
Nam Myoho Renge Kyo
May 23, 2025 at 03:07 AM
«Fiore Sovrano della Costellazione dovrai usare i tuoi poteri sovrannaturali per custodire e proteggere questo sutra. Perché? Perché questo sutra offre la buona medicina per i mali della gente di Jambudvipa. Se una persona che soffre per una malattia può ascoltare questo sutra, la sua malattia svanirà ed egli non conoscerà né vecchiaia né morte».
Da “Il Sutra del Loto” (cap. XXIII. Precedenti vicende del bodhisattva Re della Medicina)
«La parola "una persona" qui include tutti, da coloro che si trovano sul più alto livello e hanno ottenuto i frutti della Buddità fino a coloro che si trovano sul più basso, i calunniatori nell'inferno. "Malattia" si riferisce ai tre veleni di avidità, collera e stupidità, le illusioni e i desideri fondamentali posseduti anche dai Budda e dai bodhisattva. "Né vecchiaia" si riferisce al Budda Shakyamuni, e "né morte" si riferisce ai bodhisattva che emersero dalla terra e ai loro seguaci. Questo brano è predicato per il bene degli esseri viventi dell'epoca attuale, dopo la morte del Budda. Di conseguenza la parola "malattia" in questo caso si riferisce all'offesa alla Legge. Perciò quelle persone che accettano e sostengono questo sutra vedranno senza dubbio la loro malattia svanire immediatamente. Ora Nichiren e i suoi seguaci, che recitano Nam-myoho-renge-kyo, sono proprio tali persone».
Dalla “Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin” (cap. 23. Precedenti vicende del bodhisattva Re della Medicina)
«Il Sutra del Nirvana dice: "Supponi che una coppia abbia sette figli e uno di loro si ammali. Per quanto i genitori amino allo stesso modo tutti i figli, si preoccupano di più per quello malato". I più malati di questi sette figli sono gli icchantika, o le persone di incorreggibile miscredenza e coloro che offendono l’insegnamento corretto. Perché, di tutte le malattie, la più grave è offendere il Sutra del Loto, e di tutte le medicine la migliore è Nam-myoho-renge-kyo».
Dal Gosho “Scegliere il cuore del Sutra del Loto” (RSND, vol. II)