ha condotto alla sconfitta, ma rimane lì, per riportarlo a vincere. Dire che si è orgogliosi dei propri giocatori è facile, perché è gratis. Più difficile dimostrarlo con i fatti. Oltretutto Inzaghi aveva ancora un anno con il club nerazzurro. Ma i contratti in essere, come detto, ormai non contano niente. Prima bastava una stretta di mano, adesso non è sufficiente nemmeno un accordo scritto dagli avvocati con le penali annesse. Di questa offerta milionaria dell’Al Hilal preparata da tempo si era diffusamente parlato anche i giorni prima della sciagurata finale di Monaco, il che non credo abbia giovato alla causa. L’Inter quella partita non l’ha giocata e un peso certamente l’ha avuto la notizia, mai smentita, di un possibile addio dell’allenatore. La squadra più forte si è così ritrovata in pochi giorni, tra Lazio e Psg, a perdere tutto. Era per la verità già successo a Inzaghi in almeno un’altra circostanza. Il campionato buttato per strada e abilmente raccolto dal Milan di Pioli. Uno scudetto vinto e due persi per cumulo di errori tecnici. Non un gran bilancio, sinceramente. A Inzaghi vanno riconosciute alcune qualità: non è un allenatore egocentrico e sa sopportare lo stress del ruolo con educazione e rispetto per chi ha intorno o di fronte. Soprattutto ha confermato anche a Milano una spiccata capacità tattica nelle sfide di un giorno che hanno portato alla conquista di Coppe Italia e Supercoppe. Capacità, non sufficiente, tuttavia, per arrivare alla Champions. Dove però ha incontrato due squadre superiori (City e Psg), guidate da grandissimi tecnici, Guardiola e Luis Enrique, figli della medesima scuola, quella catalana, che ha sempre rappresentato uno dei vertici calcistici mondiali. A Istanbul è mancato il risultato ma non il coraggio, a Monaco è mancato tutto. Alla fine ha dato più l’Inter a Inzaghi di quanto abbia dato Inzaghi all’Inter. Ha saputo reggere anche quando il club si è trovato in difficoltà economiche e anche questo è un suo merito non trascurabile. Però alla fine non va in Premier ma in Arabia, in un campionato dove certo non ci sono fenomeni in panchina. L’Internazionale ha una sua storia e una sua anima, come tutti i grandi club. Disfatte fragorose e rinascite meravigliose fanno parte dell’identità nerazzurra: saprà venire fuori anche da questa situazione difficile in cui si è trovata all’improvviso. Fino a ieri Marotta era convinto di poter continuare con Inzaghi, a cui aveva peraltro offerto il rinnovo subito dopo i cinque gol presi dal Psg. Ma il calcio cambia velocemente e gli arabi pagano troppo bene. Da un male bisogna però saper trarre un bene. E allora l’Inter credo faccia bene ad aprirsi al nuovo, a un allenatore più giovane, più fresco, magari con meno esperienza in panchina ma più moderno. Magari non tornerà subito a vincere. O magari sì. Abbiamo visto fare all’Inter cose molto più pazze”.
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