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Un magazine culturale su WhatsApp, creato e diretto da Andrea Bagnoli

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6/20/2025, 2:25:00 PM
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6/20/2025, 2:24:52 PM

Condivisione di ricorrenza internazionale e umanitaria dal profilo di Raffaella Sutter: Ricorrenze: 20 GIUGNO – GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO Al fine di intensificare gli sforzi per prevenire e risolvere i conflitti e contribuire alla pace e alla sicurezza dei rifugiati, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto di celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato il 20 giugno di ogni anno con la Risoluzione 55/76. Il documento è stato approvato il 4 dicembre 2000 in occasione del 50° anniversario della Convenzione del 1951 relativa allo status dei rifugiati. ------------------ La Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati, conosciuta anche come la Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati, è un trattato multilaterale delle Nazioni Unite che definisce chi è un rifugiato e definisce i diritti dei singoli che hanno ottenuto l'asilo e le responsabilità delle nazioni che garantiscono l'asilo medesimo. La convenzione stabilisce anche quali persone non si qualificano come rifugiati, ad esempio i criminali di guerra. La convenzione si basa sull'articolo 14 della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, che riconosce il diritto delle persone a chiedere l'asilo dalle persecuzioni in altri paesi. L'articolo 1 della Convenzione, come modificata dal protocollo del 1967, stabilisce la seguente definizione di rifugiato: "Chiunque nel giustificato timore d'essere perseguitato per ragioni di razza, religione, cittadinanza, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori del suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi." Il diritto di un rifugiato di essere protetto contro il rimpatrio forzato, o respingimento, è stabilito nell'articolo 33 della Convenzione: "Nessuno Stato Contraente espellerà o respingerà, in qualsiasi modo, un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a motivo della sua razza, della sua religione, della sua cittadinanza, della sua appartenenza a un gruppo sociale o delle sue opinioni politiche". Il divieto di rimpatrio forzato è ampiamente accettato come parte del diritto internazionale consuetudinario. Questo significa che anche gli Stati che non hanno aderito alla Convenzione sui rifugiati del 1951 devono rispettare il principio di non-respingimento. Pertanto, gli Stati membri sono obbligati ai sensi della Convenzione e in base al diritto internazionale consuetudinario di rispettare il principio di non respingimento. #ricorrenze #giornatamondiale #GiornataMondialedelRifugiato #NazioniUnite #umanità #solidarietà #accoglienza

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6/20/2025, 2:28:40 PM
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6/20/2025, 2:26:36 PM

Condivisione Didattico-Storica dal canale YouTube "Francesco Di Fortunato": "Bedřich Smetana - la Moldava" Buona Lezione! https://www.youtube.com/watch?v=zhMupZk7Oqg #didattica #video #cultura #storia #video #cultura #consigli

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6/20/2025, 2:22:29 PM

Condivisione letteraria dalla pagina "Recensioni Letterarie": Umberto Eco costruisce nel suo romanzo un affresco complesso e inquietante della fine dell'Ottocento, utilizzando come protagonista Simone Simonini, un personaggio storico-finzionale che incarna l'arte del falsario e dello spionaggio. Il libro non è semplicemente un racconto, ma un'indagine profonda sui meccanismi che generano l'odio, in particolare l'antisemitismo, attraverso la manipolazione sistematica della verità. Il romanzo si sviluppa come un puzzle narrativo straordinariamente articolato, in cui le voci di Simonini e dell'abate Dalla Piccola si intersecano in un gioco di specchi che rimanda alla complessità dell'identità. Eco utilizza una struttura narrativa innovativa, dove lo sdoppiamento del protagonista diventa metafora dei meccanismi di rimozione e costruzione della menzogna storica. Al centro dell'opera c'è la genesi dei "Protocolli dei Savi di Sion", uno dei più infami falsi antisemiti della storia, qui ricostruito nelle sue origini tortuose e criminal-politiche. Simonini non è solo un falsario, ma un architetto di narrazioni destinate a provocare conseguenze storiche devastanti, capace di assemblare stereotipi e paure per costruire un documento che nutrirà l'immaginario antisemita per decenni. Eco ricostruisce con precisione millimetrica un periodo storico complesso, intrecciando personaggi realmente esistiti - da Léo Taxil a Pyotr Rachkovskij - con figure inventate, in un racconto che diventa un'analisi antropologica dei meccanismi di produzione dell'odio. La precisione documentaria si fonde con una narrazione avvincente, che mantiene sempre un equilibrio tra rigore storico e tensione romanzesca. Il romanzo è anche un'indagine sul potere della menzogna, sulla sua capacità di diventare narrazione condivisa e poi presunta verità. Simonini rappresenta l'archetipo del falsario che non solo produce menzogne, ma le costruisce con tale accuratezza da renderle credibili, sfruttando i pregiudizi e le paure collettive. La scrittura di Eco raggiunge qui vertici di straordinaria maestria: ogni dettaglio è accuratamente cesellato, ogni personaggio costruito con profondità psicologica, in un continuo rimando tra finzione e realtà storica. "Il cimitero di Praga" non è solo un romanzo storico, ma un monito profondo sui rischi della costruzione dell'odio attraverso la manipolazione dei fatti, un'opera che rivela come i meccanismi di delegittimazione dell'altro siano sempre stati gli stessi: frammentazione, paura, stereotipizzazione. Un'opera che supera i confini del genere romanzesco, diventando un'analisi filosofica e antropologica sui meccanismi della menzogna storica, della costruzione dell'immaginario collettivo e dei processi che generano l'intolleranza. Umberto Eco è nato il 5 gennaio 1932 ad Alessandria, in Piemonte. È stato un rinomato medievalista, filosofo, semiologo, romanziere, critico culturale e commentatore politico e sociale. Eco ha studiato all'Università di Torino, dove ha conseguito il dottorato di ricerca nel 1954. La sua carriera accademica è iniziata come redattore culturale per la Radio-Televisione Italiana e come docente all'Università di Torino. Successivamente, ha insegnato a Firenze, Milano e infine all'Università di Bologna, dove è diventato professore emerito. Eco è noto a livello internazionale per il suo romanzo "Il nome della rosa" (1980), un mistero storico che combina semiotica, analisi biblica, studi medievali e teoria letteraria. Altri suoi romanzi famosi includono "Il pendolo di Foucault" (1988) e "Baudolino" (2000). Oltre ai romanzi, Eco ha scritto numerosi saggi su semiotica, estetica, filosofia del linguaggio e critica culturale. Tra le sue opere accademiche più influenti ci sono "Opera aperta" (1962), "A Theory of Semiotics" (1976) e "Semiotics and the Philosophy of Language" (1984). Nel corso della sua vita, Eco ha ricevuto numerosi riconoscimenti e onorificenze, tra cui il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. È stato anche un prolifico scrittore di articoli e colonne per vari giornali e riviste, tra cui "La Bustina di Minerva" su L'Espresso. Eco è morto il 19 febbraio 2016 a Milano, lasciando un'eredità duratura nel campo della letteratura, della filosofia e della semiotica. https://amzn.to/49gsb66 #libri #letteratura #arte #Cultura #consigli #recensioni

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6/20/2025, 2:28:32 PM

Condivisione storica e culturale, legata alla Giornata internazionale del Rifugiato, dal profilo di Raffaella Sutter: Ricorrenze: 20 giugno Giornata internazionale del Rifugiato. Poesie sull'esilio. Mahmoud Darwish Innamorato della Palestina I tuoi occhi sono una spina nel cuore lacerano, ma li adoro. Li proteggo dal vento e li conficco nella notte e nel dolore cosi la sua ferita illumina le stelle, trasforma il presente in futuro più caro della mia anima. Dimentico qualche tempo dopo quando i nostri occhi si incontrano che una volta eravamo insieme, dietro il cancello. Le tue parole erano una canzone che io tentavo di cantare ancora, ma la tribolazione si era posata sulle fiorenti labbra. Le tue parole come la rondine volarono via da casa mia volarono anche la nostra porta e la soglia autunnale inseguendo te, dove si dirigono le passioni …. I nostri specchi si sono infranti la tristezza ha compiuto 2000 anni, abbiamo raccolto le schegge del suono e abbiamo imparato a piangere la patria. La pianteremo insieme, nel petto di una chitarra; la suoneremo sui tetti della diaspora alla luna sfigurata ed ai sassi. Ma ho dimenticato, oh tu dalla voce sconosciuta ! Ho dimenticato, è stata la tua partenza ad arrugginire la chitarra, o è stato il mio silenzio ? Ti ho vista ieri al porto viaggiatore senza provviste … senza famiglia. Sono corso da te come un orfano chiedendo alla saggezza degli antenati: perché trascinare il giardino verde in prigione, in esilio, verso il porto se rimane, malgrado il viaggio, l’odore del sale e dello struggimento, sempre verde? Ho scritto sulla mia agenda: amo l’arancio e odio il porto, ho aggiunto sulla mia agenda: al porto mi fermai la vita aveva occhi d’inverno, avevamo le bucce dell’arancio e dietro di me la sabbia era infinita! Giuro, tesserò per te un fazzoletto di ciglia scolpirò poesie per i tuoi occhi con parole più dolce del miele scriverò “sei palestinese e lo rimarrai” Palestinesi sono i tuoi occhi, il tuo tatuaggio Palestinesi sono il tuo nome, i tuoi sogni i tuoi pensieri e il tuo fazzoletto. Palestinesi sono i tuoi piedi, la tua forma le tue parole e la tua voce. Palestinese vivi, palestinese morirai. --------------- Darwish nacque il 13 marzo 1941 in un villaggio della Galilea, al-Birweh, in prossimità di Acri, in una famiglia che viveva del lavoro della terra che possedeva. Nel 1948 la famiglia fu costretta a esiliarsi in Libano, dove passò un anno per poi tornare in segreto nel 1949, dopo la creazione dello Stato di Israele. Il villaggio però era stato raso al suolo e al suo posto erano stati costruiti un moshav (comunità cooperativa agricola) e un kibbutz mentre loro, figli di al-Birweh, non avevano più né casa né identità. A quel punto, Darwish si trasferì con la sua famiglia nel villaggio di al-Jedide. Alla fine degli studi liceali a Kfar Yasif si iscrisse al partito comunista israeliano e lavorò per «al-Ittihad», il giornale del partito, e per la testata «al-Jadid», di cui più tardi diventò caporedattore. Nel 1967 fu arrestato dagli israeliani a causa della sua poesia Carta d'identità, considerata sovversiva dalle autorità occupanti. Nel 1970 abbandonò definitivamente la Palestina/Israele per un periodo di studio in Unione Sovietica, dove si costruì una solida preparazione linguistico-letteraria. In seguito trascorse la sua vita risiedendo nelle principali città del mondo arabo: Il Cairo, Beirut, Amman. A Beirut diresse un mensile («Affari Palestinesi»), poi diventò direttore della rivista letteraria palestinese «al-Karmel». Visse a Beirut fino al 1982. La casa tremava. Era iniziata l'invasione israeliana del Libano: migliaia di raid aerei, migliaia di morti; l'OLP esce da Beirut e con essa Mahmud Darwish. Dopo un periodo di esilio a Cipro, visse tra Beirut e Parigi, dove nel 1986 scrisse l'epopea del 6 agosto 1982, quando le bombe israeliane cominciarono a piovere su Beirut, in Una memoria per l'oblio. Lavorò anche al Cairo presso il quotidiano nazionale «al-Ahram». Nel 1987 fu eletto nel Comitato Esecutivo dell'OLP, successivamente scrisse il testo della Dichiarazione d'Indipendenza dello Stato Palestinese, documento promulgato nel 1988. Nel 1993, dopo il raggiungimento degli accordi di Oslo, si dimise dal Comitato Esecutivo. Nel 1996, dopo ventisei anni di esilio, ottenne un permesso per visitare la sua famiglia nello stato di Israele e nello stesso periodo stabili la propria residenza tra Ramallah e Amman. Negli ultimi anni si dedicò assiduamente alla poesia componendo numerose raccolte, nelle quali continuò a cantare I luoghi che amava descrivendo minuziosamente una roccia, una collina, un colore e provocando diverse gelosie, tra cui quella dell'ex premier israeliano Sharon, che gli invidiava la descrizione della patria amata. Poi morì. Il cuore gli cedette il 9 agosto 2008 negli Stati Uniti (di cuore era già stato operato, una prima volta nel 1984 e una seconda nel 1998, dopo la quale scrisse il poema Murale, nel 2000, un magnifico dialogo con la morte). (nota biografica di CHIRINE HAIDAR) #Storia #Cultura #GiornataMondialedelRifugiato #palesitina #letteratura #arte #Cultura #poesia #politica

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6/20/2025, 2:32:49 PM
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6/20/2025, 2:32:33 PM

Condivisione storica e informativa dalla pagina "SPI - Storia, Politica, Informazione": 🇮🇷 Prima della Repubblica Islamica, l’Iran era una monarchia autoritaria. Dal 1925 al 1979, la dinastia Pahlavi ha cercato di trasformare il Paese in una potenza moderna e laica. �Ci è riuscita? In parte. Ma al prezzo di repressioni, disuguaglianze e un controllo sempre più rigido sul potere. 📚 In questo carosello ripercorriamo 6 passaggi chiave dell’Iran sotto i Pahlavi: dalla modernizzazione forzata al colpo di Stato contro Mossadeq, dalla polizia segreta SAVAK al culto dello Scià. #storia #storiacontemporanea #iran #geopolitica

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6/20/2025, 2:22:40 PM
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6/20/2025, 2:21:08 PM

La cucina è sia vita, sia arte, sia cultura, pertanto si pubblica questa ricetta dalla pagina "Ricette della Nonna": Scommettiamo che questo antipasto sfizioso sarà la tua nuova ricetta preferita ❤ https://www.ricettedellanonna.net/sembra-un-piatto.../ #arte #cultura #cucina #cibo #ricetta

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