Dr LORENZO BETTONI Fibromialgia, Stanchezza Cronica, Sensibilità Chimica Multipla e Autoimmunità

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Aggiornamenti sulle malattie da ossidazione cellulare (FM, CFS/EM, MCS), sulle malattie autoimmuni, reumatiche e allergologiche

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Dr LORENZO BETTONI Fibromialgia, Stanchezza Cronica, Sensibilità Chimica Multipla e Autoimmunità
2/27/2025, 1:13:21 PM

*L'intolleranza al lattosio* Cosa succede in caso di assenza o riduzione dell'enzima lattasi? Il lattosio non può essere scisso e di conseguenza assorbito, quindi permane a livello dell'intestino dove viene metabolizzato dal microbiota intestinale: i batteri metabolizzano il lattosio dapprima ad acido lattico, e poi lo trasformano in una serie di sottoprodotti, compresa anidride carbonica (CO2). Queste reazioni chimiche hanno come conseguenze vari disagi intestinali che comprendono diarrea, gonfiore addominale e aerofagia. Il lattosio è lo zucchero abbondante nel latte ed è costituito da due zuccheri più semplici, il glucosio e il galattosio, legati tra loro. Normalmente, per digerirlo occorre un enzima, detto lattasi, che “spezza” il lattosio nei suoi zuccheri componenti. Le persone intolleranti al lattosio (solo in Italia parliamo del 40-50% della popolazione) hanno un deficit di questo enzima e per questo possono avere problemi di malassorbimento del lattosio, con disagi a livello intestinale. Ecco quindi che sempre più persone sono alla ricerca della dicitura "senza lattosio" sul prodotto che acquistano al supermercato, che sia formaggio, yogurt o anche un semplice cartone di latte. Ma i prodotti senza lattosio sono veramente senza lattosio? In realtà non del tutto. I metodi industriali per realizzare prodotti senza lattosio non garantiscono l’eliminazione totale di questo zucchero: secondo il Ministero della Salute, per definirsi "senza lattosio" o "a ridotto contenuto di lattosio", il latte deve contenere rispettivamente meno dello 0,1% e meno dello 0,5 % di lattosio. Non dobbiamo preoccuparci, però: queste sono percentuali davvero minime, che non hanno ripercussioni sulla salute degli intolleranti.

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Dr LORENZO BETTONI Fibromialgia, Stanchezza Cronica, Sensibilità Chimica Multipla e Autoimmunità
2/23/2025, 4:41:49 PM

*GOTTA UPDATE* Il rapporto neutrofili-linfociti (NLR) e il rapporto monociti-linfociti (MLR) potrebbero essere utili nel prevedere il rischio di attacchi di gotta e l’aumento della mortalità cardiovascolare (CVD). Lo dimostrano i risultati di uno studio pubblicato su Scandinavian Journal of Rheumatology. Razionale e disegno dello studio Come è noto, i pazienti affetti da gotta si caratterizzano per un maggior rischio di comorbilità di di mortalità CV; ciò, pertanto, rende necessaria l’identificazione di migliori biomarcatori prognostici per stratificare questo rischio. È già stato dimostrato per NLR un ruolo di predittore di mortalità cardiovascolare nell'artrite reumatoide (AR) e sembra che la sua determinazione, insieme all’altro rapporto cellulare MLR, sia associato all'attività della malattia nella gotta. Inoltre, indipendentemente dalla malattia reumatologica sottostante, il NLR ha dimostrato di esercitare un’interazione sinergica con l’uricemia nell’aumentare il rischio di mortalità cardiovascolare nei pazienti con malattia coronarica. Pertanto, sia NLR che MLR potrebbero rivelarsi indicatori utili per valutare il rischio cardiovascolare nei pazienti con gotta.

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