Solo Gesù salva
Solo Gesù salva
February 7, 2025 at 08:03 AM
*L'odio e la testimonianza* Nel brano evangelico di oggi, Gesù rivela una verità fondamentale per chi segue il Vangelo: essere discepoli di Cristo significa accettare di non appartenere al mondo. Questa realtà porta inevitabilmente a conflitti con esso, poiché il mondo odia ciò che non comprende e rifiuta ciò che lo mette in discussione. Ma questa tensione non è un segno di fallimento; anzi, è una conferma della fedeltà di Dio e della nostra vocazione come cristiani. Gesù dice chiaro: "Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo" (v. 19). Qui egli sottolinea che i seguaci di Cristo sono stati scelti da lui "in mezzo al mondo". Questa elezione non implica separazione totale dal mondo, ma una distinzione profonda tra il modo di vivere del cristiano e le priorità terrene. Il mondo ama ciò che è suo – il potere, l'autosufficienza, l'egoismo – mentre il cristiano è chiamato ad amare ciò che appartiene a Dio: la giustizia, l'umiltà e l'amore sacrifìcato. L'odio del mondo verso i cristiani è una conseguenza naturale di questa differenza radicale. Non si tratta di una questione personale o accidentale; è parte dell'eredità lasciatoci da Gesù stesso. Egli avverte i suoi discepoli: "Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi" (v. 20). Questa profezia non deve spaventarci, bensì confortarci, perché ci ricorda che siamo figli e figlie di un Padre che ha sopportato tutto per amore nostro. La persecuzione non è un segno di debolezza, ma di identificazione con Colui che ha camminato sulla via della croce. Il motivo principale dell'odio del mondo è l'ignoranza di Dio. Gesù spiega: "Non conoscono colui che mi ha mandato" (v. 21). L'umanità vive immersa nella cecità spirituale, incapace di vedere la gloria di Dio manifestata nel Figlio. Quando Gesù parla della sua missione e delle sue opere, egli chiarisce che queste sono un dono unico, mai visto prima. Tuttavia, invece di accoglierle con gioia, il mondo le respinge, dimostrando così la sua ostilità nei confronti del Padre celeste. L'odio diretto contro Cristo è, in ultima analisi, un odio diretto contro Dio stesso. Ma Gesù non conclude il discorso con una nota di tristezza o di condanna. Al contrario, introduce una promessa di speranza: "Quando sarà venuto il Consolatore... egli testimonierà di me" (v. 26). Lo Spirito Santo, inviato dal Padre, diventa il testimone supremo della verità di Gesù. Attraverso lui, i cristiani ricevono forza per affrontare le avversità e coraggio per rendere testimonianza della fede. Noi stessi, come discepoli, siamo chiamati a partecipare a questa testimonianza, perché "siamo stati con [Cristo] fin dal principio" (v. 27). La nostra testimonianza non deriva dalla nostra abilità o forza personale, ma dalla presenza continua dello Spirito Santo in noi. Egli ci sostiene quando il mondo ci opprime, ci ispira quando le parole mancano, e ci dà serenità quando ci troviamo davanti all'ostilità. Essere cristiani significa non solo subire l'odio del mondo, ma trasformarlo attraverso l'amore di Cristo. Come dice Paolo nell'Epistola ai Romani: "Non vi conformate a questo mondo, ma trasformatevi mediante il rinnovamento della vostra mente" (Romani 12:2). In conclusione, il passo biblico di quest'oggi ci invita a riflettere sul nostro ruolo come testimoni di Cristo in un mondo che spesso ci resiste. Accettiamo l'odio non come una prova di insuccesso, ma come un privilegio che ci lega a Gesù. Nel momento in cui ci affidiamo allo Spirito Santo, scopriamo che la nostra testimonianza può illuminare le tenebre e portare la pace là dove regna l'odio. Così, impariamo a glorificare il Padre con ogni nostra azione, sapendo che, anche se il mondo ci odia, noi siamo amati da Dio in modo eterno. _Meditazione di Giovanni 15:18-27_
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