
Gianluigi Zarantonello - Business Transformation con Le Persone Al Centro
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Tecnologia e business transformation, ma con le persone al centro. Due parole su di me: https://www.gianluigizarantonello.it
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🔎⁉️Quanto è importante l’adoption e il lavoro di accompagnamento nelle nuove soluzioni? Almeno quanto le soluzioni stesse! 💡Non è certo un tema nuovo, ne ho parlato tante volte, qui https://internetmanagerblog.com/2020/04/28/pensate-bene-gli-obiettivi-per-ladozione-della-tecnologia-o-la-disillusione-sara-molto-forte/ nel 2020 in maniera abbastanza verticale ma molto spesso in diverse angolazioni. 👩🎓⚖️ La riprova ennesima di questa verità è che anche su tecnologie relativamente semplici (una procedura documentale) un lavoro non ben fatto può creare davvero dei fallimenti di grandi dimensioni. Un esempio fuori dai soliti? Il processo penale telematico. In questo video https://youtu.be/gaQ30TUXLJs?si=H1YcGhP-1NgU2UjJ trovate tutti gli avvenimenti, i miei commenti sono: 1️⃣Non coinvolgere gli utilizzatori nella progettazione non fa risparmiare tempo, i guai arrivano tutti alla fine e siamo daccapo. 2️⃣I piloti si fanno per non testare le cose direttamente sul campo, sempre ma specie se il servizio è delicato come impatti. L’execution conta (cfr. https://internetmanagerblog.com/2022/02/08/il-momento-dell-eccellenza-persone-comunita-umanesimo-nel-business-recensione-tom-peters-roi-edizioni/)! 3️⃣L’adozione non è una notifica (cfr. https://internetmanagerblog.com/2016/08/02/5-buoni-motivi-per-cui-la-comunicazione-interna-e-un-tema-chiave-della-digital-transformation/), specie se all’ultimo secondo, che dice domani siamo live, e buona fortuna! 🤔 State sicuramente pensando che qui si parla di categorie poco digitalizzate (c’è del vero, vedi https://www.osservatori.net/comunicato/professionisti-e-innovazione-digitale/professionisti-spesa-digitale/), di inefficienza dei mondi ministeriali etc.: va bene, ma facciamo un bell’esame di coscienza anche sui nostri progetti!

🧠🤖Chi usa regolarmente la Gen AI sta “avvizzendo” la propria “muscolatura cognitiva”, rischiando di praticare un “trasferimento cognitivo”, ovvero di ridurre il proprio coinvolgimento in favore di una maggiore efficienza lavorativa che è però acritica e passiva. ⁉️Uno statement dei soliti nostalgici avversi al progresso? In realtà, sono contenuti tratti da un’indagine pubblicata qualche giorno fa da Microsoft Research (https://www.microsoft.com/en-us/research/uploads/prod/2025/01/lee_2025_ai_critical_thinking_survey.pdf) in collaborazione con la Carnegie Mellon University! Apriti cielo, sono impazziti, hanno litigato malamente con OpenAI (il che è sempre possibile), o entrambe?!? 🔎In realtà, come scrive Wired nel suo commento (https://www.wired.it/article/microsoft-intelligenza-artificiale-pensiero-critico), non si parla di un trend così catastrofico e più che un appiattimento del pensiero in senso assoluto quello che potrebbe essere a rischio è la qualità del pensiero critico, e questo sicuramente è un rischio reale. 📚Se già ad ottobre “Nature Human Behavior” pubblicava "The case for human-AI interaction as System 0 thinking” (https://www.nature.com/articles/s41562-024-01995-5, che analizza come i chatbot e altre tecnologie simili stiano cambiando i nostri processi cognitivi, non necessariamente o automaticamente in meglio) ancora prima, nel 2008, l’articolo Is Google Making Us Studip What the Internet is doing to our brains di Nicholas Carr (https://www.theatlantic.com/magazine/archive/2008/07/is-google-making-us-stupid/306868/) pubblicato su The Atlantic guardava alla stessa situazione con il contesto tecnologico dell’epoca. 💡🎓Non è quindi un fatto nuovo (per secoli le nuove tecnologie hanno avuto simili impatti concettuali, cfr. https://t.me/gianluigizarantonello/133) ma il fattore rilevante è la velocità con cui questi cambiamenti avvengono, per cui l’educazione all’uso degli strumenti diventa una priorità estremamente alta (lo dico sempre, ma lo è, vedi https://internetmanagerblog.com/2024/11/26/educazione_civica_digitale_e_formazione_a_uso_artificial_intelligence_nuove_tecnologie_/).

‼️Digitalizzazione non è la stessa cosa di trasformazione digitale. 🎧Probabilmente lo sapete già, oppure c'è ancora confusione sui due termini anche in voi. Come dice Stefano Epifani nel suo podcast (ascoltatelo qui https://open.spotify.com/episode/6MGgiSbBWMpw4xh9NV34Gj?si=pbOLEDqUS46SycIg4ntcLA) però non bisogna confondere le due cose: mentre la digitalizzazione riguarda la conversione di processi analogici in digitali, la trasformazione digitale implica un cambiamento più profondo, che coinvolge modelli di business, cultura organizzativa e strategie operative. 🔎Perché la cosa dovrebbe avere importanza in un'epoca di artificial intelligence e di altre tecnologie emergenti che stanno cambiando, o almeno promettendo di cambiare, la nostra vita in meglio (https://internetmanagerblog.com/2024/10/29/sam-altman-e-dario-amodei-visioni-sullintelligenza-artificiale/) e comunque sia lo fanno ad una velocità notevole? 💡Ce lo dice una ricerca globale condotta da Infor intitolata How Possible Happens Filling the “value void” with technology-driven productivity (https://www.infor.com/how-possible-happens, oltre 3.600 partecipanti, 15 Paesi compresa l’Italia e 7 settori, con partecipazione dai CEO agli utenti di software aziendali): le tecnologie devono essere un trigger per creare valore, non uno scopo. 📚La ricerca viene ben commentata in dettaglio da Laura Zanotti su Digital4 (cfr. https://www.digital4.biz/executive/cultura-dell-innovazione-come-identificare-e-sbloccare-il-valore-aziendale/), e mi trovo d’accordo sul fatto che la tecnologia deve sposare gli obiettivi di tutta l'organizzazione in ogni sua parte e deve essere profondamente e coerentemente calata nei suoi processi. 🤔In un momento di annunci continui e concitati, io sono sempre convinto che le nuove tecnologie devono essere incorporate in modo fluido in ciò che facciamo già e non possono essere delle risorse stand alone (cfr. https://internetmanagerblog.com/2023/10/31/la-ai-generativa-non-e-una-tecnologia-che-vive-da-sola/) di cui capiamo poco ma su cui riponiamo infinite aspettative che vengono tristemente non confermate (cfr. https://internetmanagerblog.com/2020/04/28/pensate-bene-gli-obiettivi-per-ladozione-della-tecnologia-o-la-disillusione-sara-molto-forte/) se la nostra organizzazione, i nostri dati, la nostra preparazione in generale non sono pronti ad accoglierle. 🤝In questo hanno un grande ruolo e una grande responsabilità coloro che sanno veramente capire il funzionamento delle varie soluzioni (cfr. https://internetmanagerblog.com/2025/01/09/2025-un-anno-di-responsabilita-digitale-riflessioni-su-competenze-ed-educazione-tecnologica/) e che devono cercare il più possibile anche di attingere a punti di vista esterni che vanno oltre la pura tecnicalità economica e di efficienza e ci aiutano a riflettere sul senso delle cose.

Assumereste un nuovo dipendente privo di conoscenze sull'intelligenza artificiale? Se dite di no, siete in linea con i due terzi dei leader interpellati dal 2024 Work Trend Index di Microsoft e LinkedIn (https://news.microsoft.com/annual-wti-2024/), 31.000 lavoratori in 31 mercati). L’Asia guida le percentuali con valori che a seconda delle domande sfiorano l’80%, ma anche gli altri paesi avanzati presentano dati molto rilevanti. Una ricerca IBM di cui ho gia parlato (https://t.me/gianluigizarantonello/438) sembra dire che però le competenze STEM, che erano altamente prioritarie nel 2016, sono al 12° posto nel 2023.

🔎In realtà, si deve leggere il numero pensando che le competenze tecniche sono ora considerate un requisito di base, mentre l'attenzione si è spostata sullo sviluppo delle soft skill (https://internetmanagerblog.com/2017/08/01/importanza_delle_relazioni_e_delle_soft_skill_nella_digital_transformation_le_competenze_di_un_leader_del_digitale/) . Infine, saper usare non vuole avere automaticamente compreso….

⁉️🛒Quali sono e come si possono affrontare le sfide del settore retail nell'era post-digitale, caratterizzata dall'iperconnessione, dalla volatilità del mercato e dall'evoluzione dei canali di vendita? 📚È il tema di "Rivoluzione Retail. 10 principi per il commercio nell'era post-digitale", un libro scritto da Philip Kotler e Giuseppe Stigliano, pubblicato da ROI Edizioni a marzo 2024. 🔟La formula ormai collaudata da due precedenti volumi è quella di analizzare le varie tematiche attraverso dei principi, in questo caso dieci. 🔍Sono molti i concetti importanti contenuti nel testo, dal fatto che le organizzazioni devono sapere agire su due velocità e due angolazioni diverse allo stesso momento a quello di quanto sia necessario porsi continuamente le domande corrette sul perché facciamo una certa cosa e come potrebbe essere innovata. 🔗Per quanto in maniera assolutamente non così esaustiva da sostituire la lettura del libro, ne ho parlato sul mio blog in questa recensione: https://internetmanagerblog.com/2025/02/05/rivoluzione-retail-10-principi-per-il-commercio-nellera-post-digitale-recensione-stigliano-kotler-roi-edizioni/

🇨🇳🇺🇸 La concorrenza cinese nella AI generativa fa bene alla competizione e a noi consumatori o è un rischio per la corsa senza regole all'evoluzione? ⚠️🤔 Purtroppo e per fortuna, rispetto ai due diversi tagli, la verità è che entrambe le cose sono presenti in quello che sta succedendo negli ultimi giorni. 🔎🎧 Sto preparando delle note un po' più articolate su tutto questo inizio di anno per il mio blog, ma il video https://youtu.be/V2AjXCjahMw?si=9Bgub7mBUGhsUi7D che ho visto nel weekend del sempre prezioso Raffaele Gaito spiega bene il pensiero che sto articolando anch'io rispetto a questo specifico quesito. 🏃 Vi invito come sempre vedere tutto il contenuto, ma la mia nota di sintesi è che da un lato l’uscita molto veloce e probabilmente anticipata del modello O3 di ChaGPT (vedi https://www.dday.it/redazione/51880/guerra-tra-modelli-che-ragionano-openai-lancia-per-tutti-il-nuovo-o3-mini-in-chatgpt) è una risposta alla pressione cinese e anche il fatto che i suoi costi siano limitati e addirittura sia presente seppure in modo limitato sugli account gratuiti è molto significativo. ⚠️ L'aspetto simmetrico e più preoccupante è che questo modello è stato classificato dal team interno di sicurezza di Open AI come “a rischio medio" ed è il primo ad essere rilasciato con questo tipo di classificazione. Se consideriamo che Donald Trump Trump con i suoi atti esecutivi ha rimosso gran parte delle limitazioni (cfr. https://youtu.be/9GJeFpny09k?si=Qowpo-pXB6s_3J65) avviate dall’amministrazione precedente e, con il programma StarGate, ha avviato un colossale finanziamento misto pubblico e privato da 500 miliardi, diciamo che la già tante volte citata sindrome FOMO (cfr. https://internetmanagerblog.com/2023/01/03/a-proposito-di-innovazione-fomo-e-talenti/) diventa abbastanza pericolosa. 💣 Finora, per convinzione e per propria utilità, le grandi aziende di AI si sono mosse in maniera molto cauta rispetto ai rilasci, lo stesso Sam Altman ha messo più volte che ci sono dei rischi e anche Dario Amodei (che oggi dice invece “bisogna correre”) ed altri si sono espressi in passato in modo simile su questo. 💸 Se aggiungiamo anche la frenesia, o forse meglio l'isteria, delle borse e dei mercati finanziari (come alla prima apparizione di R1 di Deepseek, https://whatsapp.com/channel/0029VayGaIrC6Zvr4CkOLs3Z/112), direi che il fatto di tenere gli occhi aperti e non prendere pedissequamente per buoni la marea di annunci (cfr. https://internetmanagerblog.com/2024/01/30/altro-che-vuca/) che quotidianamente vengono fatti dai big della tecnologia rimane molto importante. 💡 Ricordiamoci sempre che gli impatti qui non sono solo quelli economici (vedi https://whatsapp.com/channel/0029VayGaIrC6Zvr4CkOLs3Z/113)…

📆 Domani 11 febbraio ricorre, in contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto il mondo, il Safer Internet Day (SID, https://www.generazioniconnesse.it/site/it/wiki-tag-ricerca/?ww-tag-ricerca=Safer%20Internet%20Day), la giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea. Obiettivo della giornata è far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro. 🎓🛡️ In concomitanza prenderà il via la nona edizione del Mese per la Sicurezza in rete (https://www.scuola.net/news/969/safer-internet-day-2025-tendenze-sfide-e-opportunita-nell-uso-del-digitale-tra-i-minori), un'iniziativa promossa dal Ministero dell'Istruzione e del Merito e da Generazioni Connesse. Durante questo mese, le scuole di ogni ordine e grado saranno chiamate a svolgere un ruolo attivo, organizzando attività di sensibilizzazione e divulgazione sui principi dell'uso positivo della rete e degli strumenti tecnologici. 👍 Sono iniziative che sostengo fin dalle prime edizioni, di sicuro ne ho parlato già nel 2009 (cfr. https://internetmanagerblog.com/2009/01/16/social-network-la-nostra-identita-in-rete%e2%80%a6con-giudizio/), e a novembre ci sono tornato in modo più articolato sul mio blog (cfr. https://internetmanagerblog.com/2024/11/26/educazione_civica_digitale_e_formazione_a_uso_artificial_intelligence_nuove_tecnologie_/), parlando del tema dell’educazione civica digitale nell’epoca della AI generativa. 💡 In un mondo della tecnologia in cui si susseguono a ritmo (troppo?) continuo (cfr. https://internetmanagerblog.com/2024/01/30/altro-che-vuca/) annunci importanti su nuove soluzioni (https://whatsapp.com/channel/0029VayGaIrC6Zvr4CkOLs3Z/111) e in cui la realtà non è certa nemmeno quando la si vede ho già detto altre volte (cfr. https://internetmanagerblog.com/2023/02/01/chat-gpt-intelligenza-generativa-etica-filosofia-digitale-e-futuro-della-tecnologia-e-della-customer-experience/) che credo che sia necessario affiancare all'aggiornamento continuo qualche spazio di riflessione sulle implicazioni più profonde delle nuove tecnologie sulle nostre vite (ad esempio queste https://whatsapp.com/channel/0029VayGaIrC6Zvr4CkOLs3Z/113) e che ci deve essere grande responsabilità da parte di chi ha le conoscenze sulla materia (vedi https://whatsapp.com/channel/0029VayGaIrC6Zvr4CkOLs3Z/103).

🔎 In un mondo della tecnologia in cui si susseguono a ritmo (troppo?) continuo (cfr. https://internetmanagerblog.com/2024/01/30/altro-che-vuca/) annunci importanti su nuove soluzioni (cfr. https://whatsapp.com/channel/0029VayGaIrC6Zvr4CkOLs3Z/112) e anche nuove dispute geopolitiche (cfr. https://whatsapp.com/channel/0029VayGaIrC6Zvr4CkOLs3Z/111) ho già detto altre volte credo che sia necessario affiancare all'aggiornamento continuo qualche spazio di riflessione sulle implicazioni più profonde delle nuove tecnologie sulle nostre vite e sul nostro essere. 🎧💡Per questo ascolto sempre con piacere le voci che ci aiutano a guardare da un taglio diverso l'evoluzione tecnologica, come questa bella conversazione https://youtu.be/pjPWmzZHPpY?si=kUeyeMqVJcbSvIOQ di Cosimo Accoto e Vincenzo Cosenza sul libro Il pianeta latente. Provocazioni della tecnica, innovazioni della cultura. 🤔All'inizio dell'anno (cfr. https://whatsapp.com/channel/0029VayGaIrC6Zvr4CkOLs3Z/103) ho messo tra gli obiettivi il fatto fare meglio le cose, non subirle passivamente e prenderci il tempo per capire davvero dove stiamo andando grazie (anche) alla tecnologia, con uno sguardo che va oltre il breve periodo (cfr. https://internetmanagerblog.com/2024/04/30/esiste-ancora-il-medio-lungo-periodo/) e con la consapevolezza che gli strumenti diventano buoni o cattivi in base a come li usiamo (e se prendono direzioni strane, beh, bisogna alzare la mano). Questo su “Il pianeta latente” è un bel contributo da ascoltare e che rappresenta bene questo pensiero. 🔗E se poi volete verificare che questi temi sono intrinsecamente legati da tempo ai cambiamenti tecnologici, beh potete cliccare qui: https://samim.io/dl/Five_Things_We_Need_to_Know_About_Technological_Change_by_Neil_Postman.pdf…

🔎💡Trovo che esplorare argomenti meno vicini alla propria sfera di attività sia spesso utile a guardare con lenti diverse il mondo e a trovare spunti (o conferme) su temi noti. 👮♂️È il caso di questo podcast di Wired su tecnologia e crimine (https://open.spotify.com/episode/1RppnPktpVDrCqaK0uFfQQ?si=lUBqgE8MSg-bty5uVcvqsg), in cui si toccano temi importanti su Ai, data strategy, privacy ed educazione civica digitale (cfr. https://internetmanagerblog.com/2024/11/26/educazione_civica_digitale_e_formazione_a_uso_artificial_intelligence_nuove_tecnologie_/). Ccome al solito, vi consiglio l’ascolto integrale). 📊Il mio primo spunto è una conferma, da un angolo diverso: i dati possono contenere bias, più o meno forti, perché sono lo specchio di noi che li creiamo. E i bias (e la qualità dei dati in genere) influiscono sulla qualità della tecnologia (cfr: https://internetmanagerblog.com/2023/07/24/ai-e-diversity-and-inclusion-alleate-o-nemiche/). 👩⚖️Nel caso dei temi del podcast, questo ha un forte impatto sulle tecnologie per la predizione del crimine o su certi software che già oggi in alcuni paesi come gli Usa aiutano i giudici ad emettere le proprie sentenze. 🇮🇹Se negli USA e in altri paesi queste tecnologie sono più note ho scoperto dal podcast che anche in Italia esistono soluzioni legate alla prevenzione del crimine in diverse città: un argomento molto poco presente nella nostra agenda mediatica! 🤯Un altro tema interessante che viene toccato, tra gli altri, nella discussione è la scarsa predisposizione all'uso dei dati in alcuni ambiti professionali, per formazione, abitudine o anche convenienza (quando si parla di politica). 🧠Qualità del dato, uso intelligente dei numeri e consapevolezza di come questi vengono usati: tre temi che saranno centrali anche nel 2025.