Tute grigie, manette ai polsi, catene alla vita. Sotto lo sguardo vigile dei soldati statunitensi, i primi dieci migranti irregolari vengono imbarcati su un volo militare. Destinazione: la prigione di massima sicurezza di Guantánamo Bay. È il nuovo volto della politica di contrasto all’immigrazione illegale di Donald Trump. I dieci uomini ritratti nelle foto appartengono al “Tren de Aragua”, una gang criminale di origine venezuelana a cui Washington ha dichiarato guerra, ma nel mirino della nuova amministrazione Usa ci sono tutti gli ingressi irregolari considerati "ad alta minaccia". "Guantánamo ospiterà il peggio del peggio", scrive su X la Segretaria alla Sicurezza Interna Kristi Noem. Aperta nel 2002 per i sospetti terroristi, all’indomani degli attacchi alle Torri Gemelle, Guantánamo è luogo simbolo di detenzioni indefinite, ma anche di torture e violazioni dei diritti. Già George W. Bush aveva riconosciuto la necessità di chiuderla. Obama lo promise, riducendo il numero dei detenuti. Biden annunciò che lo avrebbe fatto entro fine mandato. Donald Trump, tra le sue prime mosse, ha invece ordinato l'espansione del Migrant Operations Center: l’obiettivo è quello di arrivare a creare 30mila posti per i migranti illegali nella prigione sulla baia cubana. Il mondo di #inmezzora Scopri di più 👉https://www.instagram.com/p/DFw6G2TNQwb/?igsh=amp4cDdoMHpmb2t0