Solo Gesù salva
Solo Gesù salva
February 3, 2025 at 08:59 AM
*Dimorare in Cristo* Nel capitolo 15 del Vangelo di Giovanni, Gesù si presenta come la "vera vite" e il Padre come il "vignaiuolo". Questa immagine, profondamente radicata nella cultura agricola del tempo, ci offre una ricca metafora spirituale per comprendere la nostra relazione con Cristo e il significato della vita cristiana. Attraverso queste parole, Gesù ci invita a riflettere sulla nostra connessione con Lui, sulla necessità di portare frutto e sulla centralità della sua presenza nella nostra vita. Gesù dichiara: "Io sono la vite, voi siete i tralci". Questa affermazione sottolinea l’intima connessione tra Cristo e i suoi discepoli. Come i tralci traggono la loro vita e la loro forza dalla vite, così noi riceviamo la nostra vita spirituale da Gesù. Senza di Lui, non possiamo fare nulla. Questo è un monito contro l’autosufficienza spirituale e un invito a riconoscere la nostra totale dipendenza da Cristo. La vita cristiana non è un’impresa individuale, ma una relazione vivente e dinamica con il Salvatore. Il Padre, come vignaiuolo, "pota" i tralci che portano frutto. La potatura può essere dolorosa, ma è necessaria per una crescita più abbondante. Questo processo rappresenta l’opera di Dio nella nostra vita, che rimuove ciò che è superfluo o dannoso per farci crescere nella santità. La potatura può assumere diverse forme: prove, correzioni, momenti di riflessione o persino la rimozione di abitudini o relazioni che ci allontanano da Dio. Tuttavia, lo scopo non è punire, ma purificare e rendere feconda la nostra vita spirituale. Gesù insiste sull’importanza di "dimorare" in Lui. Il verbo "dimorare" suggerisce una permanenza costante, una relazione quotidiana e profonda. Non si tratta di un’adesione superficiale o occasionale, ma di un’unione intima e continua. Dimorare in Cristo significa nutrirsi della sua Parola, pregare con perseveranza, vivere in comunione con Lui e con i fratelli. Solo così possiamo portare frutto, che è l’evidenza della nostra fede e del nostro amore per Dio. Il frutto non è solo l’opera esteriore, ma il carattere cristiano che si manifesta in amore, gioia, pace, pazienza e altre virtù (cfr. Galati 5:22-23). Gesù avverte anche delle conseguenze del non dimorare in Lui: i tralci che si separano dalla vite si seccano e vengono gettati via. Questa immagine ci ricorda che la fede autentica non può esistere senza una connessione vitale con Cristo. La fede sterile o nominale non ha valore agli occhi di Dio. La nostra salvezza è sicura in Cristo, ma la nostra fedeltà e il nostro impegno nel dimorare in Lui sono essenziali per dimostrare la genuinità della nostra fede. Infine, Gesù promette che, se dimoriamo in Lui e le sue parole dimorano in noi, possiamo chiedere qualsiasi cosa nel suo nome e ci sarà concessa. Questo non è un invito a un cristianesimo egoistico, ma una promessa che, quando siamo in sintonia con la volontà di Dio, le nostre preghiere riflettono i suoi desideri e vengono esaudite per la sua gloria. Gesù ci chiama a una vita di intimità con Lui, di purificazione e di frutto spirituale. Dimorare in Cristo non è solo un dovere, ma un privilegio che trasforma la nostra esistenza e glorifica il Padre. Che possiamo, ogni giorno, rimanere saldamente uniti a Lui, portando frutto che duri per l’eternità. _Meditazione di Giovanni 15:1-8_
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