Gianluigi Zarantonello - Business Transformation con Le Persone Al Centro
Gianluigi Zarantonello - Business Transformation con Le Persone Al Centro
June 16, 2025 at 03:59 PM
🪄🤯The Illusion of Thinking: di sicuro Apple nel suo paper sui modelli di Ai generativa in grado di ragionare (https://ml-site.cdn-apple.com/papers/the-illusion-of-thinking.pdf) non ci ha girato molto attorno fin dal titolo, e ha scatenato grandi dibattiti in rete. 📆Il lavoro dei suoi ricercatori arriva subito a ridosso della WWDC 25 (https://developer.apple.com/wwdc25/), la conferenza per gli sviluppatori dove da un lato si è parlato largamente della nuova logica di interfaccia di unificata fra tutti i suoi device (ci torno) e dall’altra si è toccato in modo molto marginale (per i tempi odierni) il tema della AI, lasciando scontento parte del pubblico e non del tutto sereni gli investitori (https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/apple-cauta-sulla-genai-innovazione-graduale-e-maggiore-qualita-ecco-la-strategia/). 📒Partiamo dal paper: la tesi è quella che i modelli non ragionano davvero in quanto falliscono una serie di compiti, con degli apparenti crolli al raggiungimento di un certo livello di complessità. Tuttavia, molte di queste dimostrazioni possono essere smentite (vi consiglio di guardare questo video per una spiegazione ben fatta https://youtu.be/HFe4B6TUsms?si=OiSAqRZOD-uMIVKU) e, di base, resta sempre poco definito il concetto stesso di pensiero, tanto che in certe sfumature allora si potrebbe dire che nemmeno gli umani pensano (https://youtu.be/cxW7Wtz_QyI?si=36POuk5QaKqnSRaU). 🤔Questi limiti e l’uscita in concomitanza con un momento di comunicazione importante, alla vigilia quasi un “passaggio del Rubicone (https://www.forrester.com/blogs/apple-is-about-to-cross-its-ai-rubicon/?ref_search=0_1750064719828)” rispetto alla posizione dell’azienda in questa corsa all’AI, sembrano voler sminuire le tendenze oggi in corso per mitigare il proprio ritardo. C’è sicuramente del vero guardando a quanto (poco) è successo in merito dalla edizione 2024 (https://t.me/gianluigizarantonello/424) e confrontandolo con tutto quello che vediamo annunciare ogni giorno. 🔎Tuttavia, siccome il mondo non è in bianco e nero come tendono a dipingerlo le tifoserie digitali, vale la pena di allargare un po’ lo sguardo e leggere più approfonditamente le cose. 💻📱Come dice IDC qui https://blogs.idc.com/2025/06/10/beyond-the-interface-what-wwdc-reveals-about-apples-direction/, con la revisione completa dei nomi delle piattaforme software Apple e l'interfaccia utente (UI) su tutte le piattaforme che è stata riprogettata con un'estetica Liquid Glass Apple sembra puntare su un'esperienza utente rinnovata e unificata come mezzo principale per preservare la fedeltà all'ecosistema e stimolare gli aggiornamenti hardware (dove Apple ha molto più da dire, oggi). Rendendo l'esperienza più coesa, aumenta implicitamente la difficoltà degli utenti a prendere in considerazione il passaggio a piattaforme concorrenti. 🔐In questa prudenza, oltre ai temi di ritardo, c’è poi il fatto che Apple "pensa diversamente" in materia di privacy. Citando Forrester (https://www.forrester.com/blogs/apple-is-about-to-cross-its-ai-rubicon/?ref_search=0_1750064719828), Apple è sempre stata un'eccezione nel territorio dei colossi della tecnologia per il suo impegno a favore della privacy, incentrato sul cliente. Con l'IA che avanza a un ritmo incalzante, con le preoccupazioni etiche e sulla privacy in secondo piano, Apple può sfruttare il valore del suo marchio per ritagliarsi una posizione di partner affidabile per i consumatori nel selvaggio West dell'IA. 🔭Inoltre, come dice bene Fabio Lalli qui (https://fabiolalli.com/2025/06/14/apple-lai-il-contesto-ed-il-paradosso-dellinnovazione-e-della-pazienza/), c’è il tema di uno sguardo più al lungo periodo, che è caro anche a me (https://internetmanagerblog.com/2024/04/30/esiste-ancora-il-medio-lungo-periodo/): la vera domanda non è “quanto è potente un modello generativo”, ma “quanto può essere utile, efficiente e controllabile nel contesto di un dispositivo reale, personale, limitato in termini di risorse ma sempre acceso e connesso”. Si tratta del tema di un ecosistema AI, dove l’intelligenza artificiale diventa invisibile dentro i device con cui è profondamente integrata, magari anche con nuove esperienze di vision computing alle quali il Liquid Glass sembra adattarsi molto bene. ☯️Vista così, chiaramente il paper e la WWDC possono essere riletti in modo più positivo, anche se credo che la debolezza di Apple rispetto all’AI sia comunque un punto delicato, che forse potrebbe essere risolto avvalendosi di modelli terzi. I competitor però puntano anche loro ad un ecosistema di software integrato e hardware più o meno proprietario, per cui queste alleanze sono scivolose. E poi, Apple ha appena detto che anche questi tool non sono poi così potenti, in pieno disaccordo con la loro comunicazione…insomma ci sarà da vedere ancora molto!

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