
Fratelli di Gesù
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Preghiera e Pensiero del Giorno del Gruppo di Evangelizzazione Cattolico Fratelli di Gesù
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Parola che guarisce 📖 *Lunedi, V settimana di Pasqua* Atti degli Apostoli 14,5-18 _Sentendo ciò, gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: «Uomini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano._ A Listra, Paolo e Barnaba furono scambiati per divinità: i due apostoli dovettero fermare quanti, per un miracolo avvenuto, li scambiavano per i loro dèi. Dietro i santi c’è sempre Dio, la Santissima Trinità. Noi cattolici corriamo questo rischio: ci fermiamo all’uomo,vivo o morto che sia, e dimentichiamo che Dio non è quell’uomo. Gli uomini e le donne sante, vive o morte che siano, sono solo un umile strumento nelle mani del Signore. Quanto è grande Dio quando si serve di poveri essere umani per portare nel mondo il suo Regno! Gli uomini e le donne sante poi, vive o morte che siano, ci servono a ricordarci una cosa sola: la santità è anche per noi. Lasciamo che la Santa Trinità ci usi, si serva di noi, ci renda santi come Santo è Dio stesso! Mille benedizioni! P. Alfredo, m.i.

Parola che guarisce 📖 *Martedi, V settimana di Pasqua* Gv 14,27-31 _Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi._ _Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore._ Con l’elezione di Papa Leone e il ritorno in piazza San Pietro dei grandi della terra, si è fatto più forte l’appello al mondo per la pace. Se penso a Israele e alla Palestina penso a due fratelli o a due parenti in guerra: quella guerra deve farmi riflettere su tutti i conflitti che non ho risolto in famiglia. Se penso a Russia e Ucraina, mi viene in mente la prepotenza di un uomo su un altro uomo: quella guerra, nella sua stoltezza, pure mi parla, e mi fa riflettere su tutte le volte che voglio prevalere con la mia volontà. E oggi Gesù, nel Vangelo, ci parla della pace che lascia lui legata al turbamento del cuore. È la prima pace che vuole Gesù: quella per il nostro cuore turbato. Se non c’è pace nel cuore poi si scatenano guerre fuori di noi. La pace di Cristo nasce dalla fede in Lui, che già è all’opera nel preparare un posto per noi; la pace di Cristo ci raggiunge quando speriamo nella sua protezione; la pace di Cristo, infine, nasce dalla coscienza serena che ha fatto tutto per amore del suo prossimo. La pace di Gesù ci arriva quando siamo davanti a Lui in adorazione. A chi è turbato nel cuore, a chi è agitato e confuso, io consiglio sempre di trovarsi una chiesa dove c’è l’adorazione perpetua e porsi di fronte al Santissimo in silenzio senza nulla dire, solo ascoltando. A volte una musica in sottofondo aiuta, ma l’importante è comprendere che quella è l’ora di Cristo “per me”, è il momento propizio attraverso cui Gesù mi ridona la pace. Oggi penseremo di più alla pace. Soprattutto a quella che più non c’è tra fratelli. Mille benedizioni, P. Alfredo, m.i.

Parola che guarisce 📖 *Mercoledi, V settimana di Pasqua* Gv 15,1-8 _Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato_ Chi ha l’hobby del giardinaggio lo sa: una periodica e sapiente potatura porta una qualsiasi pianta a un miglioramento. Prova a non potare mai una pianta e crescerà selvaggia. Qualcuno dice: ‘Perché Dio mi manda queste sciagure?’.. proviamo per un attimo a cambiare prospettiva sulla base del Vangelo di oggi: il Padre ti innesta su una vite che è la vera Vita, Gesù il Figlio amato. Con Lui possiamo crescere e svilupparci: questa è la vita cristiana. A questa “vite feconda” che è Gesù, non sono mancate potature per portare frutti più belli. Lui ha vissuto ogni sorta di prove per darci l’esempio di forza e affidamento nelle mani del Padre. Così a noi: non mancano potature, ovvero prove, cose forti da affrontare, momenti in cui sentiamo la vita come più dura. Perché? Non potremmo crescere selvaggi e liberi? Il rischio è quello di non far frutti, o di farne pochi e sporadici. Le prove della vita ci rendono diversi, pur restando gli stessi. Ci fortificano, ci fanno maturare, ci rendono nutrimento per gli altri. La cosa più importante è ricordarsi di esser stati innestati in Gesù: ogni cosa la viviamo con Lui. Tutto viviamo ricevendo linfa da Gesù, anche nelle prove. Tutto, infine, concorre al bene! Mille benedizioni! P. Alfredo, m.i.