Solo Gesù salva
Solo Gesù salva
June 4, 2025 at 11:17 AM
*La vanità che svanisce* Il racconto di oggi ci presenta un drammatico contrasto tra la fragilità del potere umano e la sovrana potenza di Dio. Erode Agrippa I, re fantoccio sotto il dominio romano, si erge in tutta la sua pompa regale, acclamato come una divinità, solo per essere improvvisamente abbattuto dal giudizio divino. Nel frattempo, la Parola di Dio avanza indisturbata, dimostrando che solo il Regno di Cristo è eterno. Erode, vestito con lo splendore regale e seduto sul trono, incarna l’apice dell’orgoglio umano. Il popolo, forse per adulazione o forse per paura, grida: *«Voce di un dio e non di un uomo!»*. Invece di respingere questa blasfemia, Erode l’accetta, usurpando la gloria che spetta solo a Dio. La risposta del Signore è immediata e terribile: un angelo lo colpisce, ed egli muore *«roso dai vermi»*. Questo episodio ci ricorda che *«Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili»* (Giacomo 4:6). Nessun potere umano, per quanto grande, può sfidare impunemente la maestà di Dio. La storia è piena di tiranni che sono caduti nel momento del loro apparente trionfo, perché *«ogni altezza sarà abbassata»* (Isaia 2:12). Erode credeva di controllare tutto: la politica, i popoli vicini (come Tiri e Sidone), persino la vita dei credenti (cfr. Atti 12:1-3). Ma in un istante, tutto svanisce. La sua morte non è solo un castigo personale, ma un simbolo del destino di ogni regno che si oppone a Dio (Salmo 2). In contrasto, la Parola di Dio *«progrediva e si diffondeva»* (v. 24). Mentre i re passano e i loro nomi svaniscono, il Vangelo avanza. Questo è un incoraggiamento per la Chiesa in ogni epoca: anche quando i potenti sembrano trionfare, il piano di Dio non può essere fermato. Mentre Erode muore, il testo ci riporta all’opera dei discepoli: Barnaba e Saulo (il futuro Paolo) ritornano da Gerusalemme, portando con sé Giovanni Marco. Questo dettaglio sembra quasi marginale, ma è significativo: Dio sta preparando i suoi strumenti per l’espansione missionaria (Atti 13). La lezione è chiara: la Chiesa non deve fissarsi sui poteri terreni, ma sulla missione affidata da Cristo. I regni umani vengono e vanno; la Parola del Signore rimane per sempre (1 Pietro 1:25). La storia di Erode ci interroga: cerchiamo l’approvazione degli uomini o la gloria di Dio? Viviamo per l’autoesaltazione o per servire il Regno che non tramonta? Mentre il mondo applaude ai suoi "eroi" effimeri, noi siamo chiamati a proclamare un unico Re, Gesù Cristo, *«il quale, pur essendo nella forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi, ma umiliò sé stesso»* (Filippesi 2:6-7). A Lui solo sia la gloria, ora e in eterno. _Meditazione di Atti 12:20-25_

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