Solo Gesù salva
Solo Gesù salva
January 31, 2025 at 10:25 AM
*L'aiuto dello Spirito* Nel capitolo 14 del Vangelo di Giovanni, troviamo un dialogo profondo e rivelatore tra Gesù e i suoi discepoli. Giuda (non l’Iscariota) pone una domanda che risuona nel cuore di molti credenti: *«Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?»* (Giovanni 14:22). Questa domanda tocca un tema centrale della fede cristiana: la natura intima e personale della relazione tra Cristo e coloro che lo seguono. Gesù risponde in modo chiaro e profondo, offrendo una rivelazione che va oltre la comprensione umana e che ci invita a riflettere sul significato dell’amore, dell’obbedienza e della presenza divina nella nostra vita. Gesù risponde a Giuda dicendo: *«Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui»* (v. 23). Qui, Cristo ci rivela che la sua manifestazione non è un evento spettacolare destinato a conquistare il mondo con segni esteriori, ma un’esperienza intima e trasformativa che avviene nel cuore di chi lo ama e osserva la sua Parola. La presenza di Dio non è qualcosa che si può costringere o controllare; è un dono che si riceve attraverso l’amore e l’obbedienza. Questo ci ricorda che la fede non è una questione di dimostrazioni esteriori, ma di un cuore che si apre alla grazia divina. Gesù prosegue parlando dello Spirito Santo, il Consolatore, che il Padre manderà nel suo nome. Lo Spirito non solo insegna, ma ricorda ai discepoli tutto ciò che Gesù ha detto (v. 26). Questo passaggio ci assicura che, anche nella sua assenza fisica, Cristo non ci abbandona. Lo Spirito Santo è la presenza continua di Dio in noi, che ci guida, ci illumina e ci trasforma. È attraverso lo Spirito che la Parola di Cristo diventa viva e operante nella nostra vita, portandoci a una comprensione sempre più profonda della verità. Un altro elemento centrale di questo brano è la pace che Gesù dona ai suoi discepoli: *«Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà»* (v. 27). La pace di Cristo non è assenza di conflitti o problemi, ma una sicurezza interiore che nasce dalla certezza della sua presenza e del suo amore. È una pace che supera ogni comprensione umana e che ci sostiene anche nelle prove più difficili. Infine, Gesù annuncia la sua partenza e il suo ritorno al Padre, invitando i discepoli a non turbarsi, ma a rallegrarsi per lui (v. 28). Questo ci ricorda che la nostra fede non è fondata su una presenza fisica, ma sulla certezza che Cristo è con il Padre e che, attraverso lo Spirito, continua a dimorare in noi. In conclusione, questa meditazione ci invita a riflettere sulla profondità della nostra relazione con Cristo. La sua manifestazione non è riservata a pochi eletti, ma è accessibile a chiunque lo ami e osservi la sua Parola. Attraverso lo Spirito Santo, sperimentiamo la sua presenza costante e la sua pace, che ci sostiene nel cammino della fede. Che possiamo, quindi, aprire i nostri cuori all’amore di Cristo, lasciando che la sua Parola trasformi la nostra vita e ci conduca a una comunione sempre più profonda con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. _Meditazione di Giovanni 14:22-31_
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