
Catechisti Diocesi Di Como
June 9, 2025 at 08:59 AM
DOMENICA 15 GIUGNO 2025
SOLENNITA’ DELLA SS: TRINITA’
Paola e Michele Casartelli
Dopo la domenica di Pentecoste siamo ritornati nel tempo ordinario, ma questo brano del Vangelo di Giovanni, per la solennità della SS. Trinità, continua la narrazione dello straordinario discorso di Gesù agli undici apostoli che sono rimasti con lui nel cenacolo, quel lungo discorso di cui abbiamo già sentito altri brani durante il tempo di Pasqua. Questa domenica ascoltiamo un brano fondamentale dove Gesù parla della relazione tra Lui Figlio, il Padre e lo Spirito Santo.
Qui Gesù annuncia di nuovo la venuta dello Spirito Santo; ne ha già parlato più volte quella sera, ma questa volta è più chiaro che il Paraclito, il consolatore, non è un supplente, o un sostituto, ma è Dio stesso, e che quello che annuncerà non è niente di nuovo, ma è quello che Gesù ha già detto, ovvero la parola del Padre. Ma questa parola gli apostoli ancora non possono capirla del tutto, non possono portarne il peso.
In questo passo Giovanni usa ben dieci verbi al futuro per indicare l’opera dello Spirito Santo. Oggi sappiamo che questo futuro non si è ancora realizzato pienamente, e che lo Spirito Santo è ancora in azione tra di noi; tuttavia, soprattutto nel giubileo che stiamo vivendo, è bene osservare come le parole di Gesù non permettano dubbi sull’esito finale di questa guida: come “Pellegrini di Speranza” siamo chiamati a guardare oltre le difficoltà presenti, confidando nella promessa di salvezza e nella presenza amorevole della Trinità nella nostra vita.
Gesù dice: «Quando verrà lui, Lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità». Il verbo “guidare” qui è molto importante, è la prima volta che Gesù lo usa in questo lungo discorso; il messaggio è molto chiaro: lo Spirito Santo è l’unica guida verso «tutta la verità», sta a noi lasciarci guidare in questo pellegrinaggio.
Quando noi come genitori, insegnanti, educatori, accompagnatori, ci troviamo ad essere guide per qualcuno, ricordiamoci innanzi tutto di lasciarci guidare dallo Spirito Santo prima di indirizzare gli altri.
L’altra parola fondamentale è «verità»; a volte la verità ci sembra pericolosa, la temiamo più che cercarla, ma Gesù non lascia dubbi: lo Spirito Santo ci guida verso tutta la verità, che è già stata detta da Dio Padre prima della creazione, e che Gesù possiede pienamente.
Un altro aspetto essenziale di questo discorso è che Gesù spiega ai suoi apostoli che non è solo. Il Padre, Il Figlio e lo Spirito Santo vivono una splendida relazione di amore. Il mistero della Trinità ci dice che non abbiamo un Dio solitario lassù in cielo, distante e indifferente. Lui è Padre e ci ha donato il suo Figlio, fattosi uomo; ci manda il suo stesso Spirito per essere ancora più vicino a noi, per aiutarci a portare i pesi della vita. E la stessa azione dello Spirito Santo, che Gesù promette, non è rivolta a dei singoli, ma a una comunità in relazione. Non siamo isole, possiamo vivere a immagine di Dio: aperti, bisognosi degli altri e bisognosi di aiutare gli altri.
La realtà di tutti i giorni oggi ci porta a vivere delle relazioni molto affrettate e spesso finalizzate a risolvere problemi o scambiarsi informazioni necessarie; ma noi siamo chiamati a riprodurre nella nostra esistenza questo mistero di Amore. Se guardiamo alla Trinità abbiamo un modello per la vita dei singoli, delle famiglie, delle parrocchie e della Chiesa; un modello che ci parla certo di unità, ma anche di diversità, pluralismo, accoglienza dell'altro e collaborazione con gli altri…
Per vivere veramente la comunione non dobbiamo essere tutti uguali e pensarla allo stesso modo, ma se ognuno scopre la propria unicità, il proprio linguaggio, e lo mette a servizio dell'armonia dello Spirito potremo farci guidare insieme su questo cammino. Dobbiamo ricordarci di guardare il cielo; altrimenti ci dimentichiamo di essere parte di un universo sognato e voluto da Dio; ci dimentichiamo che la meraviglia di Dio è in atto; ci dimentichiamo che mentre Dio ci creava, già ci amava.
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