Solo Gesù salva
Solo Gesù salva
February 10, 2025 at 10:14 AM
*Gli avvertimenti amorevoli di Gesù* Nel capitolo 16 del Vangelo di Giovanni, Gesù si rivolge ai suoi discepoli con parole che risuonano di profonda verità e di un amore premuroso. Egli prepara i suoi seguaci per un futuro che sarà segnato dalla persecuzione e dall’incomprensione. Queste parole, pronunciate nel contesto dell’Ultima Cena, non sono solo un avvertimento, ma anche un incoraggiamento a rimanere saldi nella fede, nonostante le prove che verranno. Gesù inizia dicendo: *«Io vi ho detto queste cose, affinché non siate sviati»* (Giovanni 16:1). Qui, il Signore dimostra la sua cura pastorale. Egli sa che i discepoli, dopo la sua partenza, affronteranno momenti di confusione e tentazione. La persecuzione, l’isolamento e persino la violenza potrebbero portarli a dubitare della verità del Vangelo o a chiedersi se siano sulla strada giusta. Ma Gesù, con anticipazione, li avverte per proteggerli dallo smarrimento. Questo ci ricorda che la Parola di Dio è una luce nel buio, una guida sicura anche quando il cammino si fa oscuro. Poi, Gesù profetizza: *«Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi, l’ora viene che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere un culto a Dio»* (Giovanni 16:2). Questa affermazione è sconvolgente. Gesù descrive una realtà in cui la persecuzione non viene solo dal mondo pagano, ma anche da coloro che si considerano religiosi, da coloro che credono di servire Dio attraverso la violenza. Questo è un monito potente per tutti noi: la religiosità, se non è radicata nella conoscenza autentica di Dio, può diventare uno strumento di oppressione e di male. La vera adorazione non si misura attraverso l’osservanza esteriore delle regole, ma attraverso l’amore, la giustizia e la misericordia. Gesù aggiunge: *«Faranno questo perché non hanno conosciuto né il Padre né me»* (Giovanni 16:3). Qui, il Signore rivela la radice del problema: l’ignoranza spirituale. Coloro che perseguitano i discepoli non hanno una relazione autentica con Dio. Non conoscono il Padre, né il Figlio. Questo ci chiama a riflettere sull’importanza di una fede personale e vivente, che non si accontenta di tradizioni o rituali, ma che cerca una comunione intima con Dio. Infine, Gesù conclude: *«Ma io vi ho detto queste cose, affinché quando sia giunta l’ora, vi ricordiate che ve le ho dette»* (Giovanni 16:4). Questa è una promessa di consolazione. Gesù sa che i discepoli, nel momento della prova, potranno trovare conforto nel ricordare le sue parole. Egli non li ha lasciati impreparati. Allo stesso modo, oggi, possiamo trovare forza nelle Scritture, che ci preparano per le sfide della vita e ci ricordano che Dio è sempre con noi, anche nelle tempeste. In questo brano, Gesù ci insegna che la persecuzione e l’incomprensione non sono segni del fallimento del Vangelo, ma piuttosto una conseguenza della sua verità. Come discepoli di Cristo, siamo chiamati a perseverare, a rimanere radicati nella sua Parola e a confidare nella sua presenza, anche quando il mondo ci respinge. La nostra fede non si fonda sull’approvazione degli uomini, ma sulla conoscenza di Dio, rivelata in Gesù Cristo. Che queste parole di Gesù ci incoraggino a vivere con coraggio e fedeltà, sapendo che Egli ha già vinto il mondo (Giovanni 16:33). _Meditazione di Giovanni 16:1-4_
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