Solo Gesù salva
                                
                            
                            
                    
                                
                                
                                February 14, 2025 at 08:22 AM
                               
                            
                        
                            *La tristezza e la gioia*
Nel capitolo 16 del Vangelo di Giovanni, Gesù si rivolge ai suoi discepoli con parole che, sebbene misteriose, sono cariche di profonda verità e promessa. Egli annuncia: *«Tra poco non mi vedrete più; e tra un altro poco mi vedrete»*. Questa dichiarazione, apparentemente enigmatica, suscita confusione tra i discepoli, che si interrogano sul significato di quel "tra poco". Gesù, conoscitore dei cuori, comprende la loro perplessità e offre una spiegazione che va oltre il semplice senso letterale, rivelando una verità spirituale che tocca il cuore della fede cristiana.
Gesù sta parlando della sua imminente morte, risurrezione e ascensione al Padre. Il "tra poco" si riferisce al tempo in cui i discepoli lo vedranno crocifisso e sepolto, un momento di profonda tristezza e smarrimento. Ma quel "tra poco" è seguito da un altro "tra poco", che anticipa la gioia della risurrezione e la rivelazione della sua vittoria sulla morte. Gesù sta preparando i suoi discepoli a comprendere che la sofferenza e la tristezza non sono la fine, ma piuttosto un passaggio necessario verso una gioia più grande e duratura.
La metafora che Gesù usa è quella di una donna che partorisce. Il dolore del parto è intenso, ma è un dolore che ha uno scopo: dare vita. Una volta che il bambino è nato, la gioia di quella nuova vita cancella il ricordo dell'angoscia. Allo stesso modo, la tristezza dei discepoli per la morte di Gesù sarà trasformata in gioia quando lo vedranno risorto. Questa gioia non sarà temporanea, ma eterna, perché fondata sulla vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato.
Gesù promette ai suoi discepoli che, dopo la sua risurrezione, la loro relazione con lui e con il Padre sarà trasformata. *«In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda»*, dice Gesù, indicando che la loro comprensione sarà completa, e la loro fede sarà resa perfetta. Inoltre, Gesù introduce una nuova dimensione della preghiera: *«Qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà»*. Questo è un invito a una relazione intima e fiduciosa con Dio, in cui i discepoli possono chiedere con la certezza di essere ascoltati, perché pregheranno nel nome di Gesù, il mediatore perfetto tra Dio e l'uomo.
La promessa di Gesù è chiara: la tristezza dei discepoli sarà trasformata in gioia, una gioia che nessuno potrà togliere. Questa gioia non dipende dalle circostanze esterne, ma dalla presenza di Cristo nella loro vita. È una gioia che nasce dalla certezza della risurrezione, dalla comunione con il Padre e dalla potenza della preghiera fatta nel nome di Gesù.
Per noi oggi, queste parole di Gesù sono un incoraggiamento a guardare oltre le nostre difficoltà e tristezze. Come i discepoli, possiamo attraversare momenti di dolore e confusione, ma dobbiamo ricordare che la nostra tristezza è solo temporanea. In Cristo, ogni dolore ha uno scopo, e ogni lacrima sarà asciugata. La nostra gioia è garantita dalla sua presenza e dalla sua promessa di vita eterna.
Che possiamo, quindi, vivere nella certezza che, anche nei momenti più bui, la gioia della risurrezione è già nostra. E che possiamo avvicinarci al Padre con fiducia, sapendo che ogni nostra preghiera, fatta nel nome di Gesù, sarà ascoltata e risposta, per la nostra gioia completa.
_Meditazione di Giovanni 16:16-24_
                        
                    
                    
                    
                    
                    
                                    
                                        
                                            ❤️
                                        
                                    
                                    
                                        2