La scena della tempesta sul mare è, nel VG di oggi, simbolo delle tempeste interiori della propria vita. La barca, con i discepoli e Gesù, rappresenta il nostro viaggio spirituale, dove la presenza di Cristo è reale, ma a volte sembra distante, come se fosse in un sonno profondo. La paura dei discepoli e il loro grido di angoscia, è un riflesso delle nostre fragilità umane. È in momenti di crisi che ci sentiamo più vulnerabili e, paradossalmente, più lontani da Dio. La domanda che rivolgono a Gesù – “Non t’importa che moriamo?” – esprime un sentimento di abbandono di noi tutti. La reazione di Gesù, che si destano e comanda al vento di tacere, ci ricorda che in Lui c'è un potere sovrano, capace di placare le tempeste esterne e interne. Ma la sua domanda successiva – “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?” – ci invita ad un atto di fiducia radicale...a guardare oltre la tempesta, a riconoscere che lui c e anche nell' oscurità. Impariamo a navigare nelle tempeste e a credere che Dio è con noi🙏🙏🙏