Pro Italia
February 5, 2025 at 08:34 PM
Un patriota, oggi più che mai, deve combattere per un'Italia libera e sovrana, non per un'Europa diversa.
Siamo d'accordo che esista un vago interesse europeo nell'emanciparsi dall'influenza altrui, tuttavia questo passa dal permettere a ogni singola nazione di trovare la sua strada.
La storiella del "uniti siamo più forti" è stata già smentita dal trentennio UE. Non si è vista alcun tipo di solidarietà tra popoli europei, anzi, abbiamo assistito alla nascita di un quarto Reich tedesco sulle ali dell'ordoliberismo più sfrenato. Il motto è sempre stato: esportazioni uber alles. Al resto avrebbero pensato il taglio dei salari e l'importazione di manodopera a basso costo dal terzo mondo. Una roba demenziale e criminale, a cui si sono unite burocrazie e leggi sempre più restrittive nei confronti delle libertà individuali. Nulla che sapesse davvero di Europa, a partire dalle radici classiche e cristiane, è stata salvaguardata. Anzi, il sogno degli europeisti è stato quello di unire sotto una moneta nazioni ed economie diverse.
Berlino, potendo contare sull'assenza di oscillazione del cambio, si è divorata il mercato unico. Salvo poi ritrovarsi, privata del gas russo e rimbecillita dalle sue amate politiche green, in piena recessione. La Grecia è stata umiliata e saccheggiata. La Francia si è rivalsa come non mai sull'Italia, estromettendoci dal Nord Africa a suon di bombe e comprandosi l'agroalimentare nostrano. Il Regno Unito ha alzato i tacchi. E noi? Noi abbiamo mostrato ancora una volta come il nostro problema numero uno sia l'autorazzismo della nostra classe dirigente, giornalistica e intellettuale. Invertebrati innamorati del vincolo esterno hanno svenduto l'industria pubblica, precarizzato il mondo del lavoro e piegato il paese a vincoli distruttivi.
Morale della favola: il Vecchio Continente, nel XXI secolo, conta molto meno di altre parti del mondo.
Dunque rispolveriamo tutti un po' di pragmatismo e impariamo a distinguere le battaglie che possono essere vinte con una nuova classe politica da quelle che necessitano una forza che oggi non abbiamo, ma possiamo costruire.
Oppure rimanete attaccati al sogno europeo. Come un tappo di plastica alla bottiglia.
Matteo Brandi
Pro Italia - Segreteria Nazionale
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