Una conferenza stampa come non si era mai vista. Mentre Trump e Musk illustrano ai giornalisti il loro “gigantesco piano” di licenziamenti e tagli alla spesa pubblica, il piccolo X, 5 anni, figlio del magnate di Tesla, gioca con le penne del presidente, gironzola intorno alla scrivania e sale sulle spalle del padre fra smorfie e sorrisi. Sul banco degli imputati c’è soprattutto USAID, l’agenzia per lo sviluppo internazionale che la nuova amministrazione ha deciso di smantellare. I suoi funzionari, dicono in coro i due uomini, sono “corrotti e incompetenti” e “si sono arricchiti in modo misterioso”. Ma è tutta la macchina della burocrazia USA ad essere attaccata, dall’esercito all’istruzione. Trump loda il “geniale staff” del DOGE – il nuovo Dipartimento dell’Efficienza Governativa presieduto da Musk -, mentre quest’ultimo assicura che i tagli servono a salvare “il Paese dalla bancarotta”, senza però fornire esempi concreti sulle “tantissime frodi scoperte in questi giorni” e sulla sostenibilità della colossale spending review: “Non agiremo in modo radicale o draconiano, ma solo con il buon senso, verificando se ogni singola uscita sia nell’interesse generale”. Quanto alle polemiche sulla scarsa trasparenza e sui conflitti di interessi, Musk assicura che il suo dipartimento “sarà il più trasparente della storia” e che, comunque, "è stato il popolo a votare in modo chiaro per una radicale riforma della pubblica amministrazione”. L’irrituale punto stampa è stato accompagnato dalle polemiche per la clamorosa esclusione di AP – fra le agenzie giornalistiche più autorevoli del mondo – rea di non aver seguito il cambio di nome del Golfo del Messico, ribattezzato da Trump “Golfo d’America”. Il mondo di #inmezzora Guarda il video 👇 https://www.instagram.com/reel/DF-lDDItGes/?igsh=bDRvdXhlNTV1bTFt