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ARDI-ONLUS rivolge la propria attività di promozione sociale, rappresentanza e tutela in favore di tutti i cittadini disabili, indipendentemente dalla natura della loro invalidità, alle persone anziane e comunque svantaggiate. Insieme per fare la differenza www.ardionlus.it
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Assegno di cura L'assegno di cura per disabilità gravissima, in ogni regione del nostro Paese, spetta a coloro che, oltre ad essere in possesso della condizione di disabilità grave, ai sensi dell'art. 3, comma 3, L. 104/1992, e dell'indennità di accompagnamento, rientrano in una delle condizioni patologiche indicate di seguito. Si precisa, però, che in ogni regione vi sono differenti procedure per la presentazione della domanda e, spesso, la documentazione medica richiesta è particolarmente specifica e bisogna leggere attentamente i bandi e le linee guida. Condizioni patologiche: a) persone in condizione di coma, Stato Vegetativo (SV) oppure di Stato di Minima Coscienza (SMC) e con punteggio nella scala Glasgow Coma Scale (GCS)<=10; b) persone dipendenti da ventilazione meccanica assistita o non invasiva continuativa (24/7); c) persone con grave o gravissimo stato di demenza con un punteggio sulla scala Clinical Dementia Rating Scale (CDRS)>=4; d) persone con lesioni spinali fra C0/C5, di qualsiasi natura, con livello della lesione, identificata dal livello sulla scala ASIA Impairment Scale (AIS) di grado A o B. Nel caso di lesioni con esiti asimmetrici ambedue le lateralità devono essere valutate con lesione di grado A o B; e) persone con gravissima compromissione motoria da patologia neurologica o muscolare con bilancio muscolare complessivo ≤ 1 ai 4 arti alla scala Medical Research Council (MRC), o con punteggio alla Expanded Disability Status Scale (EDSS) ≥ 9, o in stadio 5 di Hoehn e Yahr mod; f) persone con deprivazione sensoriale complessa intesa come compresenza di minorazione visiva totale o con residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione o con residuo perimetrico binoculare inferiore al 10 per cento e ipoacusia, a prescindere dall’epoca di insorgenza, pari o superiore a 90 decibel HTL di media fra le frequenze 500, 1000, 2000 hertz nell’orecchio migliore; g) persone con gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico ascritta al livello 3 della classificazione del DSM-5; h) persone con diagnosi di Ritardo Mentale Grave o Profondo secondo classificazione DSM-5, con QI<=34 e con punteggio sulla scala Level of Activity in Profound/Severe Mental Retardation (LAPMER) <= 8; i) ogni altra persona in condizione di dipendenza vitale che necessiti di assistenza continuativa e monitoraggio nelle 24 ore, sette giorni su sette, per bisogni complessi derivanti dalle gravi condizioni psicofisiche.

Nel silenzio della maggioranza dei media e con la distrazione di gran parte della politica, il Governo ha deciso di rinviare al 2027 l’attuazione della Legge delega sulla disabilità. Il risultato è che la possibilità in concreto delle persone con disabilità di far valere il diritto al progetto di vita indipendente è stato rinviato di due anni. Leggo alcuni scrivere che non è poi così grave, si tratta solo di dare più tempo per organizzare i servizi. Chiunque si muova nella politica del nostro paese sa che purtroppo non è così. In Italia, solo una ferma, granitica determinazione ad attuare le norme entro i termini previsti consente di trasformare i principi scritti nelle norme in azioni che incidono nella vita vera delle persone. Ai tempi del governo Draghi, nel 2021, fu urgente scrivere la legge delega sulla disabilità (L.227/2021). In Parlamento lavorammo giorno e notte per rispettare quell’urgenza e garantire il diritto al progetto di vita indipendente. Io fui relatrice della legge, e ricordo bene l’impegno che ci abbiamo messo per portare a casa nei termini una riforma che certo non è perfetta, ma che davvero può cambiare la quotidianità di tanti cittadini e cittadine disabili, riconoscendo loro finalmente il diritto che hanno gli altri, quello di scegliere dove vivere, con chi vivere, quale percorso di studio, lavorativo, affettivo tracciare per se stessi. Insomma, il diritto di autodeterminarsi, decidendo la vita che si desidera vivere. Oggi, per il governo Meloni l’attuazione di quel diritto è assolutamente rimandabile di due anni. Perché per loro le persone con disabilità evidentemente possono sempre aspettare. È io sono veramente arrabbiata.

Nuovi importi delle pensioni decorrenza 01.01.2025 Ciechi assoluti: Limite di reddito per la pensione: 19772,50 euro Importo pensione: 363,37 euro Indennità di accompagnamento: 1022,44 euro Ciechi parziali: Limite di reddito per la pensione: 19772,50 euro Importo pensione: 336,00 euro Indennità speciale per ciechi parziali: 229,30 euro La maggiorazione massima per invalidi civili totali, sordi, ciechi 18-65 anni titolari di pensione è fissata per il 2025 a 411,84 euro mensili. I limiti reddituali per il 2025 in cui viene tenuto conto anche della pensione stessa pensionato solo, 9.721,92 euro pensionato coniugato, 16.724,89 eur