
Nam Myoho Renge Kyo
February 5, 2025 at 11:16 PM
«A quel tempo l'Onorato dal Mondo, finito di recitare i versi, fece un annuncio alla grande assemblea con queste parole: "Questo mio discepolo, Mahakashyapa, nelle esistenze future potrà accedere al cospetto di tremila miliardi di Budda, Onorati dal Mondo, fare loro offerte, riverirli, onorarli, lodarli e diffondere le innumerevoli grandi dottrine dei Budda. Nella sua incarnazione finale sarà in grado di diventare un Budda e si chiamerà Tathagata Fulgida Luce, degno di offerte, perfettamente illuminato, di chiara e perfetta condotta, ben andato, conoscitore del mondo, il più eminente fra gli uomini, istruttore della gente, maestro degli esseri celesti e umani, Budda, Onorato dal Mondo"».
Da "Il Sutra del Loto" (cap. VI. Predizioni)
«Il nome Fulgida Luce si riferisce alle sembianze e all'aspetto di tutti gli esseri viventi. La luce è il fuoco delle furiose fiamme dell'inferno. Non è altro che il fuoco della saggezza del Budda di gioia illimitata originalmente illuminato. Lo stesso si applica a ognuno degli altri dieci mondi fino al frutto della Buddità. Ora nel mezzo delle tenebre e dell'oscurità delle offese alla Legge, quando Nichiren e i suoi seguaci emanano la fulgida luminosità di Nam-myoho-renge-kyo, questo è di fatto Mahakashyapa, il Tathagata Fulgida Luce».
Dalla "Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin" (cap. 6. Concessione della profezia)
«[...] quando fu predicato il Sutra del Loto, il venerabile Mahakashyapa ricevette la profezia che sarebbe diventato un Budda di nome Tathagata Fulgida Luce, e Maugdalyayana, Subhuti, Mahakatyayana e gli altri compresero che anch’essi erano certi di conseguire la Buddità. Così la loro gioia fu pari a quella di una persona che, venendo da una terra funestata dalla carestia, s’imbatte improvvisamente nel banchetto di un grande re. Sin dal passato senza inizio, noi esseri viventi non siamo mai stati, nemmeno per un istante, separati da questo gioiello che esaudisce i desideri di Myoho-renge-kyo. Ma, confusi dal vino dell’ignoranza, non ci rendiamo conto di ciò che è nascosto nella fodera della nostra veste e ci accontentiamo di un piccolo guadagno. Sebbene siamo esseri viventi che, semplicemente recitando Nam-myoho-renge-kyo, potrebbero rapidamente conseguire la Buddità, osserviamo precetti di poca importanza come i cinque precetti o i dieci buoni precetti e rinasciamo di conseguenza nel regno degli esseri celesti, sotto forma di divinità come Brahma o Shakra, pensando che si tratti di un risultato meraviglioso. Oppure a volte rinasciamo come esseri umani, diventiamo sovrani di vari paesi, alti ministri, nobili di corte o altri funzionari di corte e ci riteniamo incomparabilmente felici. Così ci accontentiamo di questi piccoli guadagni e ne siamo estremamente lieti. Ma il Budda ha insegnato che queste realizzazioni non sono che una semplice prosperità acquisita in sogno, una gioia immaginaria, e che dovremmo semplicemente accettare e sostenere il Sutra del Loto e diventare rapidamente Budda».
Dal Gosho “Sovrano, maestro e genitore” (RSND, vol. II)
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