La stanchezza che spesso proviamo, sia essa fisica, emotiva o spirituale, può generare confusione e smarrimento. Viviamo in un caos che ci spinge a correre, a fare, a produrre, mentre dentro di noi c’è un desiderio profondo di essere ascoltati e compresi. Gesù, vedendo la folla, si commuove e si mette a insegnare. Questo gesto ci ricorda che anche nel nostro caos interiore, possiamo aprirci alla sua luce e alla sua verità. La preghiera diventa allora un atto di fiducia, un momento in cui permettiamo a Dio di illuminare le nostre ombre e di dare senso alle nostre fatiche. Restituire a Gesù l’opportunità di occuparsi di noi significa riconoscere la nostra vulnerabilità e accogliere la sua grazia. Significa permettere alla vita spirituale di permeare ogni aspetto della nostra esistenza, non come un ulteriore onere, ma come una fonte di vitalità e di rinnovamento. La vita spirituale ci invita a rallentare, a riflettere e a riempire il nostro cuore di amore e di speranza. Solo riposando in Lui troviamo la forza🙏