𝓡𝓘𝓢𝓥𝓔𝓖𝓛𝓘𝓞 𝓟𝓤𝓝𝓣𝓞 𝓩𝓔𝓡𝓞 𝓒𝓤𝓡𝓘𝓞𝓢𝓘𝓣Á
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June 15, 2025 at 12:37 PM
Più si avvicina alla verità, più pesante diventa il fardello dell’anima. In principio, la bugia sembrava facile da credere: che stesse meglio senza di lei, che l’indipendenza fosse la vera forza, che il distacco fosse libertà pura. Ma, nel profondo, l’anima non si lascia ingannare per sempre. La sua voce silenziosa, quella che sussurra verità, si fa strada tra le false certezze. Ad ogni passo che compie verso l’ascensione spirituale, il cuore si fa più dolorante. Mentre si innalza nella sua divinità, incarnando il sacro femminile, si risveglia un’irrequietezza sottile. Il successo, le distrazioni, le illusioni: non riescono più a saziare quell’anelito di verità. Una voce calma, ma insistente, inizia a chiedere: Perché sto correndo? Di cosa ho paura? E allora, lentamente, ricorda. Ricorda quell’amore che non ha mai chiesto nulla, ma ha dato tutto. Ricorda lo specchio della sua verità, il riflesso puro della sua anima. E si rende conto di averlo sepolto sotto il peso del lavoro, sotto le relazioni superficiali, sotto i piaceri effimeri. Pensava di poter superare il dolore, di acquistare il senso, di raggiungerlo con l’ambizione. Ma nulla di tutto ciò colma il vuoto che si insinua dentro. Inizia a svelare. La vita creata dall’ego, con le sue maschere e illusioni, inizia a dissolversi come nebbia al sole. La carriera, le relazioni che ha coltivato, l’identità che si era costruita: tutto appare straniero, estraneo. Il vuoto si espande, lasciando spazio a una consapevolezza dolorosa: nulla di ciò che aveva inseguito era mai stato reale. E allora, si volta verso l’interno, e vede la menzogna. Vede le persone da cui cercava approvazione, conforto, conferma: anch’esse perdute nel loro stesso cammino. Il gioco che aveva giocato, l’illusione di controllo, non era mai stato suo, fin dall’inizio. Nel silenzio, si ricorda di quella che non aveva mai veramente avuto bisogno di lui: la donna che, nel suo essere, si esprimeva nel divino femminile, pura, autentica, amore incondizionato. Lei, il sacro femminile, ha scelto il sentiero più alto. Silenziosa, costante, ha guarito le ferite del passato. Ha abbandonato il dolore, integrato le ombre, e ha camminato con fermezza verso il suo scopo più elevato. Vive nel servizio, non per ottenere attenzione o approvazione, ma perché è semplicemente ciò che è: un canale di amore divino. Incorpora la divinità stessa in ogni gesto, in ogni respiro. La sua presenza diventa un faro luminoso per lui, un’ancora nel mare in tempesta della sua anima. Il suo amore, la sua presenza, sono come un rifugio sacro. Non importa quanto si allontani, quanto tenti di dimenticare, non può cancellare chi è veramente quando si trova con lei. La sua essenza si manifesta come un richiamo irresistibile, un richiamo alla verità più profonda. La verità ritorna, e con essa la consapevolezza che il vero significato della vita si trova solo nella presenza di chi ci riconosce e ci ama per quello che siamo. Non in dipendenza, ma in una sacra unione, in un’unione che trascende il possesso e l’ego. Non è fuga, non è illusione: è la casa eterna dell’anima. E così, nel riconoscere questa verità, egli comprende che il suo cammino non è quello di cercare fuori, ma di ritornare dentro, alla radice di sé stesso, al suo divino essere. La vera libertà non si trova né nell’ottenere né nel possedere, ma nell’abbracciare l’amore incondizionato, nella comunione con il sacro che risiede in ogni cuore. Perché, alla fine, la vera casa dell’anima è sempre stata lì, nel cuore dell’amore divino che lo chiama a sé, nel silenzio di quella presenza eterna che lo accompagna, sempre, ovunque egli vada.
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