#musicadaleggere
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February 2, 2025 at 05:11 PM
Nel 1979, la scena musicale si trovava in una fase di metamorfosi: il fragore iconoclasta del punk si andava dissolvendo, mentre l’onda sintetica della new wave e del post-punk iniziava a ridefinire le coordinate sonore dell’epoca. In questo crocevia estetico e concettuale si inserisce Replicas, il secondo e ultimo album dei Tubeway Army, un'opera seminale che travalica le contingenze stilistiche per proiettarsi in una dimensione di avanguardia visionaria. L’artefice di questa rivoluzione è Gary Numan, demiurgo di un universo sonoro che fonde la rigidità meccanica del krautrock con un senso melodico straniante, debitore tanto del Bowie berlinese quanto delle liturgie sintetiche dei Kraftwerk. Il tessuto musicale di Replicas è permeato da un'algida solennità: i sintetizzatori Moog, con le loro modulazioni spettrali, delineano paesaggi sonori disumanizzati, mentre le linee di basso sinuose e le chitarre oblique conferiscono un senso di tensione latente. Il concept dell’album si articola attorno a una distopia cybernetica, un mondo in cui l’identità umana è dissolta in una società controllata da entità artificiali. Are ‘Friends’ Electric?, il brano manifesto, incarna questa visione con il suo incedere ipnotico e il canto spersonalizzato di Numan, un lamento elettronico che traduce in suono l’alienazione esistenziale. Down in the Park è un affresco disturbante, una litania sintetica che evoca scenari di oppressione e disumanizzazione, mentre tracce come Me! I Disconnect from You esprimono una poetica dell’isolamento che si riverbera nell’impianto ritmico rigidamente geometrico. Se il punk aveva cercato la sovversione attraverso la brutalità espressiva, Replicas ne sovverte il paradigma, sublimandone il nichilismo in un’estetica glaciale e spersonalizzante. Il suo lascito è incalcolabile: senza questo album, l’evoluzione del synth-pop e dell’industrial sarebbe stata irrimediabilmente diversa. Oggi, a oltre quattro decenni dalla sua pubblicazione, Replicas continua a risuonare con una perturbante attualità, monito e presagio di un mondo in cui l’umanità rischia di dissolversi nell’interfaccia del suo stesso progresso tecnologico.
👍 ❤️ 5

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