Sono giovanissimi, hanno tra i 19 e i 25 anni, e si sono già insinuati nei corridoi delle agenzie federali statunitensi. L’obiettivo? Tagliare spese e inefficienze della macchina amministrativa americana. Sono loro i “nerd” scelti da Elon Musk per il team del Doge, l’ente temporaneo creato su misura dall’amministrazione Trump per "rivoluzionare la burocrazia Usa". Tra loro ci sono esperti di Ai, sicurezza informatica e sviluppo software. Alcuni hanno già lavorato nelle aziende di Musk, altri portano in dote solo il peso di titoli accademici e corsi di studio prestigiosi. Ma il loro assalto frontale agli uffici dello Stato è pieno di ombre: non sono dipendenti pubblici, eppure mettono le mani su dati sensibili e accedono a informazioni riservate, scavalcando ogni regola della macchina amministrativa. La filosofia che seguono è quella di Musk: "shoot first, aim later”. Tradotto: distruggere tutto prima ancora di capire come ricostruire. Con conseguenze imprevedibili. Tra loro c’è chi ha usato l’intelligenza artificiale per decifrare antichi manoscritti e chi ha sostenuto in diversi articoli le ragioni dei suprematisti bianchi e dei politici misogini. Uno di loro, Marko Elez, è finito nell’occhio del ciclone per vecchi post razzisti su un account anonimo, diffusi dal Wall Street Journal. Ha deciso di dimettersi dal Doge, ma sia il vicepresidente Vance sia Musk hanno preso le sue difese, con la promessa che sarà reintegrato presto nel team. #inmezzora Scopri di più 👉 https://www.instagram.com/p/DF94Guxtf00/?igsh=eTFwdzVsYW1sMTZ6