Era il 1901 e un giovanissimo Pablo Picasso, appena ventenne, è a Parigi per la seconda volta. È alla ricerca di uno stile personale e sperimenta incessantemente vari linguaggi dell'epoca, soprattutto quelli sviluppati da Toulouse-Lautrec e da Gauguin. È così che nascono quattro versioni della "bevitrice d'assenzio" completamente diverse tra loro. Il soggetto era tipico del secondo Ottocento, quando l'assenzio, un distillato molto forte ma anche potenzialmente tossico per la forte concentrazione di tujone, divenne la bevanda di moda tra i bohémien. Chiamato anche 'fata verde' per la tipica colorazione, era particolarmente economico e quindi era facile che portasse all'alcolismo ed inviso ai grandi produttori di vino francesi. Per questo verrà messo al bando nel 1915, data nella quale smette anche di essere raffigurato nei dipinti. La produzione di assenzio è stata ripresa negli anni '90 con limitazioni precise al livello di tujone. L'assenzio nell'arte su https://www.didatticarte.it/Blog/?page_id=23049