Nam Myoho Renge Kyo
Nam Myoho Renge Kyo
June 8, 2025 at 02:03 AM
«Onorato dal Mondo, è come nel caso di un uomo che si recò a casa di un caro amico e che, dopo essersi ubriacato con il vino, si addormentò. A quel tempo l'amico doveva allontanarsi per un incarico ufficiale. Preso un gioiello inestimabile, lo cucì nella fodera della veste dell'amico e lo lasciò andandosene. L’uomo dormiva ubriaco e non si accorse di nulla. Quando si risvegliò, si mise in viaggio verso altri paesi. Per procurarsi cibo e vesti dovette darsi da fare con tutte le sue energie e con diligenza, affrontando enormi difficoltà e cavandosela con quel poco che poté racimolare. In seguito l'amico lo incontrò per caso e disse: "Che cosa assurda, vecchio mio! Come mai ti sei ridotto così per procurarti da mangiare e vestire? In passato mi volli assicurare che tu potessi vivere agiatamente e soddisfare i cinque desideri; così in quel dato giorno di quel mese di quell'anno, presi un gioiello inestimabile e lo cucii nella fodera del tuo abito. Deve trovarsi ancora lì adesso. Ma tu non ne sapevi nulla e ti sei affaticato e tormentato cercando di guadagnarti da vivere. Che cosa insensata! Ora devi prendere il gioiello e barattarlo con dei beni. Allora potrai avere in ogni momento tutto ciò che desideri e non sperimenterai mai più la miseria o il bisogno"». Da “Il Sutra del Loto” (cap. VIII. Predizione dell'illuminazione a cinquecento discepoli) «Questo capitolo racconta la storia di un gioiello inestimabile che è stato cucito nella fodera della veste di un uomo. In poche parole, ciò significa che Nichiren e i suoi seguaci, che recitano Nam-myoho-renge-kyo, hanno accettato e preso fede nel gioiello di saggezza della Legge meravigliosa dell'unico veicolo. La mente che crede è paragonabile al gioiello cucito nella veste». Dalla "Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin" (cap. 8. Predizione dell'Illuminazione a cinquecento discepoli). «Sin dal passato senza inizio, noi esseri viventi non siamo mai stati, nemmeno per un istante, separati da questo gioiello che esaudisce i desideri di Myoho-renge-kyo. Ma, confusi dal vino dell’ignoranza, non ci rendiamo conto di ciò che è nascosto nella fodera della nostra veste e ci accontentiamo di un piccolo guadagno. Sebbene siamo esseri viventi che, semplicemente recitando Nam-myoho-renge-kyo, potrebbero rapidamente conseguire la Buddità, osserviamo precetti di poca importanza come i cinque precetti o i dieci buoni precetti e rinasciamo di conseguenza nel regno degli esseri celesti, sotto forma di divinità come Brahma o Shakra, pensando che si tratti di un risultato meraviglioso. Oppure a volte rinasciamo come esseri umani, diventiamo sovrani di vari paesi, alti ministri, nobili di corte o altri funzionari di corte e ci riteniamo incomparabilmente felici. Così ci accontentiamo di questi piccoli guadagni e ne siamo estremamente lieti. Ma il Budda ha insegnato che queste realizzazioni non sono che una semplice prosperità acquisita in sogno, una gioia immaginaria, e che dovremmo semplicemente accettare e sostenere il Sutra del Loto e diventare rapidamente Budda». Dal Gosho “Sovrano, maestro e genitore” (RSND, vol. II)

Comments