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Cosa stanno nascondendo l’ONU e Francesca Albanese? Prima di proseguire, è importante sapere che tutti i documenti citati nel video sono contenuti in un report ufficiale delle Nazioni Unite
Sarah Milgrim, impiegata presso l'ambasciata israeliana, lavorava per la costruzione della pace. Suo padre, addolorato, ha rivelato che stava cercando di contribuire alla gestione degli aiuti umanitari per Gaza: “Ieri sera stava partecipando a un evento per capire come far arrivare più aiuti a Gaza." Un “Free Palestine” l'ha uccisa a sangue freddo.
📣 Perché la stampa fa il gioco di Hamas? Ventiduemila camion di aiuti, ma i giornali parlano di carestia. A Gaza la fame diventa racconto. E il racconto diventa strategia. La guerra umanitaria non nutre: legittima. E la stampa occidentale aiuta Hamas a farla durare. 🔗 Leggi ora su Free4Future: https://free4future.info/gaza-la-guerra-degli-umanitari/
La stampa che uccide. Hamas spara dai giornali. 🧠 Inchiesta sul ruolo dei media nella legittimazione dell’odio antiebraico Non è solo propaganda. È una strategia narrativa. La stampa rilancia i messaggi di Hamas, li amplifica, li radica nel dibattito. E così facendo, contribuisce a rendere ogni ebreo un bersaglio morale. Un’analisi rigorosa, con citazioni testuali dalla stampa italiana del 23 maggio. 🎯 Focus: come i media italiani hanno trasformato la retorica di Hamas in linguaggio giornalistico. 📎 Articolo integrale: 🔗 https://free4future.info/stampa-che-uccide-hamas-spara-dai-giornali/
In Europa esplode il conflitto sul Medio Oriente. In Italia, non ancora. Ma qualcuno ci sta lavorando. Il dibattito su Gaza entra in Parlamento, ma a colpire non sono solo le parole. C’è chi alimenta attivamente divisione, radicalizzazione, isolamento. partiti politici, ONG, fondi stranieri, università, media: una rete che agisce sotto la superficie, e orienta discorsi pubblici e tensioni sociali. 📌 L’Italia è ancora un argine. Ma fino a quando? 🔗 https://free4future.info/hamas-trema-si-difende-in-parlamento-follow-the-money/
PAOLO MOSSETTI QUELLI DELL'8 OTTOBRE È il sette ottobre: intorno a Gaza si sta ancora uccidendo, violando le donne, immolando per la seconda volta sopravvissuti della Shoah. Si prendono ostaggi, si massacrano famiglie, cooperanti, bambini nella culla, pacifisti. Contemporaneamente, nel mondo, parte un secondo attacco: quello contro le vittime. Un'aggressione feroce nelle strade e sui social. Per criminalizzare, disumanizzare, isolare chi si difende e chi nel mondo non si piega al jihadismo. Si inventa un Genocidio, che serve per compierne un altro. Vero. E nel frattempo si prova a negare l'orrore, o a ribaltarlo Il 10 ottobre, quando il destino di Shani Louk è ormai tragicamente chiaro a tutti, Paolo Mossetti decide di correre in soccorso di Hamas, raccontando su X che Shani è viva, sta bene, Hamas la sta addirittura portando all'ospedale, per curarla. Si cerca di trasformare la barbarie in cura umanitaria, di cancellate le immagine di quel pick-up e dell'orrore in live streaming. Non è un errore perché degli errori ci si scusa. Mossetti non l'ha mai fatto, da allora continua a combattere la sua battaglia per torcere i fatti, a favore di chi uccide. Una menzogna alla volta. Contribuite con i vostri screenshot. Email: [email protected] Stay tuned on: https://facebook.com/profile.php?id=61576223305151 #8ottobre #Paolo Mossetti
Riceviamo e volentieri diffondiamo il comunicato stampa di Or'Ammim, comunità ebraica progressiva di Bologna: Comunicato Stampa Or 'Ammim – Comunità ebraica progressiva di Bologna Bologna, 24 maggio 2025 Un messaggio dannoso, una inversione ignobile Or 'Ammim condanna con decisione la scelta del Comune di Bologna di aderire alla campagna “50.000 sudari per Gaza”, con l’esposizione di un lenzuolo bianco su Palazzo d’Accursio. Un gesto pubblico che vuole sembrare morale ma inverte le responsabilità e in realtà celebra gli autori di un attacco criminale, 50mila sudari per Gaza vuol dire celebrare come vittime della guerra anche le entità criminali che l’hanno cinicamente voluta per uccidere la pace, trascinando nella tragedia sia Gaza che Israele: palestinesi arabi, ebrei, cooperanti. Tra quei sudari c’è anche quello dei miliziani deceduti, quello degli architetti di questa tragedia, di Sinwar, quello delle forze che hanno attaccato, stuprato, ucciso a mani nude, rapito, mandando tutto un live streaming. Non c’è invece nessun sudario per le vittime dell’attacco, per i pacifisti, per i cooperanti che sono stati massacrati, e nemmeno per i ragazzi di Israele che hanno sacrificato la loro vita combattendo Hamas casa per casa, per rendere la guerra meno brutale e meno incivile di quanto Hamas volesse. Questo capovolgimento e questa cecità sono del tutto in linea con gli obiettivi di chi la guerra l’ha voluta: uccidere e uccidendo delegittimare, con l’aiuto di chi non capisce o non vuole capire. Or 'Ammim esprime forte allarme per il rischio di strumentalizzazione antisemita da parte di singoli e organizzazioni, che sfruttano l’attuale momento per tentare una ignobile legittimazione di pregiudizi che pensavamo essere ormai confinati alla pattumiera della storia. Denunciamo con forza la profonda inversione di responsabilità che questa iniziativa istituzionale rappresenta: si commemora una tragedia senza nominare chi l’ha voluta, si piangono i morti senza distinguere tra vittime e carnefici, si occultano le cause di un conflitto scatenato da Hamas con l’obiettivo di distruggere Israele, trasformando Gaza in un campo di battaglia urbano e umano. Carmen Dal Monte, presidente di Or 'Ammim, dichiara: “Purtroppo non è la prima volta che il sindaco di Bologna si rende protagonista di iniziative discutibili e divisive. Dall’esposizione della bandiera palestinese dalle finestre del Comune all’adesione alla recente ‘camminata per la pace’ a Marzabotto, che ha finito per snaturare il significato della Resistenza e delle vittime del nazifascismo. Ora, con questo gesto simbolico, si espone un sudario anche per Yahya Sinwar, il leader del massacro del 7 ottobre: è davvero questo il messaggio che Bologna vuole trasmettere al mondo? Si rafforza così una lettura unilaterale del conflitto, che banalizza il dolore e trasforma la memoria in strumento di propaganda.” Or 'Ammim denuncia pubblicamente questa scelta, che non favorisce la pace ma aderisce a una narrazione distorta e pericolosa. Chiediamo al più alto rappresentante della città Medaglia d’Oro della Resistenza maggiore consapevolezza del proprio ruolo e maggiore responsabilità nei gesti pubblici che parlano a nome di tutti. Or’Ammim comunità ebraica progressiva di Bologna (FIEP)
Non basta tacere. O rimuovere. C'è un modo più diretto, più efficace, più devastante di aiutare il nemico: fargli da megafono. #portavoce #stampaitaliana #complicità #followthemoney #gaza #famepollywood #disinformazione #manipolazione #calunnia #ebrei
Chi ha paura della pace a Gaza? Mentre il potere di Hamas si sgretola, politici, giornali e movimenti aumentano gli attacchi. Perché?
_“Il caso Albanese dimostra come le Nazioni Unite tollerino finanziamenti da fonti ideologicamente schierate con gruppi terroristici, minando la neutralità del sistema ONU”._ (UN Watch, aprile 2025) Il nuovo *report di UN Watch*, pubblicato a fine aprile 2025, svela il grave *conflitto d’interessi che coinvolge Francesca Albanese*, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i “territori palestinesi occupati”. Il documento rivela che Albanese ha accettato *finanziamenti per un viaggio ufficiale* in Australia e Nuova Zelanda da parte di quattro *organizzazioni apertamente schierate con Hamas*: • Australian Friends of Palestine Association (AFPA) • Australia Palestine Advocacy Network (APAN) • Free Palestine Melbourne • Palestinian Christians in Australia Gli stessi gruppi hanno pubblicamente rivendicato i finanziamenti. In uno degli eventi, a cui ha partecipato Albanese, è stato *letto pubblicamente il testamento dell’ex leader di Hamas, Yahya Sinwar*, autore della strage del 7 ottobre 2023, in cui si incita alla jihad e alla “liberazione totale della Palestina”. Uno degli organizzatori dell’evento, ha *definito il testamento “poetico e commovente”*. Albanese non si è mai dissociata da questi contenuti. Il *Department Of Justice (DOJ) americano* ha inviato una lettera ufficiale all’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani per chiedere la *rimozione immediata di Francesca Albanese, con l’accusa di conflitto d’interesse e di mantenere una condotta vergognosa “per l’istituzione che rappresenta”.* “ _”Il suo comportamento ha disonorato il mandato e compromesso la credibilità dell’intera istituzione. La sua posizione è incompatibile con il sostegno, diretto o indiretto, ad attori che giustificano il terrorismo”._ (Civil Rights Division Task Force, DOJ) È *dovere morale e politico che anche l’Italia e gli altri Paesi europei prendano posizione*, come i governi di Stati Uniti, Argentina, Israele, Paesi Bassi e Ungheria, che hanno presentato lettere formali alle Nazioni Unite chiedendo la rimozione dell’Albanese dal suo incarico per violazioni al codice di condotta. Il rispetto dei diritti umani non può essere affidato a chi partecipa a eventi finanziati da sostenitori di gruppi terroristici. Le Nazioni Unite non possono continuare a coprire o assecondare questi scandali. *L’Europa deve dimostrare di saper distinguere tra difesa del popolo palestinese e sostegno ideologico al terrorismo e all’odio antiebraico.* Restare in silenzio significa essere complici. Scarica il report completo: https://unwatch.org/wp-content/uploads/2025/04/30-April-UN-Watch-Letter-to-Sec.-Rubio-on-stripping-immunity-from-Francesca-Albanese.pdf Lettera del Department of Justice: https://unwatch.org/u-s-justice-department-calls-for-removal-of-francesca-albanese-after-pro-hamas-funding-exposed-by-un-watch/
