
Solo Gesù salva
May 23, 2025 at 06:59 AM
*Dio non ha riguardi personali*
Il capitolo 10 degli Atti degli Apostoli rappresenta una svolta decisiva nella storia della Chiesa primitiva. Attraverso le vicende di Cornelio e Pietro, lo Spirito Santo rivela una verità rivoluzionaria: il Vangelo di Gesù Cristo non è riservato a un popolo eletto per nascita, ma è offerto a tutti coloro che lo ricevono con fede, senza distinzioni di razza, cultura o condizione sociale.
Cornelio, un centurione romano, è descritto come un uomo "pio e timorato di Dio" (v. 2). Pur essendo un gentile, la sua vita è caratterizzata dalla preghiera e dalle opere di misericordia. Dio non ignora la sincerità del suo cuore e gli manda un angelo per guidarlo verso la pienezza della verità. Questo ci ricorda che Dio guarda al cuore (1 Samuele 16:7) e che la sua grazia opera anche al di fuori delle strutture religiose tradizionali.
Cornelio obbedisce prontamente alla visione, inviando dei messaggeri a cercare Pietro. La sua disponibilità a mettersi in ascolto dimostra una fede autentica, pronta a ricevere ciò che Dio ha preparato per lui.
Mentre i messaggeri di Cornelio sono in viaggio, Pietro riceve a sua volta una visione: una tovaglia piena di animali considerati impuri secondo la legge mosaica. La voce divina lo invita a mangiare, ma Pietro resiste, rimanendo fedele alle tradizioni ebraiche. La risposta di Dio è chiara: *"Le cose che Dio ha purificate, non farle tu impure"* (v. 15).
Questa visione non riguarda solo il cibo, ma simboleggia l’abolizione delle barriere tra giudei e gentili. Pietro, come buon ebreo, avrebbe rifiutato di entrare in casa di un pagano (v. 28), ma Dio gli sta mostrando che il Vangelo supera ogni divisione umana.
Quando Pietro arriva a Cesarea, Cornelio lo accoglie con reverenza, ma l’apostolo lo rialza, ricordandogli: *"Anch’io sono un uomo!"* (v. 26). Questo gesto è significativo: Pietro non è un mediatore divino, ma un testimone di Cristo.
Cornelio racconta la sua esperienza, e Pietro comprende finalmente il senso della visione: *"In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali; ma che in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente gli è gradito"* (vv. 34-35). Questa è una rivelazione straordinaria: la salvezza non dipende dall’appartenenza etnica o religiosa, ma dalla fede in Gesù Cristo.
Mentre Pietro annuncia il Vangelo, lo Spirito Santo scende su tutti i presenti, proprio come era accaduto ai discepoli a Pentecoste (Atti 2). Questo evento sconvolge i credenti di origine ebraica, che devono riconoscere che Dio non fa preferenze: anche i gentili ricevono lo stesso dono.
Pietro, guidato dallo Spirito, ordina che siano battezzati, riconoscendo che la fede in Cristo è l’unica condizione per entrare nella comunità dei salvati.
Cosa impariamo oggi da questo racconto?
1. *Dio cerca cuori sinceri* – Come Cornelio, non dobbiamo essere perfetti per essere ascoltati da Dio, ma dobbiamo cercarlo con umiltà e perseveranza.
2. *Il Vangelo abbatte ogni barriera* – La Chiesa è chiamata a superare pregiudizi culturali, sociali e religiosi, annunciando Cristo a tutti.
3. *Lo Spirito Santo guida la missione* – Come Pietro, dobbiamo essere disposti a lasciarci correggere e condurre da Dio, anche quando le sue vie ci sorprendono.
La storia di Cornelio e Pietro ci ricorda che *"chiunque invoca il nome del Signore sarà salvato"* (Romani 10:13). Nessuno è escluso dall’amore di Dio, purché si avvicini a Lui con fede. Possiamo rendere grazie per questa grazia che ci unisce in Cristo, nostro unico Signore e Salvatore.
_Meditazione di Atti 10:1-48_