
Pro Italia
May 29, 2025 at 10:18 AM
Quali sono i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo cruciali per l'Italia?
🇬🇷GRECIA
I greci sono il popolo a noi più vicino per cultura e Storia. Con Atene dobbiamo camminare a braccetto, spalleggiandoci per contenere l'espansione turca (le acque dell'Egeo sono costantemente contese). E quello che ha fatto l'UE a guida tedesca ai greci non va dimenticato. Né perdonato.
🇫🇷FRANCIA
I francesi non sono né nostri alleati né nostri amici. Parigi ci vede come una terra di conquista economica: ha divorato sia il nostro comparto agro-alimentare (soprattutto con Lactalis) che l'automotive (Stellantis) e ha provato a scacciarci a suon di bombe dalla Libia. Ovunque brilla una "Légion d'honneur" c'è un anti-italiano, specie in Parlamento. C'è poi la questione corsa: l'isola è una parte d'Italia e i legami con Ajaccio andrebbero rinsaldati.
🇦🇱ALBANIA
Il rapporto con questo Paese non può ridursi a qualche centro per il rimpatrio di immigrati irregolari. L'interscambio commerciale è importante ma la nostra relazione con gli albanesi dovrebbe assumere portata strategica: forniture militari, esercitazioni comuni, addestramento delle forze armate. Il Canale d'Otranto va blindato. Tutta l'area balcanica ha a che fare con la nostra profondità difensiva e alcune zone (come la Dalmazia) andrebbero riavvicinate all'Italia.
🇹🇷TURCHIA
I turchi vivono una una stagione di espansionismo neo-ottomano. Da anni estendono la loro presenza in zone vitali per i nostri interessi strategici (dall'Africa mediterranea al corno d'Africa). Il loro progetto marittimo, il Mavi Vatan ("patria blu"), è una dottrina che prevede un'influenza militare sempre maggiore in tutto il Mediterraneo allargato. In Libia, i turchi puntano a diventare egemoni e si contendono il paese con i russi. Insomma, Ankara ha ben chiaro cosa vuole. Noi?
🇱🇾LIBIA
Nel 2011 l'Italia ha voltato le spalle a Gheddafi riducendosi a fare da portaerei per i caccia francesi e americani che hanno bombardato un nostro alleato. La fine di quella Libia ha significato l'inizio di una crisi migratoria che ci ha investiti: il nostro assenteismo sulla vecchia "quarta sponda" ci costa carissimo. Da più di 10 anni foraggiamo il governicchio di Tripoli e, quando le forze di Haftar si sono avvicinate alla capitale, abbiamo ceduto il passo ai turchi. Un disastro. O riprendiamo l'iniziativa o ci aspettano tempi duri.
🇮🇱ISRAELE
Al di là delle violazioni del diritto internazionale (che lascia il tempo che trova), il massacro dei palestinesi non deve essere tollerato da una nazione che dovrebbe dialogare con il mondo arabo affacciato sul Mediterraneo. La dottrina israeliana del "cane pazzo" va condannata, non giustificata. Le frizioni tra Tel Aviv e Ankara, sempre più marcate dopo la caduta di Assad in Siria, vanno monitorate con estrema attenzione.
🇪🇬EGITTO
Oggi gli egiziani non riconoscono alcun peso internazionale al nostro Paese. Tornare a farsi rispettare al Cairo è cruciale, sia sotto l'aspetto economico (il giacimento di gas naturale Zohr, sfruttato da Eni, è il più grande del Mediterraneo), strategico (l'Egitto si trova tra Libia e Israele, si affaccia sul Mar Rosso e controlla Suez) e storico-culturale (il "granaio di Roma" si interfacciò con l'Italia per secoli).
🇩🇿ALGERIA
I contatti tra Algeri e Roma sono sempre stati intensi ma oggi vanno rilanciati. Non c'è soltanto da costruire nuovi gasdotti (per far fronte alla nostra demenziale chiusura al gas russo) ma c'è anche la necessità di presidiare i collegamenti tra Maghreb e Sahel, con buona pace dei francesi cacciati da sempre più Paesi dell'Africa occidentale.
🇹🇳TUNISIA
I rapporti con l'Italia hanno fatto un salto in avanti: siamo il secondo partner commerciale di Tunisi e sono al vaglio nuovi progetti infrastrutturali. Tuttavia le sovvenzioni al Governo tunisino per controllare le partenze dei barchini hanno prodotto risultati altalenanti. Lo Stretto di Sicilia, da cui passano idrocarburi, cavi e merci, deve stare sotto il controllo italiano.
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